Un’inaugurazione al ritmo dei tamburi del Burkina
Faso quella del cantiere interculturale
«via Della Basilica».
Ieri sera la musica del percussionista e griot di
tradizione, Amadou Kiénou,
ha dato il via alla prima stagione del nuovo centro
interculturale di Porta Palazzo, in via della Basilica
3. Dopo lunghi lavori di ristrutturazione, nel cuore
di uno dei quartieri più vivi della città,
a pochi di passi dal Duomo e dal mercato, apre finalmente
uno spazio dove le culture si incontrano e danno vita
a nuove contaminazioni.
Oltre il cancello di via della Basilica, saliti gli
scaloni in pietra e lasciati alle spalle i rumori
e la confusione della strada, la porta si spalanca
su un grande salone con palchetto, musica e colori
dove musicisti, attori, artisti e appassionati si
sono dati appuntamento per il primo stage dell’anno,
quello di percussioni, tradizioni e ritmi del Burkina
Faso, tra tamburi djembé, tamburi bassi e la
storia di un paese e della sua musica (in programma
anche oggi).
L’idea è nata da A.C.T.I. Teatri Indipendenti
che ha ottenuto la concessione del Comune di Torino
di poter utilizzare lo spazio e, con il sostegno di
De.GA. Spa e TheGate - Progetto Porta Palazzo, ha
portato acqua, elettricità e riscaldamento
nei locali che adesso ospiteranno artisti da tutto
il mondo impegnati a sviluppare weekend formativi
di teatro, musica e danza e un Laboratorio Teatrale
Permanente. «L’obiettivo è costruire
nuovi progetti di teatro urbano dilatando il palcoscenico
alla città, privilegiando spazi urbani inconsueti
e trasformandoli in luoghi di elaborazione artistica
che ricerchi le proprie tematiche nel tessuto territoriale,
approfondendo le contraddizioni, le pulsioni e la
memoria delle comunità che vivono la città»,
spiega Beppe Rosso che, con Gianni Bissaca e Marco
Alotto è una delle anime dell’iniziativa.
Un cantiere, dunque, da cui partiranno iniziative
quali la mappatura musicale del territorio, da cui
far nascere incontri e nuove contaminazioni e in cui
si vogliono far convergere iniziative culturali di
vario genere. Una prima apertura ai giovani e meno
giovani, al quartiere e alla città tutta, insomma
a tutti coloro che, spiegano gli organizzatori, «si
interessano di cultura e arte e vogliono trovare un
luogo di incontro, di scambio e crescita in un quartiere
emergente di Torino, ricco di contraddizioni e conflitti,
ma anche di nuove energie e tendenze». Il cantiere
interculturale divide gli spazi di via della Basilica
con numerose associazioni di danza e teatro, una sede
dell’Arcigay e una palestra per allenamenti
di Capoeira: «un palazzo che anche se conserva
ancora quell’aspetto leggermente fatiscente
- così tipico, d’altronde, del centro
storico - si sta rivitalizzando, sottolinea Gianni
Bissaca: sarebbe molto bello se un giorno diventasse
una grande casa degli artisti torinesi, una sorta
di Casa della Cultura sul modello delle maggiori capitali
europee». Oltre al Laboratorio Teatrale Permanente
tenuto da Marco Alotto e Gianni Bissaca (tutti i mercoledì
sera da dicembre a maggio) la prossima settimana (sabato
6 e domenica 7) è in programma lo stage di
drammaturgia «L’arte di narrare»
a cura di Beppe Rosso e sabato 13 e domenica 14 quello
su «Il corpo espressivo dell’attore»
con Maria Consagra. A fine mese una grande festa della
comunità Romena. Info 011.813.84.23.