Cari soci e cari amici di ICOM,
pochi giorni fa ho avuto l’opportunità di presiedere la presentazione pubblica dei risultati dell’indagine statistica sui musei italiani fatta dall’ISTAT in collaborazione con il MIBACT e le Regioni. I dati ISTAT, riferiti al 2011, ci dicono che i nostri musei stanno resistendo ai colpi della crisi. E lo stanno facendo grazie alle loro forze e al sostegno delle comunità: nel 2011 solo il 27% dei musei italiani ha ricevuto un contributo pubblico. Altro che “musei assistiti” come dicono alcuni, insieme alle solite platitudes sui depositi abbandonati e sulle esposizioni polverose!
Anche nel 2013, a parte poche eccezioni come il nostro Presidente Napolitano, la politica è apparsa lontana e retorica nelle sue affermazioni a cui non seguono fatti. Per ribadire che senza cultura ed educazione non ci sarà né una sana ripresa economica né un futuro per il nostro paese, nel 2013 abbiamo avanzato le nostre critiche e proposte assieme ad AIB e ANAI in MAB, con le altre associazioni museali, con Italia Nostra, FAI, Federculture, Lega Ambiente e altre associazioni. Da questo sforzo unitario è nato l’appello che prima delle elezioni abbiamo rivolto ai candidati di ogni schieramento e che ha avuto molti sottoscrittori, fra cui Massimo Bray, poi nominato ministro, e Ilaria Buitoni Borletti, poi nominata sottosegretario.
Abbiamo preso posizione su tante questioni: in merito a prestiti ventennali all’estero di beni culturali dietro pagamento (che siamo riusciti a bloccare), in merito alle funzioni dei direttori dei musei statali in risposta ad una circolare del MIBACT (che siamo riusciti a far accantonare), in merito alle figure professionali e ai requisiti per l’accesso ai servizi educativi. In sintonia con i colleghi stranieri del CIPEG, l’International Committee for Egyptology di ICOM, abbiamo espresso una raccomandazione alla Fondazione Museo delle antichità egizie di Torino in merito alla selezione per la nomina del nuovo direttore (a cui la Fondazione ha dato una risposta che consideriamo rassicurante). Abbiamo incontrato il ministro Bray e partecipato a vari tavoli di lavoro nazionali, come la Commissione Stato-Regione per definire i livelli minimi della valorizzazione dei musei e il tavolo istituito dal sottosegretario Ilaria Borletti Buitoni concernente le dimore storiche, l’alleggerimento della loro fiscalità e l’incentivazione della loro valorizzazione.
I musei italiani vivono gli anni più drammatici dalla Seconda Guerra Mondiale. Le sei proposte per la gestione sostenibile del patrimonio culturale che abbiamo lanciato il 2 ottobre 2011 mantengono la loro validità. Le abbiamo inserite nell’Appello ai parlamenti e governi europei, nazionali, regionali e locali a favore della cultura e dei musei in tempo di crisi che a Lisbona, 6 aprile 2013, ho sottoscritto insieme ai presidenti di molti Comitati nazionali ICOM d’Europa.
Nel marzo del 2013 abbiamo rieletto gli organi nazionali di ICOM e i coordinatori regionali e di commissione tematica. Da allora il gruppo dirigente nazionale ha fronteggiato e superato non poche difficoltà. Grazie a Luigi Di Corato e Raffaella Oldoini della Task Force sul Bilancio abbiamo approvato in aprile una dettagliata due diligence sul grave stato delle nostre finanze e individuato un percorso di risanamento che sta dando i suoi frutti. E’ stata ridotta drasticamente la segreteria nazionale e attraverso una selezione pubblica abbiamo assunto, da settembre, per tre anni il nuovo segretario nazionale Cristina Vannini. Cristina è ora l’unica dipendente di ICOM Italia e, affiancata da una stagista e da una socia volontaria, fa fronte a tutti i compiti operativi.
Malgrado ciò, nel 2013 abbiamo potenziato le nostre attività associative. I coordinamenti regionali hanno promosso iniziative pubbliche e interloquito con molte regioni ed enti locali, segnalando errori e disfunzioni, proponendo soluzioni e iniziative, in qualche caso ottenendo risultati positivi. In febbraio abbiamo tenuto a Castelfranco Veneto il primo seminario residenziale di tutto il gruppo dirigente e abbiamo discusso temi come quello della valorizzazione della professione e della costituzione di una associazione professionale. A novembre abbiamo approvato il nuovo regolamento elettorale e organizzato ad Assisi, con la conferenza permanente delle associazioni museali, l’assemblea nazionale dei musei. A novembre abbiamo anche lanciato la Call for Partnership per individuare chi ci affiancherà nella organizzazione di iniziative di formazione e aggiornamento professionale. La settimana scorsa ho incontrato i presidenti di AIB e ANAI e insieme abbiamo deciso di discutere nel secondo congresso di MAB che si terrà il 21 e 22 novembre 2014 il tema “Riconoscimento e formazione continua per i professionisti del patrimonio culturale”.
Il 2013 è stato l’anno del lancio di Milano ICOM 2016. In agosto ho sottoscritto con il Presidente Hans-Martin Hinz il Framework Agreement tra ICOM e ICOM Italia e un dettagliato programma di lavoro da qui al 2016. Come Comitato organizzatore abbiamo partecipato attivamente alla Conferenza Generale ICOM di Rio de Janeiro con uno stand promozionale e varie iniziative, anche con l’Istituto Italiano di Cultura di Rio. Abbiamo iniziato la riflessione pubblica sul tema del 2016 Museums and cultural landscapes nel seminario di ottobre tenuto a Nuoro, grazie ai materiali di discussione prodotti da Daniele Jalla, che è il responsabile della discussione sul tema.
Rio de Janeiro ha portato anche il successo della mia candidatura all’Executive Council di ICOM. Ho così raccolto il testimone di Daniele e il suo impegno a portare la museologia italiana nel mondo. In conseguenza di ciò, devo lasciare l’incarico di Presidente di ICOM Italia, in quanto vi è incompatibilità tra le due cariche. L’assemblea elettorale, in videoconferenza secondo quanto previsto dal nuovo regolamento, si svolgerà in concomitanza con il convegno internazionale su Museums and Cultural Landscapes che terremo il 30 giugno 2014 a Siena.
Cari soci e cari amici, l’unica ricchezza di ICOM siete voi soci. Nel 2013 abbiamo avuto 887 soci, più del dieci per cento rispetto l’anno precedente. Siamo il decimo comitato nazionale di ICOM per numero di soci, e ci siamo dati l’obiettivo di diventare 1000 nel 2014. Visto che i contributi pubblici sono diventati l’araba fenice, l’unica nostra fonte certa di entrata è la parte che rimane in Italia delle quote di iscrizione. Con queste entrate dobbiamo coprire le spese dello stipendio del segretario nazionale.
Sono tornato con due buone notizie dalla mia prima riunione dell’Executive Council, tenutasi a Parigi il 12 e 13 dicembre. La prima notizia è che ICOM Italia, per una nuova classificazione dell’Italia a causa della crisi, si è vista ridurre la quota da pagare a Parigi. Siamo ora più fiduciosi di poter coprire i costi del segretario con le quote di iscrizione. La seconda notizia è che sono riuscito a negoziare una nuova procedura, più rapida e on line, per l’approvazione delle nuove iscrizioni. Con l’impegno della segreteria e l’aiuto dei coordinatori regionali ridurremo i tempi di consegna di tessera e bollino anche ai nuovi iscritti, cosi come stiamo facendo per quanti rinnovano l’iscrizione.
Come presidente di ICOM ricevo con angoscia la richiesta di aiuto di musei che rischiano di chiudere o che devono ridurre attività e apertura. Vorremmo fare di più e vi assicuro che facciamo e continueremo a fare il massimo, tenendo conto che siamo tutti volontari e possiamo dedicare all’Associazione solo il nostro poco tempo libero.
Dò un arrivederci ad Ostia il 7 marzo 2014 per il nostro secondo seminario residenziale ICOM Italia: Orizzonte 2016 a tutti i membri del gruppo dirigente nazionale e regionale, che ringrazio per il loro impegno a partire dal vicepresidente Adele Maresca.
A tutti i soci e agli amici di ICOM dò un arrivederci a Siena il 30 giugno 2014 per il congresso internazionale su Museums and Cultural Landscapes.
Ad ognuno di voi e alle vostre famiglie tanti auguri di buon Natale e di felice anno nuovo.
Alberto Garlandini, Presidente ICOM Italia