Un altro museo scolastico?
Sì, un altro. Perché ogni museo scolastico che nasce è e racconta una storia a sé. E ogni storia è diversa e raccontarla fa bene a chi la narra e a chi l’ascolta.
Lo possono testimoniare le colleghe che fin dal 2007, partecipando con la Città di Lione al progetto europeo Comenius Regio La scuola è il nostro patrimonio, si resero conto dell’enorme potenziale ai fini dell’educazione al patrimonio culturale rappresentato dal coinvolgimento delle ragazze e dei ragazzi fin dalla più tenera età nello studio, descrizione, selezione e valorizzazione dell’heritage (termine che, benché non appartenente alla nostra lingua, preferisco a patrimonio in quanto di significato più ampio e riferibile non soltanto agli oggetti materiali) del proprio istituto scolastico. E continuano a rendersene conto giorno dopo giorno nell’attività di sostegno e accompagnamento alla rete dei musei scolastici che intanto si è formalmente costituita e va crescendo e irrobustendosi, essendo loro stesse le prime a meravigliarsi e appassionarsi allorché inizia l’avventura di un nuovo museo, pur dopo tanti anni e avendo fatto da levatrici a ben tredici di essi.
Nato in sordina e cresciuto pian piano grazie alla tenacia e alla passione di tante e tanti – le colleghe Fiorenza Cora, Maria Chiara Genovese, Cecilia Maseri e Franca Treccarichi in primis, esperti, dirigenti, insegnanti e collaboratori scolastici, genitori e con l’apporto fondamentale delle allieve e degli allievi – l’esperienza del progetto Vuoi costruire il tuo museo scolastico? costituisce oggi un modello di riferimento non soltanto in ambito nazionale e raccoglie crescenti consensi e riconoscimenti. Nasce infatti dal felice incontro fra l’intento di avvicinare i più giovani – e attraverso essi anche le famiglie – alla conoscenza e cura del patrimonio culturale a partire da quello di prossimità e l’esigenza di innovare pratiche e strumenti della didattica; si realizza attraverso un percorso strutturato ed è supportato da documentazione specifica e materiali in rete; è aperto alla comunità locale e, naturalmente, non si conclude con l’inaugurazione, ma prosegue la propria attività come spazio laboratoriale permanente che prevede forme di scambio, collaborazione e sostegno reciproco fra le scuole, anche di diverso ordine.
Tutti gli elementi che rappresentano i punti di forza di tale progetto appaiono con evidenza nelle vicende che hanno portato alla costituzione del museo de La Casa del Sole, in cui semmai va rimarcato il contributo ancora più decisivo recato da insegnanti entusiasti e cittadini appassionati e il supporto del MUSLI – Museo della Scuola e del Libro per l’Infanzia, Fondazione Tancredi di Barolo. Restituiamo così tutti insieme alla comunità cittadina un luogo e una storia straordinari, che ci parlano di solidarietà e di innovazione educativa e che aprono infinite connessioni con le vicende locali e al tempo stesso con la grande e tragica storia del Novecento.
Stefano Benedetto
Dirigente Area Cultura Comune di Torino