Una volta progettato l’allestimento, è necessario un ulteriore sforzo: bisogna pensare all’aspetto della comunicazione. Essa va intesa come comunicazione sia del museo stesso e del progetto che ne sta alla base, sia dei singoli oggetti che vi sono esposti.
Non si tratta di un elemento estraneo al progetto museologico e museografico ma di una parte integrante che accompagna il museo fin dalla sua concezione.
Fanno parte dell’aspetto comunicativo i cartelloni, la segnaletica, il materiale promozionale (brochure, cartoline, adesivi, gadgets….), le piantine dell’esposizione, la guida al museo o catalogo e, naturalmente, i cartellini didattici ossia le didascalie.
È bene soffermarci su questo punto in quanto rappresenta un elemento cruciale per la comprensione da parte di un alunno dell’oggetto che sta osservando.
Alcuni facili consigli per realizzare un cartellino:
- usare caratteri semplici e regolari che facilitino la lettura
- attenzione alle dimensioni dei caratteri: non troppo piccoli!
- riflettiamo su dove mettere il cartellino: che non nasconda l’oggetto ma neppure sia nascosto dall’oggetto! Non in zone di ombra o con barriere di fronte che ostruiscano la visuale. E ricordiamoci che anche il cartellino deve essere ad altezza di bambino
- i cartellini devono essere chiari e dunque contenere le informazioni necessarie senza però eccedere
Sarà necessario stabilire a priori se si intende realizzare un cartellino “di minima” oppure più descrittivo. In ogni caso le informazioni di base che deve contenere sono riassumibili in:
- nome dell’oggetto
- data, luogo e ditta di produzione
A questi dati si possono affiancare anche le dimensioni dell’oggetto e il materiale di cui è costituito ma per lo scopo a cui noi stiamo lavorando non sono fondamentali.
Se l’oggetto è dotato di numero di inventario è bene riportarlo.
Allo stesso modo va riportata l’indicazione dell’eventuale donatore o prestatore.
Il cartellino può essere completato, abbiamo detto, da informazioni aggiuntive che possono essere:
- descrizione dell’oggetto intesa come spiegazione del suo funzionamento e uso;
- storia dell’oggetto come sua “vita” all’interno della scuola
- storia dell’oggetto come sue particolarità (ad esempio: modello unico o prototipo o prodotto da una ditta specifica, etc…….)
Non dimentichiamoci infine di tener a mente il senso estetico del cartellino che deve essere coerente con l’insieme dell’allestimento e la sua efficacia comunicativa: mai troppe parole, giusti spazi e magari un logo su ogni didascalia che la caratterizzi e la armonizzi.