Cafuri R., Trauben,Torino 2005
Un libro che invita ad ascoltare la voce degli artisti africani contemporanei. Abituati a migrare da un continente all'altro, tesi tra un mercato dell'arte globale e una realtà locale da cui provengono e alla quale sono ancorati dai mercati occidentali che chiedono un'arte africana 'autentica', gli artisti africani parlano delle condizioni sociali e politiche del presente del loro continente, ridiscutendone tradizioni e radici. La loro voce suggerisce stimoli originali non solo per ripensare le immagini degli immigrati africani che vivono tra noi, ma anche per rivedere mostre e allestimenti dei musei etnografici.
Questi infatti sono sempre più chiamati ad aprirsi a politiche dell'inclusione degli stranieri nel patrimonio culturale collettivo e a valorizzare, con il coinvolgimento degli immigrati, le collezioni di oggetti africani presenti in Occidente.
Dopo aver considerato alcuni momenti del dibattito nella museologia e nell'antropologia culturale riguardo la rappresentazione delle diversità culturali, viene lasciato spazio alla voce di un tipo particolare di migrante, l'artista, e al suo sguardo sull'Africa e sull'Occidente.
Roberta Cafuri, antropologa mussale dell'Università di Torino, ha compiuto ricerche in Africa Occidentale (in Bénin dal 1990 e in Senegal dal 2003), oltre che sugli artisti contemporanei su siti storici, musi e spazi legati alla memoria del potere pre-coloniale e al ricordo della schiavitù.