La nostra Soprintendenza si occupa di sorvegliare tutti gli archivi pubblici (non di Stato) e privati di Piemonte e Valle d’Aosta. A partire dalla legge sull’autonomia, nel 2000, fanno parte di questo gruppo anche gli archivi scolastici. Prima le scuole dovevano trasferire il proprio materiale allo Stato, ora debbono imparare a gestire da soli i documenti. In realtà non sempre queste regole si trasformavano in azioni fattive e quindi gli archivi delle scuole si presentano come un quadro alquanto variegato, fatto talvolta di dispersioni o cattive conservazioni.
La questione oggi sta nel come fare a supportare le scuole in questo compito complesso ma fondamentale, come insegnare loro a creare un archivio nuovo e nel contempo a riordinare quello storico.
Per fare ciò, il mio Ente ha creato un massimale di scarto aggiornato e adeguato alle nuove disposizioni di legge. Ha inoltre dato vita a corsi di formazione aperti ai dirigenti scolastici e agli insegnanti che si occupano di archivio. Ci rendiamo conto che per le scuole è un grosso onere in più: non hanno personale dedicato e inoltre si tratta di un mestiere delicato e specifico per cui ci vuole una adeguata preparazione.
In realtà le scuole, oltre a conservare e ordinare i propri documenti, dovrebbero metterli a disposizione di chiunque, avere cioè un archivio aperto al pubblico. Questo è molto complesso, sempre per i motivi cui accennavo di mancanza di personale che possa dedicarsi a tempo pieno all’archivio.
Noi come Soprintendenza abbiamo il dovere di controllare il lavoro delle scuole e loro in questo momento hanno il dovere di chiederci, per scritto, il diritto di scarto. Anche per noi il compito è considerevole: si tratta di circa 800 scuole per il Piemonte e 40 per la Valle d’Aosta su cui vigilare.
Una testimonianza di una maggior sensibilità verso l’archivio e i suoi documenti sta nel fatto che oggi nelle scuole esistono molti laboratori didattici su cosa sia e come si crei un archivio. Questo è sicuramente un bene perché per fare storia con gli alunni è giusto fa “toccare loro questa storia” proprio attraverso i documenti di archivio.
Anche in questo caso, non è nostro compito - e soprattutto non ci è possibile a livello di forza lavoro - fare didattica direttamente in classe o presso di noi, ma forniamo un supporto esterno, diciamo che formiamo gli insegnanti che a loro volta propongono in classe attività legate agli archivi.