Bodo S.(a cura di) M&B Publishing, Milano 2005.
Con il convegno e il volume Culture in movimento. Strumenti e risorse per una città interculturale , la Provincia di Milano ha voluto lasciare un segno visibile del proprio impegno a mettere al centro dell'attenzione il ruolo e le responsabilità delle politiche pubbliche e delle istituzioni culturali nella promozione dei processi di integrazione in una società multietnica, in controtendenza con quanto ancora avviene in gran parte del nostro Paese, dove tali processi sono stati circoscritti quasi esclusivamente a settori che richiedevano interventi prioritari, quali ad esempio l'occupazione, l'assistenza, la sanità e l'istruzione. Per contro, le nostre istituzioni e i circuiti consolidati della cultura non sembrano sinora essersi adeguatamente interrogati sulla crescente diversità culturale dei loro pubblici.
Questa frequente marginalità delle politiche culturali nel dibattito sui processi di integrazione, e il coinvolgimento ancora insufficiente degli assessorati alla cultura, sono in stridente contrasto con quanto accade in altri Paesi di più antica immigrazione. La Provincia di Milano si è dunque proposta di contribuire a colmare questa lacuna, favorendo la sensibilizzazione rispetto a questo ambito di intervento a livello sia locale sia nazionale. Grazie all'apporto scientifico dell'Associazione per l'Economia della Cultura, il convegno ha fatto il punto su politiche, strumenti e risorse a disposizione di una città interculturale che intenda e sappia cogliere le sfide della società multietnica, affiancando le testimonianze di esperti internazionali provenienti da Paesi che, prima dell'Italia, hanno affrontato le questioni culturali legate alla nuova immigrazione (in particolar modo la Gran Bretagna, l'Olanda e la Germania), a quelle di operatori italiani impegnati in iniziative e progetti all'avanguardia sul fronte dello sviluppo di una nuova "competenza interculturale" (dal piano di rigenerazione strategica del quartiere di Porta Palazzo a Torino all'esperimento milanese dell'Accademia della Carità).
Le due sezioni in cui si articolano gli atti sono rispettivamente finalizzate a un inquadramento critico ( Costruire una competenza interculturale: ruoli, responsabilità, criticità ) e all'illustrazione dei casi di studio ( Costruire una competenza interculturale: esperienze dall'Italia e dall'estero ). Le problematiche toccate nel volume includono, tra le altre: i requisiti necessari a convertire le istituzioni culturali in soggetti attivi nella promozione della competenza interculturale e nella valorizzazione della diversità culturale come risorsa sociale; le politiche pubbliche attive a sostegno della differenza (dal lancio di nuovi programmi di formazione all'attivazione di canali di finanziamento dedicati, dall'utilizzo di strumenti normativi alle pari opportunità di impiego nelle istituzioni culturali, dalla commissione di opere all'investimento in spazi finalizzati a facilitare la partecipazione e l'interazione); le risposte strategiche formulate dalle amministrazioni cittadine in diversi Paesi d'Europa per approdare alla "trasformazione in senso pluralista dello spazio pubblico, delle istituzioni e della cultura civica" (dalle campagne di marketing territoriale agli interventi di design urbano, dalla diversificazione delle frequenze radiotelevisive alle iniziative di rilettura della storia e della memoria collettiva); i tranelli della crescente (e rischiosa) "etnicizzazione" delle culture immigrate; i diversi contesti per lo sviluppo del "dialogo interculturale" (transcontinentale, internazionale e interetnico).
Tra le esperienze illustrate nel volume si ricordano: Atana (Amsterdam), programma di formazione rivolto a cittadini olandesi "con una duplice identità/esperienza culturale" e finalizzato a ovviare alla scarsa rappresentanza dei "nuovi cittadini" negli organismi decisionali e consultivi delle istituzioni culturali; il programma Decibel dell'Arts Council England, finalizzato a sviluppare la diversità nelle arti attraverso finanziamenti ad hoc, vetrine promozionali, attività di formazione e borse di studio; Intercult (Stoccolma), un'organizzazione specializzata in produzioni teatrali interculturali e particolarmente attiva nei Balcani e nella regione baltica; l'Agenzia di Sviluppo Locale per Porta Palazzo (Torino), esperienza avviata nel 1997 come Progetto Pilota Urbano ( The gate, living not leaving ) promosso dalla Città di Torino e cofinanziato dall'Unione Europea al fine di sviluppare strategie di rigenerazione urbana nel quartiere di Porta Palazzo.
(saggi di: Daniela Benelli, Franco Bianchini, Robert Boonzajer Flaes, Don Virginio Colmegna, Ilda Curti, Graziella Favaro, Naseem Khan, Dragan Klaic, Kira Kosnick, Ria Lavrijsen, Paolo Leon, Juan Pedregosa, Samenua Sesher, Pier Giorgio Solinas, Chris Torch, Salvatore Veca)