Il Piano dei servizi sociali 2003-2006 di Torino, uno dei primi esempi
italiani di programmazione partecipata in questo settore, è il risultato
di un impegno intenso, che ha visto protagonisti tutti i soggetti politici,
istituzionali e sociali del territorio.
Un percorso difficile, che ha richiesto tempo e fatica ma che oggi, grazie
alla ricchezza dei contributi e ai tanti livelli rappresentativi coinvolti,
ci consegna un progetto largamente condiviso con obiettivi e azioni definite.
Siamo particolarmente soddisfatti e orgogliosi perché eravamo convinti del valore di questo percorso, ancora prima dell'importante legge 328/2000 e della legge quadro regionale in corso di approvazione.
In questi anni abbiamo infatti sviluppato una rete di welfare mix, con una presenza crescente del terzo settore e un ruolo più forte di governo e controllo da parte della pubblica Amministrazione. Occorreva tuttavia coinvolgere più attivamente, in fase di programmazione, tutti i soggetti chiamati a realizzare la rete di protezione sociale.
Per questo, il percorso per la definizione del Piano ha visto il coinvolgimento costante di oltre mille persone e duecento organizzazioni, ma anche uno stretto raccordo tra il livello politico (Giunta, Consiglio comunale e Cir-coscrizioni) e quello tecnico: molti dipendenti comunali e tutti i dirigenti della Divisione Servizi sociali vi hanno preso parte attiva, anche con la costituzione di un apposito Ufficio di Piano.
C'è stata poi una rappresentanza vasta e appassionata dei sindacati e del terzo settore, anche attraverso una presenza pluralista dei maggiori organismi: forum, centrali cooperative e organismi di rappresentanza del volontariato presenti nella nostra città.
Questo documento finale, approvato dal Consiglio comunale e dai Consigli
circoscrizionali, presenta tutti i contenuti del Piano, portando a sintesi
le molte proposte in un progetto coordinato, ambizioso ma possibile. Non
un "libro dei sogni" quindi, ma obiettivi realizzabili che toccano tutte
le aree strategiche dei servizi sociali, consolidando e innovando gli interventi
per le famiglie, le persone in difficoltà, gli anziani, i disabili, i minori,
gli stranieri.
Un ringraziamento sincero va a tutti coloro che hanno collaborato, con passione
e impegno, per questo lavoro che ora deve essere realizzato e controllato,
ma che è già un risultato di qualità.