Agostini S. , Dinelli P.P. (a cura di)
Pezzini ed. Viareggio 2000
Devo ad una mia amica, esperta di didattica dell'arte, la scoperta di Le caramelle degli angeli : curioso titolo che ha risvegliato in me quel senso di stupore di fronte alle rare prove di incontro dei bambini con l'arte.
Caramelle degli angeli perché la scultura lignea proposta alla loro analisi, Sant'Antonio Abate (sec. XV), conservata presso il Museo di Arte Sacra di Camaiore, per il piccolo Nicola di 7 anni rappresenta: "Dio. Porta una scatola di caramelle agli angeli. E' felice perché sa che agli angeli piacciono le caramelle, ma è anche un po' triste perché è vecchio e stanco". Gli autori, Pierpaolo Dinelli e Sauro Agostini, hanno svolto un'esperienza didattica nel campo della percezione artistica dei bambini con gli alunni di 8-9 anni delle scuole elementari di Camaiore. Le opere rappresentano soggetti e temi sacri: oltre alla già citata scultura, viene presentato il quadro Nozze mistiche di Santa Caterina d'Alessandria (sec. XVI). L'apertura al pubblico del Museo d'arte Sacra - all'interno della consueta settimana promossa dal Ministero per i Beni e le Attività culturali dedicata alla valorizzazione - è stata l'occasione per promuovere una ricerca originale. Coscienti della lontananza storica e stilistica dei soggetti presi in considerazione propongono ai bambini di abbandonarsi alle suggestioni che suscitano in loro le opere perché convinti che è "l'entrare in relazione, anche momentanea, con l'indifferenziato, il percorso della creatività". Lo sguardo semiologico dell'immagine è affidato a Pier Paolo Dinelli, mentre l'aspetto metodologico e analitico è condotto da Sauro Agostini.
La ricerca è stata svolta in due fasi: al Museo i bambini sono a diretto contatto con l'opera d'arte, successivamente in classe si utilizzano fotografie delle opere. I ricercatori hanno creato un circolo virtuoso attraverso la collaborazione degli insegnanti di classe, che hanno documentato scrupolosamente le risposte dei bambini alle domande chiave individuate per cogliere i principali elementi dell'immagine e arricchirla di significati. La metodologia della "spontanea interpretazione" evidenzia che ogni bambino nel leggere i segni presenti nelle opere mette in scena una varietà di interpretazioni attribuibili al proprio vissuto: ogni particolare - i dettagli del viso, del corpo così come gli abiti - sono interpretati attraverso "il suo quotidiano e raccontando l'immagine racconta se stesso". Sono interessanti alcuni punti di vista espressi dai bambini quando vogliono porsi "accanto", "fra", "dietro" i personaggi rappresentati per provare anch'essi (o non provare) quei sentimenti, quelle emozioni che le immagini comunicano come se fossero vive. I racconti autobiografici, ricchi degli elementi simbolici e psicologici propri dell'età infantile documentano l'importanza del fare laboratorio utilizzando oggetti artistici, che sempre più fanno parte del nostro territorio simbolico, rinnovando i significati e lo stupore dei bambini, e anche di noi adulti.
Piera Carbone
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