Cassetta di cipresso realizzata dal Comune di Torino nel 1672
per custodire i documenti relativi al Miracolo. Essa contiene
manoscritti e opuscoli relativi alle celebrazioni del secondo
centenario affidate alla regia del letterato di corte Emanuele
Tesauro descritte nell'Anno Secolare, edito da Bartolomeo Zavatta
nel 1653. |
Resoconto dei festeggiamenti cittadini svoltisi alla presenza del duca Carlo Emanuele II negli Ordinati del 1653. |
Per ospitare la particola miracolosa
nel 1455 fu eretto un tabernacolo nel Duomo, rimosso nel 1492
quando ebbero inizio i lavori per la costruzione del nuovo edificio
progettato da Meo del Caprino. Nel 1528, sul luogo in cui era
avvenuto l'episodio miracoloso, fu edificata l'edicola di Matteo
Sanmicheli ornata di pitture che rievocavano le fasi più
significative della vicenda, poi sostituita dall'attuale chiesa
del Corpus Domini, iniziata da Ascanio Vittozzi nel 1604. L'erezione
del Corpus Domini venne decisa dalla municipalità nel 1598
durante l'epidemia di peste, anche corrispondendo a una richiesta
della confraternita dello Spirito Santo, che aveva sede nella
vicina chiesa di San Silvestro, la quale lamentava gli inconvenienti
provocati, in determinate ricorrenze religiose, dalle esigue dimensioni
del sacello cinquecentesco. Anonimo, Miracolo del Santissimo Sacramento, occorso nella Ill.ma et Inclita Città di Torino, l'anno 1453 al sesto di giugno circa le ore 20, tavola incisa annessa a L'Anno Secolare (Collezione Simeom C 2412). Il Trittico illustra le fasi salienti dell'evento: il trafugamento della particola consacrata a Exilles, la caduta della giumenta e l'ascensione dell'ostia, la sua deposizione nel calice. I due archi laterali sono sormontati dallo stemma della città, quello centrale dallo stemma sabaudo. Oratorio del Santissimo Sacramento. Incisione anonima su disegno
di Giovanni Tommaso Borgonio in Theatrum Statuum Regiae Celsitudinis
Sabaudiae Ducis, I, Amstelodami, Blaeu, 1682. |
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