Con sostegno della Regione Piemonte-Assessorato alla Cultura e della Provincia di Asti nel 2002 nasce la "Rete Museale Roero-Monferrato" che comprende cinque comuni: Cisterna d'Asti e Moncucco Torinese - (in provincia di Asti), Govone, Vezza e Magliano (in provincia di Cuneo).
La redazione di museiscuol@ ha, virtualmente, incontrato Tiziana Mo responsabile dei progetti didattici della Rete.
Qual è l'obiettivo che la Rete si prefigge?
Nel protocollo d’intesa firmato dai comuni della Rete Museale si legge: “l’obiettivo prioritario della rete è quello di attivare un sistema museale avente lo scopo di costituire un’offerta integrata, per il collegamento di risorse culturali, artistiche e ambientali diffuse in un’area allargata e articolata, che interessa il territorio delle province di Cuneo ed Asti, nonchè di offrire un polo culturale valido come nuovo prodotto univoco riconoscibile, distinto dagli altri ma ad essi coeso attraverso la valorizzazione di un territorio omogeneo per caratteristiche geografiche e culturali”. Nel corso degli anni sono stati realizzati alcuni progetti comuni come un sito (www.retemusealeroeromonferrato.it), i volantini pubblicitari, un biglietto che permette di avere lo sconto nei musei della rete a partire dalla visita di uno di essi e progetti rivolti alle scuole. Poiché le realtà museali sono gestite da volontari, la maggior parte delle azioni si è focalizzata sulle scuole (Magliano, Govone, Cisterna d’Asti e Vezza d’Alba perchè il Museo di Moncucco, nel 2007, ha abbandonato la Rete), inserite nel progetto. Grazie al lavoro degli insegnanti, è stata sviluppata una progettualità in collaborazione con le scuole dell’Ecomuseo delle Rocche del Roero (I.C. di Santa Vittoria, Sommariva Perno, Montà, Canale e San Damiano). L’azione congiunta della Rete e dell’Ecomuseo sui progetti legati alle scuole è stata favorita dal fatto che, a partire dal 2003, sono stata nominata coordinatrice della didattica dall’Ecomuseo delle Rocche del Roero. A partire dall’anno scolastico 2003/2004, grazie alla collaborazione delle scuole, sono stati avviati diversi percorsi con l’obiettivo di leggere il territorio tramite lo sguardo dei bambini.
La finalità è sempre stata quella di rendere attive le scuole dell’area offrendo strumenti formativi ed economici (questi ultimi legati alla disponibilità di bandi) per sviluppare percorsi di ricerca che rendessero gli insegnanti e i bambini artefici del proprio itinerario di scoperta-riscoperta dei musei e del territorio e non soltanto fruitori di pacchetti predisposti da enti esterni. In questo modo le scuole sono diventate motore culturale dei paesi, capaci di promuovere non solo le realtà museali in essi custodite, ma anche il territorio circostante, riuscendo ad attivare sullo stesso risorse inaspettate.
Sono state così esplorate le realtà museali, i sentieri, il mondo delle fiabe tradizionali, i giochi, la matematica legata al territorio, le api, le danze di un tempo, il paesaggio circostante… il tutto con l’utilizzo di una metodologia attiva che ha visto i bambini protagonisti dei percorsi realizzati. Gli itinerari di ricerca sono stati documentati sul sito www.scuolealmuseo.it e in alcune pubblicazioni finanziate dalla Rete e dall’Ecomuseo grazie a contributi della Regione Piemonte e di altri Enti (http://www.scuolealmuseo.it/download.html).
Le esperienze sviluppate dalle scuole in collegamento con il territorio e con le realtà museali, nel corso di questi anni, sono molteplici. Una delle più significative è quella del Museo Arti e Mestieri di un tempo di Cisterna d’Asti. Grazie alla collaborazione tra una volontaria del Museo, Cinzia Mo, e la scuola dell’infanzia e primaria è nato un percorso legato al draghetto Cedri, uno sfondo integratore – figlio dei draghi dello stemma di Cisterna - che con le sue storie aiuta i bambini (anche quelli che fino all’anno scorso hanno scelto il Museo di Cisterna come meta dei viaggi di istruzione) a esplorare sia la realtà museale che il territorio circostante. Nel paese, infatti, grazie a un progetto partecipato che ha visto la collaborazione tra Associazione Museo, Scuole e Amministrazione Comunale si è arrivati al recupero di un gerbido donato da nonno Teresio Mo alle scuole. Sono nati, così, il Bosco dei Bambini (nel 2005 – LINK ALLA PUBBLICAZIONE CHE DOCUMENTA IL PERCORSO) e il Bosco della Costituzione (nel 2011– LINK ALLA PUBBLICAZIONE CHE DOCUMENTA IL PERCORSO), spazi verdi progettati dai bambini e realizzati dagli adulti. Vere palestre del con-vivere, in cui i bambini possono correre, rotolare, giocare, esplorare, conoscere, sperimentare. Questi luoghi sono a disposizione non solo delle scuole di Cisterna ma anche di quelle che arrivano a visitare il Museo, delle famiglie e di tutti i turisti che scelgono il paese come meta.
La presenza dello sfondo integratore Cedri, dello spazio Museale, del Bosco dei Bambini e della Costituzione è stata utilissima durante la chiusura delle scuole a causa del Coronavirus perché ha consentito agli insegnanti di portare il territorio e la realità museale nelle case dei bambini. (LINK AL SITO CON I MATERIALI).
Come anticipato precedentemente, il draghetto Cedri viene utilizzato come sfondo integratore non solo dalle scuole del paese, ma anche da quelle che arrivano al Museo Arti e Mestieri di un tempo di Cisterna con i viaggi di istruzione. Il museo ha sviluppato, nel corso degli anni, una progettualità laboratoriale che viene proposta con la visita. Anche la progettazione di questi laboratori è avvenuta in collaborazione con le scuole. I presupposti metodologici alla base delle proposte sono quelli proposti dalle Indicazioni 2012, relativi alla fascia d’età 3-14.
In ogni e-laboratorio (chiamato così per la parte di elaborazione riflessiva che viene posta al termine di ogni esperienza) i bambini hanno la possibilità di: valorizzare le loro esperienze e le loro conoscenze per ancorare nuovi contenuti; vivere esperienze in cui l’esplorazione e la scoperta sono finalizzate allo sviluppo del gusto per la ricerca di nuove conoscenze; apprendere in modo collaborativo, insieme ai compagni; “imparare facendo” attraverso il dialogo e la riflessione su quello che si fa. Gli e-laboratori proposti fino all’anno scorso (nel corso dei primi mesi del 2020 l’attività è stata sospesa a causa della pandemia) sono i seguenti:
E-laboratorio di fiabe e leggende: Masche, diauli, zampe di gallina!
fiabe e leggende della tradizione popolare piemontese – di e con Patrizia Camatel
1.E-Laboratorio di cucina – a cura di Fernanda Giamello
2.E-Laboratori di musica, pittura e danza – A cura di Elisa Fighera
3.E-laboratorio di danze popolari piemontesi – A cura di Olga Scarsi
4.E-laboratorio di danze occitane e del mondo – A cura di Franca Farinetti
5.E-Laboratorio “Lo spaventapasseri” Un, due , tre… la paura tocca a te! – A cura di Margherita Molino
6.E-Laboratorio del cestaio – A cura di Elisabetta Cavallo e il progetto Siagri
7.E-Laboratorio del territorio – A cura dell’Associazione Camminare Lentamente
8.E-laboratorio Botanico Sensoriale: segnalibri – A cura di Marta Simone
9.E-laboratorio E-mozioni nella natura: biodanza – a cura di Silvia Martini
10.E-laboratorio della filatura, tessitura e del cordaio – A cura dell’Associazione Antichi Mestieri, Amici di San Vittore.
11.E-Laboratori autogestiti dalle classi al BOSCO DEI BAMBINI E DELLA COSTITUZIONE
Il consolidarsi di queste pratiche e la presenza delle varie offerte dedicate ai bambini sul territorio, hanno portato un gruppo di giovani volontari a sviluppare un progetto intitolato “Il Principato dei bambini”. La nuova progettualità è orientata sia a implementare le proposte rivolte alle scuole, sia a predisporne altre per le famiglie con bambini in età compresa tra i 3 e i 10 anni. Un bellissimo risultato, frutto di una progettazione partecipata che ha visto la collaborazione tra Associazione Museo, Scuole, Parrocchie e Amministrazione Comunale.
Quando nasce il rapporto con le scuole del territorio e i musei della Rete?
Nell’ anno scolastico 2002/2003 nasce il progetto della Rete Museale in collaborazione con le scuole. Nell’anno scolastico successivo nasce quello dell’Ecomuseo delle Rocche del Roero.
Qual è il progetto che vuole condividere con i nostri internauti?
Il progetto “COMUNITA’ RESISTENTI”. Realizzato grazie alla collaborazione tra la Rete Museale Roero Monferrato, l’Ecomuseo delle Rocche del Roero, il Polo Cittattiva per l’Astigiano e l’Albese (I.C. di San Damiano d’Asti), l’Associazione Museo Arti e Mestieri di un tempo, l’Aimc di Asti e inserito nel più ampio progetto del Laboratorio Ecomusei della Regione Piemonte. Rappresenta un punto di arrivo di un’attività di rete che questi Enti hanno condiviso nel corso degli ultimi diciassette anni. Il progetto si prefigge di aiutare le scuole dell’area nell’azione di promozione di apprendimenti significativi a partire da esperienze vissute sul territorio (LINK AL CONVEGNO DI AVVIO DEL PROGETTO). In questo percorso agli Istituti Scolastici appartenenti alla Rete Museale e all’Ecomuseo delle Rocche del Roero: Canale, Govone, Montà, San Damiano, Santa Vittoria, Sommariva Perno, si sono aggiunti gli altri del territorio del Roero: Mussotto e Sinistra Tanaro, Sommariva Bosco. Nel titolo si richiama il tema resistenziale come paradigma cui riferirsi per ricreare una dimensione comunitaria capace di resistere al dominio dell’individualismo, della de-responsabilizzazione, dell’affievolirsi di quei legami sociali che, nel passato garantivano la sopravvivenza di una comunità. Al centro, ancora una volta, si ripropone la frase di J. Delors: “Scegliere un tipo di educazione significa scegliere un tipo di società”.
La didattica per competenze si basa sulla presenza non solo di attività sviluppate a partire dal territorio (e quindi anche dai musei) ma anche di una metodologia che pone al centro il bambino, inserito in una rete di relazioni cooperative, inclusive, che rappresentano lo strumento per attivare nuove forme di resistenza civile a partire dalla scuola.
In questo percorso gli insegnanti sono stati supportati da un percorso formativo-informativo non solo dal punto di vista didattico, ma anche dal punto di vista culturale. Durante il periodo di chiusura delle scuole questo itinerario non si è interrotto. Gli incontri formativi sono stati proposti attraverso la piattaforma meet, aprendo così anche a insegnanti al di fuori del territorio la possibilità di confrontarsi sui temi proposti.
La documentazione degli incontri è visonabile alla pagina http://www.scuolealmuseo.it/blogdidattica/
Qual è il progetto nel cassetto?
Supportare le scuole della Rete e dell’Ecomuseo, attraverso lo sviluppo del progetto “Comunità Resistenti” (di durata triennale) nella sperimentazione dell’attuazione delle “Linee guida per l'insegnamento dell'educazione civica”, ai sensi dell’art. 3 della legge 20 agosto 2019, n. 92.
Il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione nel documento del 18 giugno 2020 (parere_cspi_giugno2020) ha espresso parere favorevole sulle linee guida e ha invitato le Istituzioni scolastiche ad aggiornare i curricoli di istituto e l’attività di programmazione didattica nel primo e nel secondo ciclo di istruzione, al fine di sviluppare “la capacità di agire da cittadini responsabili e di partecipare pienamente e consapevolmente alla vita civica, culturale e sociale della comunità”.
Il progetto “Comunità Resistenti”, nel corso di questi due anni di attività ha cercato di costruire una “comunità di buone pratiche” supportando le scuole, le realtà culturali e museali nello sviluppo di progetti di comunità sulle tematiche indicate nelle linee guida sopra citate: COSTITUZIONE, SVILUPPO SOSTENIBILE, CITTADINANZA DIGITALE.
La sfida, per il prossimo anno, sarà quella di continuare nel percorso di formazione e condivisione di buone pratiche per dimostrare, insieme agli insegnanti della rete, che gli obiettivi del progetto “Comunità Resistenti”:
- Sviluppare le competenze di cittadinanza a partire dal territorio, con attenzione particolare ai principi metodologici riportati nelle Indicazioni 2012: “Attuare interventi adeguati nei riguardi delle diversità, per fare in modo che non diventino disuguaglianze; valorizzare l’esperienza e le conoscenze degli alunni, per ancorarvi nuovi contenuti; favorire l’esplorazione e la scoperta, al fine di promuovere il gusto per la ricerca di nuove conoscenze; incoraggiare l’apprendimento collaborativo; promuovere la consapevolezza del proprio modo di apprendere, al fine di “imparare ad apprendere”; realizzare attività didattiche in forma di laboratorio, per favorire l’operatività e allo stesso tempo il dialogo e la riflessione su quello che si fa.” - Fornire occasioni per conoscere il territorio nei suoi diversi aspetti: storico, geografico, antropologico, culturale. - Offrire spazi di riflessione condivisa su quali siano le nuove forme di “Resistenze di Comunità” che la scuola può promuovere. |
possono essere considerati il punto di partenza per l’attuazione delle LINEE GUIDA PER L’INSEGNAMENTO DELL’EDUCAZIONE CIVICA. Conoscere il luogo in cui si vive attraverso i percorsi scolastici è il presupposto per arrivare ad amarlo e tutelarlo, “un’attività orientata alla promozione di “competenze di comunità” intese come precondizione fondamentale per avere territori vivi, partecipati, difesi e valorizzati, e configurato l’ecomuseo come sorta di laboratorio, di palestra, di luogo protetto per la promozione di quella “cittadinanza planetaria” (Ceruti) in grado di padroneggiare criticamente la complessità della più vasta realtà sociale in cui viviamo, a tutti i livelli, in tutte le sue espressioni.” (cfr. INTRODUZIONE PROG.)
Chi è Tiziana Mo?
Sono nata nel 1966, ho una laurea in pedagogia e dal 1987 insegno nella scuola dell’infanzia (lavoro in quella di Cisterna dal 2002). Dal 1980 sono volontaria del Museo Arti e Mestieri di un tempo di Cisterna, che gestisce il museo etnografico custodito all’interno del castello del paese. Dal 1998 faccio parte dell’Aimc (Associazione Italiana Maestri Cattolici), che realizza proposte formative per gli insegnanti dell’Astigiano e dell’Albese.
Molti mi definiscono “cisternocentrica”, ma si tratta semplicemente di passione per il territorio in cui sono cresciuta. All’interno dell’Associazione Museo mi occupo della gestione, della progettazione culturale e di quella didattica realizzata in collaborazione con l’Ecomuseo delle Rocche del Roero, la Rete Museale Roero Monferrato e il Polo Cittattiva per l’Astigiano e l’Albese.
Per l’Ecomuseo e la Rete ho curato la pubblicazione dei volumi Veuti che tra conta, Volver a ver, I quaderni dell’Ecomuseo, Il mondo nel volo di un’ape, Il libro delle etichette del Bosco della Costituzione. Ho curato la realizzazione del volume di Baldassarre Molino Storia di Cisterna d’Asti. Un Principato tra Roero e Monferrato. Con Omega Edizioni ho pubblicato il volume Le parole della memoria. Il calendario rituale contadino tra Roero e Astigiano, nella collana “Documenti e Ricerche di Etnologia Europea” a cura di Piercarlo Gri