Regione Siciliana, Assessorato dei beni culturali, ambientali e della Pubblica Istruzione, 2007.
I percorsi didattici del Museo di Adrano costituiscono un'altra importante tappa del progetto "Scuola Museo", in atto nella Regione Siciliana già dal 1994, in quanto costituiscono efficaci strumenti di mediazione fra il museo, il suo territorio e gli utenti, e soddisfano numerose esigenze. Il volume documenta il ciclo di lezioni di aggiornamento per i docenti organizzato dalla Soprintendenza per i Beni culturali di Catania, sezione Beni archeologici, nell'anno scolastico 2004-2005. La pubblicazione è composta da quattro distinti fascicoli, corrispondenti ad altrettanti percorsi didattici autonomi.
1. "Il Castello e il Museo" a cura di Gioconda La Magna, curatrice della pubblicazione. Si è ritenuto fondamentale aprire il viaggio all'interno del Museo partendo dal suo contenitore, opera d'arte esso stesso e simbolo eloquente della sua antica cultura. Le pagine successive sono dedicate alla storia del Museo e delle sue collezioni e ad una parte di approfondimenti rivolti alle più moderne tecniche di indagine archeologica e di restauro.
2. "Adrano nella preistoria", di Simona Barberi è dedicato alla preistoria etnea, all'età neolitica e quella del bronzo antico. Particolare risalto è dato alle grotte di scorrimento lavico, formazioni vulcaniche usate nell'età preistorica prevalentemente come sepoltura, e ai reperti archeologici derivati dall'antica lavorazione del basalto: macine, pestelli,...
3. "Il centro indigeno di Mendolito", di Maria Randazzo illustra le fasi arcaiche e classiche, rappresentate dai ritrovamenti di un centro fortificato poco lontano da Adrano, in contrada Mendolito. Diverse le schede di approfondimento tra cui quelle dedicate alla lingua e all'abbigliamento in guerra dei suoi abitanti, i Siculi.
4. "La città greca di Adranon", di Giuseppina Siciliano, si riferisce al periodo ellenistico, riccamente rappresentato nel Museo. Tra gli approfondimenti, segnaliamo la lunga scheda dedicata ad Adranos, il potente nume indigeno da cui trae il nome la città greca, e quelle riservate alla vita quotidiana delle donne.
Ogni fascicolo è corredato da un glossario di termini specialistici, cenni biografici delle personalità indagate nel corso dell'opera, prove di verifica e dalla bibliografia. I testi sono arricchiti da numerose foto e disegni, fra i quali spicca, con il ruolo della "mascotte", quello del piccolo cane cirneco, razza siciliana di origine antichissima, che ha trovato il suo habitat naturale nelle zone etnee. Il gioco dell'Archeodomino, infine, consente, divertendosi, di "ripassare" quanto appreso. La validità dell'opera consiste nell'abbinare la validità scientifica del contenuto ad un linguaggio semplice, ma non banale, che stimola ad approfondire numerosi argomenti: può essere utilizzato in maniera trasversale per diversi ambiti disciplinari e didattici, sia dei beni culturali, ma anche per la didattica della storia, così connessa all'educazione al patrimonio da non poterne quasi delimitare i confini. E' il farsi proposta per ampliare ed approfondire in maniera trasversale le conoscenze che accredita il ruolo del testo, da consegnare soprattutto ai docenti, in quanto intermediari dell'offerta didattica.