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Archivio Storico della Città di Torino
Via Barbaroux, 32
Torino rinasce
Gli anni del miracolo economico
2 maggio-31 agosto 2017
PROROGATA AL 29 SETTEMBRE
Ingresso libero.
Orari:
maggio, giugno e settembre: da lunedì a venerdì 8.30-16.30.
luglio e agosto: lunedì, mercoledì e venerdì dalle 8.30 alle 16.30, martedì e venerdì 8.30-13.30.
Chiuso sabato, festivi e lunedì 14 agosto.
Aperture straordinarie:
domenica 14 maggio ore 13-19
venerdì 15 settembre ore 19-23
Le eventuali ulteriori aperture straordinarie saranno segnalate su questo sito
Il 20 giugno 1954 il sindaco di Torino Amedeo Peyron, in un appassionato discorso tenuto al teatro Alfieri, parla di risultati raggiunti e di obiettivi futuri: «Il titolo di questa conversazione è Torino risorge; Torino sta veramente risorgendo e potrà ben presto dire di essere risorta, proprio per merito della collaborazione di tutti. Torino, nel 1945 era in pezzi, era a terra e si dovette riprendere ogni questione all’origine… Noi amministratori daremo e continueremo a dare il meglio delle nostre energie, perché questa meta sia raggiunta: consapevoli delle responsabilità che ci assumiamo, delle difficoltà che dovremo ancora superare e dei rischi che dovremo affrontare. Ci sorregga, o colleghi di Giunta, o cittadini tutti, la fiducia e la sicurezza nell’avvenire. Qualcosa di buono e di serio noi potremo fare ancora, o torinesi, se continuerete a stimolarci col vostro suggerimento, colla vostra critica; ma soprattutto sempre animati da quell’amore per Torino che non deve farci difetto, se vogliamo veramente e sinceramente il bene di questa città, nella quale siamo nati e cresciuti, nella quale noi desideriamo vivere con serietà e in fraternità, civilmente, educatamente, come è squisita tradizione nostra».
Siamo agli albori del boom economico: nove anni dopo la conclusione della guerra la città è quasi completamente ricostruita; speranze e prospettive inedite si profilano all’orizzonte. Torino sta cambiando volto: sorgono nuove fabbriche e infrastrutture, nascono nuovi servizi; l’intera società si trasforma. Gli oltre 200 pezzi esposti (fotografie, documenti, manifesti, riviste e oggetti di diversa natura) offrono uno spaccato di quei cambiamenti epocali con tutte le loro contraddizioni, a partire dalle grandi trasformazioni urbanistiche legate alla crescita industriale e dal fenomeno dell’immigrazione di massa. I mutamenti sociali della città in trasformazione si riflettono su ogni aspetto della vita: le tradizionali forme del commercio, la pubblicità e i trasporti vengono rivoluzionati; nuove forme di sociabilità e gli stessi riti religiosi mutano profondamente contaminando le tradizioni locali con quelle provenienti dai luoghi d’origine degli immigrati. L’espansione economica si coniuga, per quanto in maniera talora faticosa, con lo sviluppo del welfare: nuovi ospedali sorgono da nord a sud; l’assistenza sanitaria privata della Fiat e le colonie per bambini organizzate dal Comune ne sono un naturale complemento. Lo sviluppo economico e le conquiste sociali consentono agli individui di disporre di maggior tempo libero e di nuove occasioni e spazi di cultura e svago: ne è l’emblema l’immagine della Lambretta, icona di libertà e mezzo di trasporto ideale per spensierate gite in collina.
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