via San Domenico, 28
10122 Torino
tel. 011 4365832 - fax 011 4319275
e-mail: museo@sindone.org
sito web: Museo della Sindone
Il Museo della Sindone è stato fondato nel 1936 dalla Confraternita del SS. Sudario di Torino ed è allestito nella cripta della chiesa del SS. Sudario, nuova sede inaugurata il 15 aprile 1998. Il museo propone un’informazione completa sulle ricerche sindonologiche dal ‘500 ad oggi cogliendo gli aspetti storici, scientifici, devozionali e artistici.
Tra gli oggetti esposti: le lastre di G. Enrie del 1931, la cassetta in cui la Sindone arrivò a Torino nel 1578, incisioni e libri antichi dal ‘500 all’800, immagini tridimensionali, fotografie al microscopio elettronico di pollini e microtracce e tele frutto di esperimenti volti a spiegare l’immagine. Gioiello del museo è la cinquecentesca teca in argento e pietre dure che ha custodito la Sindone fino al 1998. Animano la visita una serie di affreschi virtuali sul tema della Passione di Gesù proiettati sulla volta della cripta che lentamente ma continuamente mutano. La visita è preceduta da un DVD in cinque lingue che propone la lettura del telo sindonico.
A tutt’oggi le prime testimonianze documentarie sicure e irrefutabili relative alla Sindone di Torino datano alla metà del XIV secolo, quando Geoffroy de Charny, valoroso cavaliere e uomo di profonda fede, depose il Lenzuolo nella chiesa da lui fondata nel 1353 nel suo feudo di Lirey in Francia, non lontano da Troyes.
Nel corso della prima metà del ‘400, a causa dell’acuirsi della Guerra dei cento anni, Marguerite de Charny ritirò la Sindone dalla chiesa di Lirey (1418) e la portò con sé nel suo peregrinare attraverso l’Europa. Finalmente trovò accoglienza presso la corte dei duchi di Savoia, alla quale erano stati legati sia suo padre sia il secondo marito, Umbert de La Roche. Fu in quella situazione che avvenne, nel 1453, il trasferimento della Sindone ai Savoia, nell’ambito di una serie di atti giuridici intercorsi tra il duca Ludovico e Marguerite.
A partire dal 1471, Amedeo IX il Beato, figlio di Ludovico, incominciò ad abbellire e ingrandire la cappella del castello di Chambéry, capitale del Ducato, in previsione di una futura sistemazione della Sindone.
Dopo una iniziale collocazione nella chiesa dei francescani, la Sindone venne definitivamente riposta nella Sainte-Chapelle du Saint-Suaire. In questo contesto i Savoia richiesero e ottennero nel 1506 dal Papa Giulio II il riconoscimento di una festa liturgica propria, per la quale fu scelto il 4 maggio. II 4 dicembre 1532 un incendio devastò la Sainte-Chapelle e causò al Lenzuolo notevoli danni che furono riparati nel 1534 dalle Suore Clarisse della città.
Emanuele Filiberto trasferì definitivamente la Sindone a Torino nel 1578. Il Lenzuolo giunse in città il 14 settembre di quell’anno, tra le salve dei cannoni, in un'atmosfera di grande solennità.
La Sindone restò, da quel momento, definitivamente a Torino dove, nei secoli seguenti, fu oggetto di numerose ostensioni pubbliche e private. La religiosità del Piemonte (e non solo) fu ovviamente molto influenzata da questa presenza così importante. Ne sono testimonianza viva numerosi dipinti rinvenibili nella capitale e in molti paesi del ducato. Anche le grandi e solenni ostensioni, molto frequenti nei due secoli barocchi, ne sottolinearono l’aspetto devozionale pubblico.
Sono previste per le scuole di ogni ordine e grado visite guidate.