Città di Torino

Il 2003 ha rappresentato un anno importante nell’ambito dell’immigrazione straniera. Anche a Torino come nel resto d’Italia si è attuata la regolarizzazione prevista dalla Legge 189 del 2002, che ha condotto all’emersione di decine di migliaia di immigrati stranieri già presenti irregolarmente in provincia di Torino.
In questo contesto, l’Osservatorio interistituzionale sugli stranieri in provincia di Torino – che da sette anni raccoglie e pubblica i dati, i materiali e le notizie più significative sull’argomento – conferma quindi il suo ruolo fondamentale per comprendere come si stia evolvendo il fenomeno in una realtà importante come quella torinese e piemontese, arricchendosi di un’ampia analisi dei risultati della regolarizzazione e di molti contributi che approfondiscono le varie materie in cui si articola la conoscenza del fenomeno.
Per questo i Rapporti dell’Osservatorio sono ormai riconosciuti come il più utile strumento di monitoraggio, anche per la completezza della loro proposta, che spazia dagli approfondimenti demografici a quelli economici, che comprende informazioni importanti sui servizi, sul mondo della scuola, su quello del lavoro e dell’impresa, senza tralasciare argomenti complessi come la sicurezza o gli aspetti sociali legati al fenomeno migratorio.
L’Osservatorio è coordinato dalla Prefettura di Torino e vede la presenza di enti e istituzioni pubbliche che, nelle loro articolazioni, sono direttamente coinvolte nella gestione e nella conoscenza dell’immigrazione straniera: Istat, Comune e Provincia di Torino, Regione Piemonte, Camera di commercio, Questura e Carabinieri, Ministero del lavoro, Ministero dell’istruzione, Agenzia Piemonte Lavoro, l’Inps.
Un ampio corredo di tabelle, grafici e mappe arricchisce inoltre le possibilità di informazione offerte dal volume.
I Rapporti annuali dell’Osservatorio sono inoltre disponibili integralmente anche sul sito Internet del Comune di Torino all’indirizzo http://www.comune.torino.it/statistica.

Volume

I file sono disponibili in formato .pdf (necessitano del lettore gratuito Acrobat Reader).