Da Milano C., De Luca M. (a cura di) Compagnia di San Paolo - Eccom 2006.
Testi di: S. Bodo, E. Corallo, C. Da Milano, M.C. De Palma, M. De Luca, N. Falaschi, D. Ferrara, F. Longo, S. Mascheroni
Il ruolo della cultura nei processi di coesione e integrazione sociale pone importanti questioni di responsabilità, legittimità e cittadinanza.
Nonostante il fatto che il rapporto tra arte e ideologia sia cambiato contestualmente ai mutamenti sociali, non si può comunque negare il ruolo determinante che la cultura svolge nel creare barriere, nel delimitare confini, nel legittimare l'esclusione di gruppi emarginati, nel riprodurre disuguaglianze. Per poter finalmente arrivare a parlare di contributo delle politiche culturali ai processi di integrazione, è indispensabile riconoscere non solo che l'esclusione sociale è un problema culturale, ma anche e soprattutto che l'inclusione culturale può esercitare un impatto sulle altre dimensioni - economica, sociale e politica - dell'esclusione.
I temi della democratizzazione della cultura, dell'allargamento della fruizione e dell'affermazione dell'identità culturale hanno caratterizzato, sia pure tra molte incertezze e tentennamenti, le politiche culturali italiane dell'ultimo decennio: sul versante della lotta all'esclusione sociale, nonostante la dimensione multidimensionale del fenomeno sia ormai riconosciuta nei documenti ufficiali sia in ambito europeo che a livello dei singoli Stati nazionali, in Italia non esiste una azione politica trasversale in grado di suggerire linee guida utili ad affrontare il problema in tutte le sue sfaccettature. In particolare, per quel che riguarda il legame tra cultura e settore sociale, è evidente a livello istituzionale la mancanza di dialogo e strategie comuni nei due comparti. Proprio allo scopo di analizzare il ruolo, i limiti e le potenzialità del patrimonio culturale nei processi di integrazione sociale in Italia l'associazione Eccom ha svolto nel 2003 una ricerca dal titolo "Il patrimonio culturale come strumento di integrazione sociale", finanziata dalla Compagnia di San Paolo.
L'obiettivo principale dell'indagine è stato lo studio e l'analisi delle attività di pedagogia dei musei e del patrimonio rivolte a categorie socialmente svantaggiate, al fine di verificarne finalità e metodologie e di fornire un quadro d'insieme di un settore di attività spesso misconosciuto.
La ricerca si proponeva di analizzare compiutamente la realtà di tre regioni italiane - Piemonte, Lazio e Campania - rappresentative non solo dal punto di vista geografico ma anche per la rilevanza del fenomeno esclusione sociale e per la qualità e la quantità degli interventi finora avviati. Inoltre, sono stati inseriti nella ricerca casi di studio italiani ed europei di particolare interesse che permettessero di comprendere quali siano gli orientamenti e le tendenze relativamente al tema della cultura come strumento di integrazione sociale non solo nel nostro Paese ma anche in altri contesti. I positivi riscontri avuti in seguito alla diffusione dei risultati di questa ricerca tra gli operatori del settore sono tra i motivi di questa iniziativa editoriale, finalizzata a portare all'attenzione di un pubblico più vasto il tema del ruolo della cultura come strumento di integrazione sociale.
La ricerca sul campo infatti ha permesso l'emersione di una serie di iniziative e progetti che pur privi di sistematicità denotavano una accresciuta sensibilità da parte di operatori e in alcuni casi anche delle amministrazioni e dei decisori pubblici che si è rafforzata sempre di più anche grazie a iniziative di più largo respiro come ad esempio, la partecipazione di enti e istituzione italiane a progetti europei, la creazione di luoghi di dibattito e scambio su queste tematiche, la possibilità dunque in concreto di avviare un processo fecondo di scambio tra l'azione pratica e la ricerca.
Nel presente volume si è ritenuto opportuno fornire un aggiornamento che riguardasse il rapporto tra politiche culturali e politiche sociali in Italia nel suo insieme e in alcuni casi di particolare rilevanza, piuttosto che provvedere all'aggiornamento dei singoli progetti schedati e analizzati: la scelta operata è stata quindi quella di fornire un quadro il più possibile aggiornato per quanto riguarda alcuni degli aspetti analizzati dalla ricerca, in particolare i riferimenti normativi e bibliografici, i casi di studio e i musei per non vedenti. Se la ricerca ha avuto il merito di fornire una prima analisi dello stato dell'arte in Italia in merito all'utilizzo del patrimonio come strumento per la lotta all'esclusione sociale, questa pubblicazione intende sottolineare ulteriormente l'importanza di questi temi, soprattutto in un momento come quello attuale in cui si stanno ridiscutendo le forme e i modi di gestione, comunicazione e fruizione del patrimonio culturale, anche sulla spinta delle rapide e radicali trasformazioni che investono la società contemporanea.