Home > Servizio LGBT > Strategia Nazionale LGBT > Progetto UNAR - RE.A.DY > ASSE EDUCAZIONE E ISTRUZIONE. FASE NAZIONALE DELLA FORMAZIONE APICALE

ASSE EDUCAZIONE E ISTRUZIONE. FASE NAZIONALE DELLA FORMAZIONE APICALE

Pubblicato il 23-05-2016

STRATEGIA NAZIONALE PER LA PREVENZIONE E IL CONTRASTO DELLE DISCRIMINAZIONI BASATE SULL’ORIENTAMENTO SESSUALE E SULL’IDENTITÀ DI GENERE 2013-2015.

Organizzatori

Città di Torino – Servizio LGBT, in qualità di Segreteria Nazionale della Rete RE.A.DY, Rete  Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni Anti Discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere;

UNAR, Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali del Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri;

MIUR, Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca.

Ambito di intervento

I corsi di formazione effettuati costituiscono la fase nazionale della formazione apicale prevista da un progetto più ampio realizzato dalla Città di Torino e dai partner della RE.A.DY per conto dell’UNAR. L’UNAR ha infatti incaricato la Città di Torino, in qualità di Segreteria Nazionale della Rete RE.A.DY, di progettare azioni per tradurre in concreto obiettivi e misure stabiliti dalla Strategia nazionale LGBT elaborata dall’UNAR con il concorso di altre Amministrazioni Pubbliche (Ministeri, Rete RE.A.DY), delle Parti Sociali e delle Associazioni LGBT che hanno aderito al Gruppo Nazionale di Lavoro. Per l’Asse Istruzione, il progetto UNAR – RE.A.DY prevede la progettazione ed implementazione di percorsi formativi sulle tematiche LGBT destinati alle figure apicali del MIUR, degli Uffici Scolastici Regionali, degli Uffici Scolastici Territoriali o loro delegati, da realizzarsi a livello nazionale e locale, finalizzati a definire e sperimentare modelli formativi replicabili e trasferibili sulle tematiche del contrasto alle discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere.

Data di realizzazione

Sono stati svolti due corsi di formazione il 26 e 27 novembre 2014.

Luogo di svolgimento

Hotel Mediterraneo a Roma.

Target

I corsi di formazione erogati sono stati indirizzati a: Direttori delle Direzioni Generali dei Dipartimenti del MIUR (o loro delegati), Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali e Sovrintendenti delle Sovrintendenze Scolastiche della Regione Valle d’Aosta e delle Province Autonome di Trento e di Bolzano (o loro delegati), Dirigenti di seconda fascia degli Uffici Scolastici Regionali e delle Sovrintendenze Scolastiche della Regione Valle d’Aosta e delle Province Autonome di Trento e di Bolzano con competenze sul bullismo, Coordinatori regionali dei Presidenti delle Consulte Provinciali Studentesche. I partecipanti sono stati 19 nella giornata del 26 novembre e 23 nella giornata del 27 novembre, alla quale hanno partecipato anche due partner della rete RE.A.DY che svolgeranno il ruolo di capofila territoriale per la fase locale della formazione.

Modalità di realizzazione

Sono stati erogati due identici corsi di formazione in presenza della durata di una giornata (6 ore) per ciascun corso.

Docenti

Docenti: Maria Clelia Romano, ISTAT – Dipartimento delle statistiche sociali e ambientali; Delia Vaccarello, giornalista, esperta del tema presso le scuole di giornalismo italiane; Filomena Maria Fotia, dirigente scolastico, esperta di formazione, che ha coordinato e condotto i lavori dell'aula; Margherita Graglia, psicologa/psicoterapeuta e formatrice; Giuseppe Bugio, Università di Palermo.

Dirigenti Scolastici e/o insegnanti, che hanno presentato buone pratiche realizzate in collaborazione con alcune Associazioni Lgbt in ambito educativo e scolastico: Vincenzo Nicolì, Dirigente scolastico Istituto Tecnico "Grazia Deledda" di Lecce; Vincenza Cicero, insegnante del Liceo Statale "Socrate" di Roma; Gianfranco Goretti, insegnante dell’ I.S.S. Cine TV "Rossellini" di Roma. Buona pratica realizzata senza l’apporto delle Associazioni presentata da: Maria Salvia, Dirigente scolastico I.C. "Amerigo Vespucci" di Vibo Marina (VV).


Descrizione

In entrambe le giornate, la formazione si è svolta in base al seguente schema: la mattina ha previsto interventi frontali dei docenti, illustrati attraverso la proiezione di slide, sui temi del linguaggio e degli stereotipi, sui risultati della ricerca ISTAT e sugli strumenti di governance per l’inclusione delle tematiche LGBT nel mondo della scuola.

Nel pomeriggio sono stati presentati tre esempi di buone prassi, da parte di dirigenti scolastici ed insegnanti che prestano servizio in Scuole che hanno collaborato con Associazioni LGBT (e in particolare A.Ge.D.O, Famiglie Arcobaleno e Gay Center/Gay Help Line) e una buona prassi realizzata senza il supporto delle Associazioni in una scuola della Calabria. I partecipanti sono poi stati suddivisi in tre gruppi di lavoro, condotti da tre diversi docenti, per affrontare, in maniera più interattiva, una riflessione/discussione stimolata e coordinata dai docenti su tre diverse proposte:

  1. sperimentare nelle scuole una programmazione didattica inclusiva delle tematiche LGBT;
  2. sperimentare nelle scuole una griglia di osservazione per rilevare, attraverso una serie di indicatori, il livello di inclusività nei confronti degli/delle allievi/e LGBT, delle/degli insegnanti LGBT e delle famiglie omogenitoriali;
  3. elaborare interventi culturali, educativi e organizzativi finalizzati alla prevenzione e riduzione del bullismo omofobico a livello individuale (il singolo docente), di consiglio di classe, di istituto.

 

Gli obiettivi generali previsti nelle due giornate formative sono così sintetizzabili:

  • riflettere sull’importanza del linguaggio come possibile veicolo di stereotipi;
  • comprendere le cause del bullismo omofobico e transfobico e accrescere le competenze nelle attività di prevenzione e contrasto del fenomeno;
  • riflettere sugli strumenti di governance per una scuola inclusiva delle differenze per orientamento sessuale e identità di genere;
  • conoscere alcuni esempi di buone pratiche delle associazioni LGBT (lesbiche, gay, bisessuali e transgender) che operano in ambito educativo e scolastico;
  • condividere strumenti per una programmazione didattica inclusiva delle tematiche LGBT;
  • acquisire strumenti di valutazione sul grado di inclusività dell’ambiente scolastico nei confronti delle differenze per orientamento sessuale e per identità di genere.

La docente con fuonzioni di coordinamento ha accompagnato lo svolgimento dei lavori. L’attività formativa è stata oggetto di osservazione non partecipata da parte della SFEP, Scuola Formazione Educazione Permanente, della Città di Torino.

 

Allegati

Programma "Corso di formazione. Asse educazione e Istruzione”, 26 e 27 novembre 2014

Slide "La posizione dell'Italia rispetto al riconoscimento dei diritti e delle politiche LGBT in Europa. Presentazione del Progetto UNAR - RE.A.DY"

Slide "La popolazione omosessuale nella società italiana"

Slide "Stereotipi linguistici"

Slide "Il ruolo del MIUR e degli Uffici Scolastici Regionali nel contrasto alle discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere e per la promozione di una scuola inclusiva"

Slide buone prassi “Deledda... senza frontiere"

Slide buone prassi “lecosecambiano@roma"

Slide buone prassi “Progetti contro l'omofobia e le discriminazioni basate sull'orientamento sessuale e sull'identità di genere"

Slide buone prassi “La scuola_in genere. Educare alla parità"

Scheda Workshop “La programmazione didattica inclusiva delle tematiche LGBT”, 26 novembre 2014

Scheda Workshop “La programmazione didattica inclusiva delle tematiche LGBT”, 27 novembre 2014

Scheda Workshop “Griglia di osservazione per rilevare il livello di inclusività a scuola nei confronti delle identità sessuali”, 26 e 27 novembre 2014

Bibliografia "Le identità sessuali"

Scheda Workshop “La prevenzione e la riduzione del bullismo omofobico e transfobico”, 26 e 27 novembre 2014

Bibliografia "Bullismo omotransfobico"