FrancoAngeli ed., Milano 2007
La scuola si sente quasi messa da parte in una situazione di grande offerta di edutainement che si concentra sull'educazione all'arte, anzi spesso questa dimensione della formazione è considerata secondaria e quindi delegabile ad una offerta che l'extrascuola - i massmedia, il mercato e l'industria culturale in genere - rivolge agli insegnanti con i musei, le mostre temporanee i laboratori ludico creativi …
L'interrogativo che si pone questo libro è se questo atteggiamento è davvero positivo per la formazione, oppure se non rischia invece di essere parziale, frammentario e soprattutto centrato solo sul presente.
Quella che sembra mancare è l'impostazione curricolare, un indirizzo pedagogico-educativo che dia senso e prospettiva al lavoro metodologico da svolgere in classe e in situazione per le due facce dell'educazione all'arte, di fruizione e di produzione tra loro integrate e inseparabili.
La risposta che il volume offre, a partire dalla convinzione che è necessaria un'alleanza scuola - musei e istituzioni in genere, si colloca su un doppio livello.
Anzitutto arte e immagine sono un ambito di insegnamento che ha una sua storia fatta di graduali conquiste verso la percezione della dimensione dell'immagine come dimensione comunicativa e formativa di cui il patrimonio storico artistico e culturale è elemento vissuto. Accanto alla sua fruizione si sviluppa e cresce l'educazione alla creatività estetica e al patrimonio.
In secondo luogo attraverso esempi concreti indaga come la scuola può rispondere con i suoi programmi a questi interrogativi e come, con la riforma in atto, si possa costruire un'ipotesi di lavoro attraverso la "didattica per concetti". Per questo, la seconda parte propone articolate unità didattiche che suggeriscono concreti percorsi curricolari per la scuola primaria.
Se pur destinato al docente, e in particolare al docente in formazione nelle SSISS attraverso i laboratori disciplinari - il volume fa parte della collana dal titolo "Laboratori disciplinari con la didattica per concetti" - pensiamo che questo volume possa offrire un aiuto anche all'educatore museale, per entrare in sintonia di linguaggio e senso professionale per la comune finalità della formazione, che si esplica nelle cosiddette "proposte didattiche per le scuole" troppo spesso autoreferenziali, rispetto all'istituzione che le propone.