Alla fine degli anni Settanta la GAM divenne una sorta di laboratorio sulla didattica dell'arte moderna, proponendo un nuovo modo di pensare e vivere il museo che ha poi trovato espressione nella scelta del 1993 di destinare alle attività didattiche un ambiente specifico concepito come spazio polivalente per ospitare attività di laboratorio, workshop, seminari, conferenze, corsi di formazione, piccole esposizioni ed altro ancora.
La programmazione museale negli ultimi undici anni ha richiesto un impegno ad ampio raggio per rinsaldare un legame tra la città e una delle più importanti collezioni d'arte moderna e contemporanea che comprende oltre 40000 opere; per questa ragione la politica educativa ha un peso significativo nel programma culturale della GAM che prevede una complessa articolazione di proposte per l'orientamento, la formazione e l'aggiornamento di pubblici diversi.
L'attività didattica sviluppata dalla GAM in questi anni ha riscosso un crescente successo, grazie alla qualità dei progetti realizzati dagli operatori dei musei e dai docenti con l'ausilio di esperti e di importanti istituzioni. La coerenza delle proposte è stata premiata anche dal costante incremento dell'afflusso delle classi al museo, che nel 2000 ha superato 40.000 presenze annue e nel 2004 ha fatto registrare 75.000 ingressi , il risultato non casuale è stato favorito sia dalla coraggiosa scelta politica di riservare l'ingresso gratuito per le scuole alle attività a cura del Servizio Educativo sia dallo sforzo di ampliare e aggiornare costantemente la gamma delle proposte.
I progetti vengono calibrati in rapporto all'età, alle competenze alle esigenze degli interlocutori e permettono di compiere un percorso formativo che può iniziare nell'infanzia e continuare fino alla terza età. Far apprezzare i linguaggi artistici, mettere a confronto passato e presente, restituire il clima storico e culturale che forma il contesto, lo scenario dell'opera stessa, sono operazioni particolarmente agevoli in un museo come il nostro, che conserva opere dall'età neoclassica ai video e alle installazioni contemporanee che costituiscono preziose visualizzazioni dei cambiamenti avvenuti nell'arte e nel modo di concepire il mondo.
La realizzazione di un museo per tutti che stia al passo con le trasformazioni impegna la GAM e il Servizio Educativo in un continuo lavoro di progettazione che si sostanzia in un programma sempre più ricco di proposte e materiali per facilitare la fruizione del patrimonio artistico ad un pubblico sempre più eterogeneo.
Materiali per tutti
I materiali strutturati reperibili gratuitamente presso il servizio educativo offrono suggerimenti di percorsi conoscitivi, corredati da libretti, schede, prodotti multimediali da utilizzare per visite autonome. Per i bambini più piccoli il percorso di scoperta del museo s'intitola La Galleria non è un tunnel . I ragazzi più grandi sono invece invitati ad esplorare il tema del ritratto attraverso il percorso Da Canova a Pascali o conoscere meglio la GAM con il libro Il museo insegna . Altri materiali permettono di scoprire il complesso processo di allestimento di un'esposizione attraverso l'hyper-video Come si costruisce una mostra o in alternativa apprezzare un pittore contemporaneo con l'ausilio del quaderno Dietro l'opera l'artista . Intervista a Giorgio Griffa.
Attività per le scuole di ogni ordine e grado
Le attività di laboratorio o atelier sono iniziative didattiche prevalentemente rivolte alla scuola dell'obbligo che propongono la scoperta di una selezione organica di opere delle Collezioni o delle Mostre e il potenziamento del processo conoscitivo attraverso una attività grafica o plastica svolta negli spazi attrezzati del museo.
Tra i progetti speciali per la scuola elementare e media due sono dedicati al tema arte e apprendimento di una lingua straniera e rappresentano un punto di riferimento nello sviluppo della ricerca pedagogica in ambito museale.
Il fine è stimolare e favorire l'acquisizione di competenze linguistiche, estetiche e cognitive, utilizzando, in una diversa prospettiva, esperienze educative maturate nel campo dell'insegnamento linguistico e della didattica dei beni culturali.
La proposta, intitolata La première aventure de Coco à la GAM, è destinata ai bambini del secondo ciclo della scuola elementare. Un corso di aggiornamento dedicato a Coco à la GAM ha consentito di ampliare l'esperienza e ha stimolato la costituzione di un nuovo gruppo di ricerca che ha lavorato ad un progetto di continuità nell'ottica di una formazione multiculturale e internazionale.
Questo progetto si articola intorno ai concetti fondamentali della produzione artistica di Alexander Calder e all'apprendimento della lingua inglese. Tale attività, dal significativo titolo Calder's Snuck at Gam è un esempio di partenariato culturale che ha coinvolto e continua a coinvolgere numerose scuole dell'obbligo dell'area metropolitana. Per approfondire la conoscenza di Calder's Snuck at Gam è possibile richiedere l'hyper-film di documentazione del progetto.
I laboratori delle idee e i percorsi guidati per le scuole medie inferiori e superiori sono proposte articolate che hanno lo scopo di promuovere un rapporto dialogico con gli studenti per avvicinarli al museo e all'arte partendo dalla verifica dei preconcetti attraverso un percorso di scoperta della complessità museale che comprende l'esplorazione della struttura architettonica, delle collezioni, delle mostre, delle attività che si svolgono dietro le quinte e propone la partecipazione attiva dei ragazzi all'elaborazione concreta dell'esperienza.
Per favorire una diversa fruizione del patrimonio artistico utilizzando i mezzi multimediali il Servizio Educativo si è specializzato nella produzione di hyper-video come diffusione e sviluppo del progetto europeo Hyper-film.
Attualmente è molto usato anche il sito www.gamtorino.it
Iniziative rivolte alle famiglie
Periodicamente si organizzano installazioni artistiche al museo che sono interessanti in quanto valorizzano la produzione creativa individuale trasformandola in un'opera collettiva, scenografica e partecipata. Questi allestimenti sono il pretesto per motivare gli insegnanti a una verifica dell'esperienza didattica e per invitare le famiglie al termine di ogni anno scolastico alla GAM. Nel mese di giugno, infatti, sono programmati momenti di animazione e festa dove l'intera struttura del museo viene messa a disposizione degli allievi e dei loro genitori.
Nella stagione invernale sono previste anche attività per le famiglie alla domenica , esse sono rivolte ai bambini e ai loro genitori per suggerire un modo interessante e creativo per trascorre insieme il tempo libero.
Percorsi per favorire l'integrazione sociale di soggetti deboli
Sempre maggiore attenzione è dedicata alle iniziative rivolte a soggetti svantaggiati, infatti sono state programmate attività rivolte a persone non vedenti, organizzati laboratori per ragazzi ospedalizzati e avviati progetti speciali e mostre a sostegno della ricerca per la cura di gravi malattie.
In particolare segnaliamo l'imminente presentazione dell'hyper-video Viaggio alla GAM attraverso materie e memoria di documentazione e diffusione dell'esperienza pilota centrata su uno specifico uso didattico del museo e della fotografia sperimentale di Nino Migliori, frutto della collaborazione tra la GAM, i Servizi Sociali della Circoscrizione 1 di Torino e l'ANFFAS Ticino di Somma Lombardo(Va). L'ipotesi che abbiamo sviluppato nasce dalla valutazione che il patrimonio artistico è un formidabile strumento d'integrazione sociale e che la fotografia "off camera" offre interessanti opportunità di miglioramento delle metodologie d'intervento educativo anche per i disabili mentali.
Incontri formativi per giovani e adulti
Anche quest'anno sono previsti incontri e corsi d'aggiornamento rivolti a docenti, a operatori dei musei e a ricercatori in campo educativo; si tratta di riflessioni di carattere metodologico sulla pedagogia del patrimonio, quasi sempre integrate da sperimentazioni. Nei prossimi mesi inauguriamo i Weekend di formazione alla GAM , rivolti a persone con esperienze pregresse la proposta ha suscitato grande interesse e ha registrato un elevatissimo numero giovani iscritti; tale situazione ci impone di pensare a nuove proposte simili nell'impostazione ma più adatte alla realtà dei richiedenti.
Sempre nell'ambito della formazione da ottobre 2004 sono stati incrementati gli incontri a tema (condotti dalla responsabile del servizio educativo) previsti ogni primo giovedì del mese sono stati pensati per favorire il consolidamento del rapporto con tutti coloro che appartengono al mondo dell'educazione e che vogliono imparare attraverso progetti specifici a vivere il museo come luogo privilegiato per sperimentare diverse modalità di apprendimento. I fondamenti pedagogici della didattica GAM sono riconducibili alle ricerche di figure autorevoli tra cui Dewey, Gadamer, Bateson, Bartolini, Dallari, De Bartolomeis, Hein.
Alcune convenzioni siglate con Facoltà Universitarie di Torino e Milano ci permettono di accogliere studenti interessati ad inserirsi nell'organizzazione delle attività per contribuire ad arricchire il bagaglio culturale dei giovani con una concreta esperienza formativa.
Il pubblico adulto dall'autunno 2004 è invitato a partecipare ad un percorso storico-artistico costituito da venti conferenze: programmate ogni martedì alle 18.00 per far conoscere l'esperienza artistica dell'Ottocento e del Novecento attraverso gli interventi di esperti e di specialisti di fama internazionale. Gli incontri sono rivolti al pubblico adulto nella sua generalità nell'ottica di promuovere il museo come luogo di formazione permanente.
I Workshop con gli artisti al museo sono rivolti ad un pubblico eterogeneo composto in prevalenza da giovani che cercano in un luogo della cultura oltre al rapporto diretto con il patrimonio e strumenti per la lettura delle opere anche momenti d'incontro, possibilità di partecipare ad esperienze di fruizione del museo ricche ed appassionanti ed anche stimoli per mettersi in gioco in sperimentazioni creative sotto la guida di illustri personalità del mondo dell'arte.
Tra i progetti in atto voglio segnalare l'esposizione dal titolo. La fotografia: vedere è rivedere. Cento immagini dai workshop con Mario Cresci alla GAM dal 29 dicembre al 31 marzo 2005. La mostra, allestita nella Sala Didattica, visitabile dal martedì al venerdì con orario dalle 9.30 alle 17.30, è organizzata dal Sevizio educativo e presenta una campionatura di fotografie realizzate dai partecipanti al ciclo d'iniziative costituite intorno alla mostra del noto fotografo Mario Cresci. Si fa riferimento ad un lavoro di elaborazione concettuale, di progettazione e di utilizzo consapevole del mezzo tecnico per una esplorazionee e una interpretazione creativa del museo svolta durante i tre workshop, dedicati rispettivamente al rapporto tra fotografia e videoarte, fotografia e grafica, fotografia e architettura, momenti didattici diversi condotti da Cresci con la collaborazione di Marzia Migliora, Elio Vigna e Vittorio Savi. La selezione delle immagini vuole documentare gli esiti dell'attività che ha coinvolto più di duecento giovani sperimentatori ed ha stimolato un interessante lavoro di ricerca visiva ed espressiva, che il museo intende valorizzare.
Sintesi del progetto La fotografia: vedere è rivedere
In relazione alla mostra fotografica dedicata a Mario Cresci, allestita alla GAM, il Servizio Educativo ha rivolto ai giovani e a tutte le persone interessate un progetto articolato in due fasi: la prima centrata su un incontro nella sala conferenze di presentazione di materiali inediti, delle opere in mostra e di approfondimento sulla ricerca fotografica di Cresci e la seconda fase costituita da tre workshop rivolti principalmente ai giovani e alle persone che hanno scelto di partecipare ad una esperienza al museo coinvolgente a livello cognitivo ed espressivo.
Nella presentazione dell'attività grande rilievo è stato riservato alla riflessione sul mezzo tecnico e sulle sue potenzialità, la fotografia è considerata da Cresci un mezzo tra i tanti dei quali l'uomo del nostro tempo dispone per comunicare mai esaustiva ma sempre in dialogo con altri mezzi.
Per i workshop a due voci si è tenuto conto della particolare predisposizione alla comunicazione dei professionisti invitati a condurre l'attività con il dinamico Cresci , protagonista da più di trent'anni nel mondo delle arti visive che si considera un operatore partecipe di una ricerca collettiva in continuo divenire, sottoposta a continue verifiche e non un interprete isolato ed esclusivo della realtà.
La sua fotografia, infatti, non è un prodotto estetico finito da contemplare ma un modello operativo usabile e trasformabile da altri.
La produzione fotografica, grafica e didattica di Cresci è attraversata da sentimenti diversi ma è caratterizzata, anche, da alcune costanti come il controllo formale e l'inesauribile progettualità finalizzata a dimostrare la relatività della visione.
Nel corso della sua vita Cresci sviluppa esperienze diverse seguendo un suo percorso dove senza perdere nulla tutto viene costantemente messo in discussione con l'obiettivo di dimostrare che il mondo della comunicazione visiva, dei linguaggi è infinito come illimitate sono le possibilità creative del fotografo, del grafico, dell'artista e dell'architetto. I workshop della GAM sono stati pensati come un'esperienza di gruppo centrata sull'interdisciplinarietà, dove sono stati previsti diversi livelli di coinvolgimento, infatti, ogni persona ha potuto partecipare ad un unico workshop o appassionarsi e richiedere di intervenire più volte. Ogni workshop può essere considerato come un percorso di ricerca che si è sviluppato nell'arco di una giornata e che ha previsto una prima fase introduttiva, svolta "a due voci", un momento creativo di produzione di immagini fotografiche ed uno conclusivo di osservazione e commento del materiale prodotto e di valutazioni dell'attività.
I tre workshop, pur mantenendo la stessa struttura, sono stati tutti diversi in quanto ogni volta i professionisti invitati hanno caratterizzato il dialogo con l'apporto di esperienze personali in ambiti specifici ma strettamente correlati con la fotografia.
Un aspetto rilevante dei workshop, oltre all'approccio interdisciplinare, è stata la verifica attiva di alcune affermazioni di Cresci ricche di significato: "Tra i differenti verbi, osservare, guardare e vedere, forse quest'ultimo definisce meglio degli altri il rapporto che intercorre tra la "visione" e la "conoscenza". Il vedere infatti non è solo atto fisico, ma è anche una delle funzioni più complesse esercitate dall'uomo che trasforma l'atto del vedere in atto mentale per conoscere il mondo attraverso una continua e complessa esplorazione cognitiva" e ancora " la fotografia quando si rivolge e si connette ad altri saperi e ad altre discipline, anche non di natura artistica, oltre ad esprimere il suo specifico statuto linguistico analogo alla scrittura e al mondo dei segni, non fa altro che legittimare la propria identità comunicativa e mediatica".
a cura di Flavia Barbaro
Responsabile Servizio Educativo Fondazione Torino Musei - GAM
Fotografie di Giorgia Rochas - Servizio Educativo GAM