museiscuol@ vi propone la lettura dell'articolo apparso sul sito ICOM a cura di Martina De Luca (MIBACT, Direzione generale Educazione e Ricerca)
A seguito della riorganizzazione del MiBACT (DPCM 171 del 29 agosto 2014) è stata istituita la Direzione Generale Educazione e Ricerca cui è affidato, tra l’altro, il compito di predisporre annualmente e di concerto con il Consiglio Superiore dei beni culturali, il Piano nazionale per l’educazione al patrimonio culturale che “che abbia ad oggetto la conoscenza del patrimonio stesso e della sua funzione civile; il piano è attuato anche mediante apposite convenzioni con le Regioni, gli enti locali, le università ed enti senza scopo di lucro che operano nei settori di competenza del Ministero” (DPCM 171 del 29 agosto 2014, art. 13 c. i ).
Si tratta di un‘importante novità che segna un passo in avanti nel riconoscimento del ruolo educativo del patrimonio culturale e offre nuovi strumenti d’azione. Per questo si è ritenuto opportuno aprire la prima edizione del piano con una sintetica e certamente non esaustiva, trattazione che definisce il concetto e gli obiettivi dell’educazione al patrimonio culturale, coerente con la normativa nazionale e sovranazionale e le più aggiornate riflessioni teoriche sul tema. Poiché il Piano deve essere uno strumento di azione per chi, con compiti e competenze differenti, lavora nell’ambito del patrimonio culturale, abbiamo ritenuto doveroso condividere alcuni principi di base e offrire una serie di indicazioni su norme e documenti che definiscono il campo d’azione, gli attori e gli strumenti dell’educazione al patrimonio culturale.
La predisposizione del Piano ha coinciso con il processo di riorganizzazione del MIBACT e l’approvazione della Legge detta della “buona scuola” che richiama esplicitamente la collaborazione con musei archivi e biblioteche e luoghi della cultura per la costruzione dei percorsi formativi degli studenti.
Da questi presupposti è scaturita la necessità che le azioni del piano rispondano, per questo primo anno, alla necessità di lavorare alla creazione di un sistema di educazione al patrimonio culturale in grado di coinvolgere una pluralità di soggetti e tengano in conto le sfide aperte dalla cosiddetta “buona scuola”
Le opportunità non mancano, l’istituzione dei poli museali regionali, le consolidate esperienza con associazioni operanti a livello nazionale e locale concorrono a definire una cornice di riferimento entro cui collocare puntuali azioni che non possono prescindere dalla attività di formazione di quanti lavorano nei servizi educativi.
Allo stesso tempo poiché l’alternanza scuola –lavoro e alcuni altri provvedimenti della recente riforma scolastica, ribadiscono implicitamente il ruolo formativo dei musei e del patrimonio culturale – per questo il Piano individua come prioritaria per quest’anno il rafforzamento del partenariato scuola – museo.
Martina De Luca
MIBACT, Direzione generale Educazione e Ricerca