Dal 1996 è
stata avviata la trasformazione di uno dei quartiere
più antichi di Torino, con il mercato più
grande d’Europa
La piazza dagli otto lati, che ospita uno dei
mercati più grandi d’Europa, con più
di mille punti vendita, in un quartiere che fa parlare
di sé per le storie di cronaca. E perché
da anni tesse la sua nuova veste, senza voler rinunciare
ad una vocazione antica. Piazza della Repubblica, il
cuore di Porta Palazzo, a Torino è al centro
del processo di riqualificazione e trasformazione del
quartiere.
Anno 1996, primo atto. Prende il via il Progetto Pilota
"
The Gate", voluto da Comune
e Unione Europea. “Abbiamo puntato alla riqualificazione
dell’area – spiega Marco Calgaro, vicesindaco
della Città di Torino e Presidente del Comitato
che segue il progetto – sia a livello culturale
che sociale. La vera sfida è mantenere viva l’area
mercatale”.
Nel 1998 cominciano i lavori per realizzare il sottopassaggio
di corso regina Margherita, la prima grande opera infrastrutturale
nella zona. Tutto il traffico automobilistico lungo
corso Regina devia, all’altezza della Piazza,
e si interra. Così si allarga l’area a
disposizione dei commercianti.
Nel frattempo prende corpo il progetto del nuovo mercato
dell’abbigliamento: ad agosto del 2000 sono iniziati
i lavori di demolizione del vecchio padiglione, con
il trasferimento dei 50 commercianti. Poi, a settembre
dell’anno successivo, sono iniziati i lavori per
la costruzione della “Piramide” progettata
dall’Arch. Massimiliano Fuksas. Sarà alta
circa 12 metri e mezzo, quanto il padiglione del mercato
alimentare, proprio di fronte. In totale 5mila metri
quadrati di parcheggio, 3mila metri di negozi, 2mila
di spazio libero interno. I due piani fuori terra saranno
collegati tra loro con scale mobili e con una rampa
che arriva fino al terrazzo.
Saranno messe in evidenza le antiche ghiacciaie, rinvenute
nel sotterraneo durante i lavori.
Inoltre, al centro dell’edificio verrà
realizzato un sistema di rampe, mentre tutti i negozi
saranno sistemati lungo tutto il perimetro della struttura.
L’involucro che racchiuderà la piramide
sarà realizzato da una doppia superficie in vetro
speciale e acciaio. La struttura è già
in piedi, si sta lavorando all’involucro esterno,
e per settembre di quest’anno dovrebbe essere
inaugurata.
“L’opera più importante –anticipa
Calgaro- è la riqualificazione dell’intera
area mercatale che partirà quest’anno,
e che sarà molto impegnativa, perché bisognerà
spostare, in maniera provvisoria gli ambulanti, per
poter realizzare i vari interventi”. Dopo vicissitudini
varie, tra cui anche un concorso di idee per Piazza
della Repubblica bloccato per mesi, la macchina si è
rimessa in moto: a luglio, infatti, sarà avviata
la prima tranche di lavori. Sarà provvisoriamente
spostato un primo gruppo di commercianti ambulanti,
e comincerà l’intervento su quella fetta
di piazza. Tutto sarà finito nell’autunno
del 2005, poco prima delle Olimpiadi del 2006. Solo
dopo i Giochi invernali sarà avviata la seconda
tranche di lavori.
Il porticato sud di piazza della Repubblica, costruito
su progetti Juvarriani, racchiude tutta la nobiltà
architettonica della piazza. Proprio in quella zona
sono in corso i cantieri per il restauro, il risanamento
conservativo e il recupero funzionale degli immobili
nell’isolato Santa Croce, in gran parte di proprietà
dell’Ordine Mauriziano. Si tratta di edifici costruiti
in epoche diverse, dal 1730 a fine Ottocento. I progettisti
parlano di “sorprendente grado di tenuta di certi
materiali lignei e lapidei”. Rimodelleranno, al
piano terreno, tutte le vetrine, “secondo il disegno
juvarriano”, e sarà recuperato l’impatto
della galleria, prezioso documento dell’architettura
commerciale del XIX secolo”.
Profondamente trasformato, in questi anni, anche Borgo
Dora, alle spalle di Porta Palazzo. Parliamo del Balon,
il quartiere che si estende fino all’imbocco del
Ponte Principessa Clotilde, sulla Dora. E’ il
quartiere che ha visto nascere l’industria torinese,
a ridosso delle acque del fiume, per alimentare così
le macchine degli opifici e la produzione di armi dell’Arsenale.
Oggi è il mercato delle pulci e delle botteghe
torinesi di antiquariato, ieri era il mercato degli
stracci.
Il progetto ha puntato alla trasformazione di parte
degli immobili dell’ex Arsenale, dove ha sede
anche il Sermig, l’associazione di volontari guidata
da Ernesto Olivero.
Quella che ieri era la zona delle fabbriche di armi,
è oggi un complesso che ospita una quarantina
tra botteghe artigianali e commerciali, oltre che attività
di servizi. La struttura più importante è
quella realizzata in uno dei quattro cortili dell’Arsenale,
la piazza del Maglio, semicoperta da una piramide tronca
in legno, sostenuta da quattro pennoni in acciaio, che
ramificandosi, raggiungono i nodi di convergenza dei
reticoli che compongono le quattro falde.
(Filomena Greco, Il Sole 24 Ore Nordovest, 6 febbraio
2004)