Si apre una nuova collaborazione, questa volta con un liceo: il Liceo Classico Statale Alfieri.
Quest’importante realtà formativa, che ha attraversato tutto il Novecento e che è capace di restituirci uno spaccato davvero significativo della società e della storia dell’istruzione nella nostra città, inizia con noi un percorso di valorizzazione del ricco patrimonio didattico e documentale che si è sedimentato nel corso dei 111 anni di vita dell’istituto.
Si tratta di un duplice percorso: da un lato la scoperta del patrimonio scientifico, costituito da oggetti didattici storici “rivitalizzati” attraverso la partecipazione diretta e attiva degli alunni e dall’altro la documentazione del ricco archivio storico che, seppur attualmente ancora non riordinato, è stato oggetto di saggi e incursioni che ne testimoniano il grande valore documentale.
Perché questa collaborazione con museiscuol@ e con l'associazione Strumento Testa?
Lo chiediamo direttamente al gruppo di docenti che ha intrapreso questo percorso. Antonella Bumbaca, Paola Chirico, Caterina Gargano, Maria Teresa Muccioli, Dalma Oliva e agli assistenti tecnici Chiara Olivetti e Adamo Pugliese.
Cosa vi ha spinto?
Paola Chirico (insegnante di storia e filosofia): Per ciò che riguarda l’archivio tutto è iniziato con la passione per la ricerca storica mia e della collega Dalma Oliva, che ci ha portato a riattivare il contatto – preesistente, ma allentatosi con il tempo e con l’avvicendamento degli insegnanti - con la Rete degli archivi scolastici. La collaborazione con la dott.ssa Rocci, che è una professionista del settore, ci ha poi dato gli strumenti per progettare il recupero e la valorizzazione del patrimonio archivistico e bibliotecario del nostro istituto. Siamo attivi in questo campo da alcuni anni, alla ricerca di soluzioni praticabili con le scarse risorse di cui le scuole dispongono.
Da un lato partecipiamo a bandi, cerchiamo sponsor, organizziamo iniziative di autofinanziamento – per esempio o scorso anno scolastico è stato realizzato uno spettacolo con concerto e lettura di documenti scelti dal nostro archivio -, dall’altro cerchiamo di cogliere tutte le opportunità di formazione e di scambio delle buone pratiche di cui veniamo a conoscenza. L’anno passato un gruppo di docenti e due assistenti tecnici hanno preso parte al corso “Il Bene Culturale a scuola” promosso dalla Città di Torino- Servizio Musei e Patrimonio Culturale.
Siamo entrati così in contatto con Enti che sotto aspetti diversi si occupano di beni culturali ed abbiamo imparato a considerare il patrimonio come un tutto integrato Museo-Archivio-Biblioteca. Le raccolte scientifiche di cui il nostro liceo dispone hanno ormai, oltre che un ovvio valore culturale, anche un vero e proprio valore storico, fra l’altro documentato dai registri di inventario che ne segnalano la data di ingresso e che sono proprio conservati in archivio. Due colleghe di materie scientifiche hanno trovato stimolante la possibilità di proporre agli studenti moduli di storia della fisica o delle scienze naturali attraverso la riscoperta dei vecchi strumenti, il loro restauro e riutilizzo, e in tal senso hanno iniziato ad operare già alla fine dello scorso anno scolastico. La collaborazione con museiscuol@ e Strumento Testa ci è sembrata una buona opportunità per proseguire il lavoro iniziato e dargli finalmente visibilità, mettendo contemporaneamente a disposizione di altre scuole il lavoro già fatto.
Dalma Oliva (insegnante di storia e filosofia): Come ex allieva del liceo, ho provato la grande curiosità, appena arrivata in questa scuola cinque anni fa, di recarmi in Archivio per cercare documenti relativi al periodo trascorso all’Alfieri come studentessa, per ricostruire una parte della “mia” storia. Sono riemersi nomi e volti del passato, hanno ripreso via via i loro contorni i tratti dei miei docenti, che avevo in parte dimenticato.
Antonella Bumbaca: Insegno letteratura latina e greca e possiedo un diploma conseguito presso la Scuola di Archivistica, Paleografia e Diplomatica dell'Archivio di Stato di Torino, pochi anni dopo la laurea. Mi ha spinta ad intraprendere questo percorso, assieme a colleghe, tecnici e studenti, soprattutto la prospettiva di contribuire, per quanto mi è possibile, allo studio di alcuni aspetti della storia del nostro liceo.
Caterina Gargano (insegnante di matematica e fisica), Maria Teresa Cuccioli (insegnante di scienze): Il Liceo Alfieri ha a disposizione un elevato numero di strumenti scientifici che attualmente non sono utilizzati, ma che conservano ancora una loro funzionalità.
Per favorire l’aspetto sperimentale delle discipline scientifiche abbiamo pensato di utilizzare la strumentazione a nostra disposizione, inserendo anche qualche piccola nozione di restauro e di storia degli strumenti.
Chiara Olivetti: da tempo cercavo un aiuto per riprendere in mano gli strumenti ormai in disuso, soprattutto del laboratorio di fisica, e non mi risolvevo ad eliminarli, come peraltro mi era stato suggerito di fare, vista la carenza di spazio. Negli anni, scoraggiata, mi sono limitata a “conservare” ciò che secondo me meritava attenzione (cioè tutto!). Ho ritenuto poi di chiedere al collega informatico (Adamo Pugliese) la sua collaborazione per la parte grafica e di schedatura degli oggetti.
Che significato ha questa attività a livello didattico?
Chirico: Con la prof.ssa Oliva abbiamo constatato, insegnando la storia del Novecento, che ogni volta che è stato possibile portare fisicamente in classe documenti del tempo attingendo ai nostri piccoli archivi personali, l’attenzione e la curiosità dei ragazzi sono nettamente aumentate. Sebbene non sia sempre sistematicamente praticabile, una didattica laboratoriale della storia aiuta a sviluppare forme di apprendimento attivo e l’acquisizione di competenze sul piano procedurale e disciplinare.
Un archivio scolastico che data a più di un secolo fa costituisce una fonte molto interessante a cui attingere. La sua specificità, che per un verso può esserne un limite – non vi troveremo infatti “il” documento esemplare – per l’altro permette di mostrare come nelle microstorie si riverberi la grande storia studiata attraverso i manuali. I pochi saggi che sono stati tentati nel nostro archivio lo hanno chiaramente evidenziato: questo si può dire, seppure in modi diversi, sia per la ricerca mirata al tema delle leggi razziali svolta da una ex docente della scuola, la prof. Curato, ma anche per la ricerca molto più libera che lo scorso anno la prof.ssa Oliva ha condotto con alcuni studenti attraverso la serie storica delle circolari del preside, che ha offerto uno spaccato sociologico degli inizi del Novecento davvero interessante.
Oliva: Ho provato quindi a condividere il mio interesse con i miei studenti, i quali – in buon numero – hanno aderito con vero entusiasmo all’iniziativa, proponendo di riordinare l’Archivio subito, immediatamente, “ perché non oggi pomeriggio?”.
Ho approfittato delle “Giornate dello studente” per dare vita ad un piccolo laboratorio di ricerca-lettura-analisi di materiali.
Fotografati e riuniti in storie, i documenti sono stati proposti al pubblico dai nostri allievi in occasione di un piccolo spettacolo che si è tenuto a scuola il 1° marzo 2012.
Gli studenti hanno potuto apprezzare la valenza didattica dell’Archivio, che permette di entrare nel vivo della storia del Novecento: i documenti più antichi che abbiamo esaminato risalgono, infatti, al 1908 e costituiscono un modo più diretto, senz’altro più interessante, per avvicinarsi ai fatti studiati sul manuale. I protagonisti degli eventi erano degli adolescenti, della stessa età dei nostri ricercatori in erba, vivevano in momenti molto difficili (per esempio durante le guerre mondiali), ma con loro i nostri studenti sentivano di condividere esperienze.
Bumbaca: Forse è prematuro parlarne, ma non è escluso che in futuro lo sviluppo del nostro progetto possa portare a fornire, ai ragazzi che fossero interessati, qualche rudimento di archivistica, oltre che le competenze base per la fruizione di un archivio come utenti.
Gargano e Muccioli, L’entusiasmo dimostrato dagli studenti per il lavoro di ricerca (inventari della Scuola, manuali, sitografia…) e per l’attività di restauro/ripristino, ma anche di funzionamento, ci ha portato ad inserire nelle nostre programmazioni l’aspetto pratico e di indagine su argomenti che, di solito, sono trattati in maniera teorica con immagini e descrizioni sommarie dell’esperimento.
Olivetti e Pugliese: riteniamo che far conoscere la strumentazione antica alle nuove generazione sia complemento indispensabile per comprendere meglio il funzionamento della strumentistica moderna. Auspichiamo inoltre una sorta di rifondazione dell’uso del laboratorio che coinvolga diverse esperienze scolastiche, anche distanti dalla nostra.
Cosa vi ha aspettate da questa collaborazione? (quali risultati)
- dal punto di vista del percorso scientifico……
- dal punto di vista del percorso sull’archivio..
Tutti: Questa iniziativa rappresenta prima di tutto per noi una tappa importante nel processo di recupero e valorizzazione del patrimonio archivistico e scientifico del liceo classico Alfieri. Ci aspettiamo pertanto, in generale, sostegno e suggerimenti nella risoluzione pratica dei problemi che via via incontreremo in questo processo.
Dalla pubblicazione sul sito di museiscuol@ del lavoro già fatto e in corso d’opera ci aspettiamo inoltre di entrare a far parte di una – seppur piccola – comunità scientifica, con cui interagire. Sappiamo che altre scuole hanno provveduto al riordinamento del loro archivio storico e delle loro raccolte scientifiche, e che ne hanno fatto la base per svolgervi alcuni studi settoriali: volendo pensare in grande, ci piacerebbe che in futuro i nostri studenti che si impegnano in un approfondimento sulla storia contemporanea, sulla storia della scienza o sul valore epistemologico dell’esperimento potessero attingere comparativamente a più raccolte, o anche solo agli studi già pubblicati, e che lo scambio potesse essere reciproco. Poiché crediamo nella cooperazione e nella condivisione di esperienze come moltiplicatori di idee, questa collaborazione ci è sembrata una buona opportunità.
Quest’anno, nell’ambito del progetto “Vuoi costruire il tuo museo scolastico?” in collaborazione con l’Associazione Strumento Testa e museiscuol@, il liceo Alfieri intende studiare e valorizzare il proprio patrimonio scientifico. Pur essendo un liceo classico, non è mai mancata infatti una forte tradizione empirica, con un ricco laboratorio i cui si strumenti didattici si sono conservati fino a oggi: alcuni studenti si sono cimentati nella “ricostruzione” della storia di tali oggetti, impegnandosi nell’identificazione degli strumenti fino ad arrivare a rimetterli in funzione e a mostrare il loro funzionamento.
Ne nascono delle godibili e interessanti clip di scienza, in cui i ragazzi si trasformano in sperimentatori e si impegnano a spiegare a coetanei i principi scientifici.Le schede e i video prodotti saranno mano a mano pubblicati nella pagina "Le collezioni delle scuole"
Pubblichiamo i primi saggi:
- Strumento per dimostrare il principio di Pascal
- Bilancia idrostatica: strumento per dimostrare il principio di Archimede
- Arganetto idraulico: strumento per evidenziare la legge di Stevino
- Strumento per evidenziare il principio dei vasi comunicanti
- Emisferi di MagdeburgoPer conoscere meglio il liceo Alfieri…un po’ di storia