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Il museo e il suo contesto di vita. Sintesi dei principali temi emersi dal dibattito

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a cura di Mario Calidoni

Raccolgo le suggestioni degli interventi appassionati dei docenti e degli operatori museali presenti al tavolo e mi viene anzitutto alla mente il proverbio africano, ormai abusato ma ugualmente pieno di significato,  che ritiene che per educare un alunno ci vuole un villaggio. Immagino questo villaggio costituito anzitutto dalle scuole e dai musei di quel paese, quel quartiere, quella città come luoghi /patrimonio “ sacri”, nel significato più autentico del termine , cioè rispettati e pensati come  luoghi di riconoscimento valoriale da parte della comunità. Ora è necessario ricostruire e fare “ manutenzione” di questo valore.

In una società democratica questo compito è l’essenza della educazione al Patrimonio e al Paesaggio perché i luoghi simbolo della cultura e della memoria restano tali solo se sono contemporanei, attuali e universali.

Parole chiave hanno spesso risuonato nella presentazione delle esperienze di condivisione, collaborazione etc..  in progetto e in atto e, nello stesso tempo, hanno fatto intravedere le difficoltà, i limiti, gli ostacoli da superare per mantenere la linea di impegno che è costantemente dinamica.

1 I CONTESTI della scuola e del museo si presentano come inconsapevoli comunità  patrimoniali e paesaggistiche percepite senza memoria e  che la vita  muta continuamente. RACCONTARE a scuola e al museo  le storie di vita dei singoli, dei gruppi, delle comunità e dei luoghi è considerata strategia motivante e includente , democratica e utile a creare senso di comunità.

In un museo etnografico è raccontata la storia di una comunità africana, della creazione di un alfabetiere che insegna i valori del gruppo attraverso singoli oggetti appesi a un filo che sono esemplari della storia che a ciascuno di essi è collegata e che divengono nello stesso tempo rappresentativi e legati alla singola lettera dell’alfabeto.

2 I CONTENUTI dell’insegnamento a scuola e del lavoro di ricerca in museo  si presentano sempre più come responsabile scelta culturale della comunità che chiede integrazione di risorse e di competenze. Le Indicazioni Nazionali suggeriscono questa linea alla luce delle urgenze planetarie di tutti i tipi e implicano azioni che riguardano sempre più il CONNETTERE e INTERPRETARE. La scuola e il museo insegnano anzitutto ad essere “uomini” nel senso pieno del termine. Sul piano istituzionale il Piano Triennale dell’Offerta Formativa è un "documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche. Perché la capacità di viaggiare per testi e forme, scendendo e risalendo nel tempo, è l’essenza della cultura.”(A. Carandini  )

3 La PROGETTUALITA’ CONDIVISA  rappresenta il  valore aggiunto della scuola e del museo che istituzionalizzano questa prassi . La scuola è alla pari delle altre realtà culturali e  museali, associative etc. per la cultura diffusa .  In questa prospettiva il Paesaggio e il Patrimonio  si prestano  alla sperimentazione di molte pratiche didattiche innovative che possono  incrementare il protagonismo degli studenti stessi grazie alla contaminazione tra saperi scolastici e saperi museali nella prospettiva di renderli  funzionali all’apprendimento. Oltre alla pratica del “ compito di realtà” cioè la realizzazione di attività reali con prodotti specifici, la didattica delle mappe mentali e di contenuto con la presentazione delle geografie culturali del vicino e dei luoghi, le nuove tecnologie e il digitale si prestano non solo come strumenti ma anche come mondi nei quali immaginare e ricostruire spazi e tempi dei contesti di vita di oggi e del passato/futuro.

4 La MEMORIA personale e collettiva è oggi un vero problema educativo esistenziale per le giovani generazioni.L’interscambio e la collaborazione tra scuola e museo sono necessari per mettere in ordine quel “ museo chimerico di forme incostanti , un mucchio di specchi rotti” di cui parla L. Borges quando considera la memoria , e soprattutto la memoria visiva, quella competenza che dà significato e trasforma in simboli le immagini reali e di fantasia. L’attrezzatura concettuale e immaginifica per per comprendere questo apparente disordine è il percorso che educa allo spazio e al tempo sin dall’infanzia. Le attività didattiche nelle loro varie forme hanno la capacità di rendere consapevoli gli alunni e i docenti coinvolti che hanno nella scuola e nel museo i contesti per mettersi alla prova.

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