Progetto The Gate - Porta Palazzo
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Porta Palazzo, è guerra al degrado
«Tolleranza zero» contro decine di proprietari speculatori (La Stampa 11/10/03, di Alessandro Mondo)

Conoscere il degrado abitativo, misurarne confini e spessore per combatterlo con azioni mirate, ripetute nel tempo. E’ la terapia intensiva stabilita da Palazzo civico per eliminare o quantomeno tamponare le «zone franche» che scandiscono il patrimonio immobiliare privato nell’area di Porta Palazzo, sacche fuori controllo contro le quali si infrange il grande progetto di riqualificazione del quartiere meglio noto come «The Gate».
Ieri mattina le prove generali, con lo sgombero all’alba dello stabile in via La Salle (civici 5 e 16) da parte di un’unità interforze composta da polizia, carabinieri, finanza, vigili, personale dell’Asl, tecnici comunali e cani antidroga: 70 persone controllate, 18 clandestini fermati, sei marocchini (cinque uomini e una donna) arrestati per detenzione di stupefacenti. Al secondo piano dell’edificio al numero 5 è stato scoperto un forno abusivo per il pane ed un allacciamento a gas fuori norma; sopra e sotto, alloggi in pessime condizioni igieniche, alcuni a rischio di crollo. Un blitz come tanti altri? Il primo di una lunga serie di controlli che d’ora in avanti martelleranno a sorpresa i 92 stabili individuati da Comune e forze dell’ordine al termine di verifiche incrociate su 1.500 numeri civici nel quartiere. Il risultato è una graduatoria corredata da una mappa nella quale spiccano 92 indirizzi abbinati a colori diversi (secondo la gravità del caso): isole di degrado, in tutti i sensi, sulle quali punteranno due volte al mese le incursioni dell’«unità interforze» coordinata da Francesco Costanzo, dirigente del commissariato Dora Vanchiglia. La nuova linea prevede blitz a sorpresa, ripetuti a distanza di tempo su edifici caratterizzati da abusivismo, sovraffollamento, condizioni igieniche e strutturali precarie. Ma soprattutto una proprietà tanto disinvolta quanto frammentata, che è poi il vero comun denominatore delle 92 situazioni monitorate. La «tolleranza zero» decisa da Palazzo civico colpirà innanzitutto loro, i proprietari-speculatori: 14 sono già stati denunciati per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina (500 euro di affitto mensile a persona) ed un fiume di irregolarità durante i controlli preliminari svolti nei mesi scorsi. Altri seguiranno nelle ispezioni che ogni 15 giorni metteranno sottosopra uno di questi «porti di mare», rompendone gli equilibri. L’obiettivo è chiaro: rendere la vita impossibile a chi gestisce il redditizio business degli affitti irregolari con controlli più frequenti e soprattutto mirati, tutelando nel contempo gli affittuari e le fasce deboli (clandestini esclusi). L’ennesima illusione destinata a sfiorire nelle strade di Porta Palazzo? L’assessore Roberto Tricarico (Edilizia pubblica-Periferie), che ieri ha presentato l’iniziativa con i vertici della sicurezza ed i responsabili del progetto «The Gate», è convinto del contrario. «E’ una sfida mai tentata prima - spiega -. La vera novità sta nell’approccio. Abbiamo incrociato le pratiche aperte dalle forze dell’ordine, dai servizi tecnici comunali e dall’Asl individuando situazioni di degrado a macchia di leopardo». In realtà le graduatorie emerse sono due: una riguarda gli stabili interessati, compresi nel perimetro che ripercorre i confini del quartiere (dal retro di piazza della Repubblica, lungo via Cigna e corso XI Febbraio) estesi Oltredora fino a corso Emilia; l’altra i problemi riscontrati, classificati in base alla gravità. L’elenco in possesso del Comune la dice lunga: mancanza di acqua potabile; presenza di scarafaggi, topi e rifiuti; infiltrazioni di acque luride; muffe e umidità; ossido di carbonio; solai, cornicioni o scale pericolanti; fessurazioni sulle facciate; distacco di intonaco; costruzioni abusive (verande, sopraelevazioni, ecc.). Ma nella classifica confluiscono a pieno titolo anche i fenomeni di clandestinità e sovraffollamento confermati dal blitz in via La Salle. La configurazione di questa realtà è il presupposto a due tipi di intervento: dei controlli abbiamo già detto; l’altro filone sul quale premere l’acceleratore sono le politiche di risanamento edilizio, da portare a termine con o senza la collaborazione dei privati. Alcune, come il bando per la riqualificazione delle facciate, sono già state avviate grazie agli incentivi previsti. Altre, più drastiche, sono in dirittura d’arrivo. E’ il caso degli isolati interessati dai Piani di recupero obbligatorio deliberati da Palazzo civico: corso Giulio Cesare angolo via Noè; via San Simone angolo via Mameli; una parte del Canale Molassi; via Priocca; via Cottolengo angolo via Cagliero. Scaduti i due anni nei quali i proprietari potevano presentare piani di recupero, la legge autorizza il Comune a procedere autonomamente alla risistemazione: se è il caso, ricorrendo all’esproprio degli edifici.

Il mercato di Porta Palazzo Le Porte Palatine, resti dell'epoca romana Il sottopasso di c.so Regina Margherita Piazza della Repubblica © Giovanni Fontana