Cittą di Torino > Casa e territorio > Progetto the Gate > Ambiente economico > Azione di empowerment rivolta agli operatori ex 121
L’area di canale Molassi destinata agli operatori non professionali si è dovuta dotare di una formale regolamentazione che le permettesse di essere gestita con funzionalità, equità e nel rispetto delle peculiarità e identità che caratterizzano questi operatori ambulanti.
È stato necessario in primo luogo individuare dei criteri per regolamentare gli spazi e le presenze ed in un secondo tempo è stato costruito un regolamento interno sulle modalità di accesso e sull’organizzazione dell’area.
Grazie alla mediazione e collaborazione con l’associazione ViviBalon – che gestisce l’area da novembre 2003 - è stato possibile coinvolgere gli stessi operatori non professionali nella scelta e definizione dei criteri e delle regole da formalizzare e applicare.
Nel 2004 è stato realizzato un percorso partecipato con circa 50 operatori che, suddivisi in 4 gruppi, hanno discusso e si sono confrontati sulle possibili regole da applicare sull’area a loro destinata.
L’associazione ViviBalon ha avviato la sperimentazione del regolamento elaborato dopo che i contenuti erano stati condivisi con il Settore Commercio e con la Polizia Municipale del presidio di Porta Palazzo.
Questo lungo percorso di analisi e sperimentazione stato formalizzato con una deliberazione del Consiglio Comunale del 20 febbraio 2006 avente come oggetto: “regolamento per la gestione dell’attività di vendità e scambio non professionale di cose usate nell’area del canale dei Molassi”.
http://www.comune.torino.it/regolamenti/316/316.htm
Storicamente all’interno del mercato del Balon, così come in tutti i mercatini dell’usato in Italia, ha sempre lavorato una particolare categoria di operatori privi di licenza alla vendita e in possesso di un semplice permesso denominato 121.
All’interno del TULPS (Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza approvato con Regio Decreto n°773 del 18 giugno 1931) l’articolo 121, o 124 per i cittadini non italiani, normava i cosiddetti mestieri girovaghi o di strada, permettendo l’esercizio di tali attività se in possesso del certificato d’iscrizione al Registro dei Mestieri Girovaghi del proprio Comune di residenza.
Gli operatori del Balon in possesso di un permesso 121(o 124) rientravano dentro questa categoria con la dicitura: “raccoglitori di materiali vari ed effetti usati” – che di fatto li autorizzava alla raccolta di oggetti ed effetti usati (anche se non alla vendita diretta al pubblico).
Il D.P.R. n°311 del 28 maggio 2001 ha abrogato numerosi articoli del TULPS e fra questi anche il 121 ed il 124, rendendo nulli i permessi ad essi riferiti.
La città di Torino ha dovuto così normare la presenza e l’esistenza stessa di questa categoria di operatori al fine di tutelare non solo gli operatori ma l’identità stessa del suo più importante mercato delle pulci; di fatto la presenza di questa multiforme umanità che compone l’universo degli operatori senza licenza di vendita rende il Balon un mercato unico.
L'ottenimento del certificato 121 permetteva alle persone prive di fonti di reddito sufficienti di acquisire delle modeste risorse di sostentamento effettuando delle attività di vendita non qualificabili come professionali; sulla base di questo presupposto gli operatori ex 121 del Balon sono stati definiti da una delibera di giunta “operatori non professionali”.
Con deliberazione della Giunta Comunale del 24 luglio 2003 (mecc. 2003 05882/016), è stata confermata la vocazione dell'area del Balon come sede naturale per la vendita di beni usati da parte di operatori non professionali, delimitandone i confini nel tratto di canale Molassi.
Anno: 2001-2006
In corso: No
Partner e soggetti coinvolti:
Città di Torino – Settore Commercio, Polizia Municipale - presidio di Porta Palazzo
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