via Farini 90
43121 - Parma
tel. 0521 903 430 , fax 0521 347 002
e-mail: dip.bioscienze@pec.unipr.it
sito web: Museo
Il Museo di Storia Naturale dell’Università di Parma è stato istituito nel 1766 da J.B. Fourcault. Da sempre parte del Gabinetto Storia Naturale (poi Istituto di Zoologia), come direttori ha avuto illustri zoologi di fama internazionale, fra i quali Pellegrino Strobel, per un breve periodo pure Rettore dell’ateneo, Angelo Andres, Ludovico Di Caporiacco e Bruno Schreiber. Ad Andres si deve la realizzazione dell’imponente esposizione, completata nel 1925, che occupa un intero lato del palazzo universitario. Attualmente il Museo si articola in due sedi: la sede più antica è nel palazzo universitario di via dell’Università, mentre a poca distanza è presente una seconda e più moderna sede, all’interno dell’Orto Botanico di via Farini.
La sede del palazzo universitario conserva ancora l’impostazione di Andres e sono visitabili il Museo Zoologico Eritreo Bottego, la Sala Piola, con collezioni di materiale, rispettivamente, eritreo e congolese. È presente, inoltre, la Galleria della Sistematica, un’amplissima collezione di vertebrati provenienti da varie parti del mondo che si proponeva di offrire al visitatore una valida rassegna della varietà di questi animali, e la Sala degli Scheletri, con un’interessante collezione di scheletri, anche montati, e organi interni di vertebrati, risultato di una raffinatissima tecnica di preparazione. Angelo Andres, un insigne naturalista valtellinese di Tirano, alla fine del XIX sec. subentrò nella direzione del Museo a Pellegrino Strobel, divenuto Rettore dell'ateneo, pur dovendo rassegnare le dimissioni solo un anno dopo per motivi di salute. Andres si adoperò presto per ottenere una collocazione degna e definitiva per il Museo Bottego, che fino a quel momento non aveva avuto un'adatta collocazione, e per la Galleria della Sistematica,
La sede più moderna, invece, si trova a poca distanza, all’interno dell’Orto Botanico di via Farini 90, ove negli anni novanta del secolo scorso si è venuto concretizzando un complesso naturalistico di notevole valenza didattica per il pubblico non universitario. In quest’ultima sede è stata realizzata un’esposizione permanente dedicata alla storia naturale del territorio locale, grazie all’apertura delle sale paleontologiche Pellegrino Strobel, con fossili provenienti principalmente dal Parmense. Tale esposizione ha riportato all’antico splendore espositivo antiche collezioni ottocentesche e nuove raccolte donate al Museo. Sono così visibili le collezioni di invertebrati, particolarmente ricche quelle di Cnidari e di Molluschi, la raccolta Del Prato di fauna vertebrata del Parmense, la biblioteca ornitologica Annibale Tornielli, la sala della fauna urbana, la raccolta etnologica congolese Temistocle Ferrante, la ricca collezione di lepidotteri don Enzo Boarini, posizionata nella sala introduttiva del Museo e che, circondando il visitatore con il suo ‘volo’ di migliaia di farfalle dallo straordinario splendore si richiama alla antiche camere delle meraviglie.
In entrambe le sedi del Museo sono stati studiati percorsi anche per persone con disabilità sensoriale, in particolare visiva. Accanto all’attività ostensionale e didattica nel Museo vengono svolte ricerche universitarie di zoologia ambientale e di etologia. Dall’ottobre 2001 il Museo è parte dell'attuale Dipartimento di Bioscienze.