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2006 - "Alla Pieve della Mitria di Nave, a scuola di archeologia", Sistema museale Valle Trompia (BS)

Progetto a cura di

Erica Agosti allieva del master "Servizi educativi per il patrimonio artistico, dei musei storici e di arti visive" dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano

Carla Fausti responsabile Servizi Educativi Sistema museale Valle Trompia,

Marina Conti insegnante Scuola primaria di Bovezzo e referente di progetto.

 

Destinatari

Tirocinante del master dell'Università Cattolica Sacro Cuore di Milano

Allievi delle classi quarta della Scuola primaria di Bovezzo.

 

Contenuti

  • Percorso educativo propedeutico all'archeologia
  • Il reimpiego dei reperti romani in un complesso plebano
  • Le fasi costruttive del complesso plebano di S. Maria Annunciata di Nave (Bs)

 

Strumenti

Metodologia sperimentale teorico/pratica

 

Articolazione del progetto

Lezioni interattive in classe

Percorsi guidati e laboratori presso Pieve di S. Maria Annunciata a Nave (Brescia).

 

Caratteristica specifica

  • Attività di tirocinio
  • Percorso educativo scuola/museo

 

Tempi di attuazione

Anno formativo 2005

Anno scolastico 2005/2006

 

Esito finale

Elaborato finale con allegato materiale didattico.

 

Attività con le classi

Il percorso educativo è stato l'esito del tirocinio dell'allieva del master dell'Università Cattolica Sacro Cuore di Milano. Il tirocinio si è articolato attraverso le seguenti fasi:

- Fase ossevativa presso le sedi del Sistema museale di Valle Trompia (partecipazione alle attività educative, distribuzione di questionari)

- Fase pre-progettuale (progettazione e conduzione di una lezione sull'archeologia nell'ambito di un laboratorio di approccio alle fonti storiche per la scuola primaria di Collio; scelta del tema del progetto educativo; incontro con l'insegnante della scuola primaria destinataria dello stesso);

- Fase progettuale (stesura del progetto educativo; elaborazione di schede e materiale didattico; stesura del calendario degli interventi);

- Fase operativa (quattro incontri, con due classi IV della scuola primaria di Bovezzo, aventi come tema l'archeologia e i materiali romani reimpiegati nell'antica pieve di Nave);

- Fase conclusiva (stesura dell'elaborato finale).

Il percorso educativo rivolto agli allievi delle classi quarte della Scuola primaria di Bovezzo ha previsto:

- Lezione interattiva introduttiva al mestiere dell'archeologo: gli strumenti, la metodologia, gli ambiti, con rimandi al contesto e ai beni culturali del territorio

- Percorso guidato interattivo al complesso plebano per l'individuazione dei principali reperti romani

- Laboratorio presso il complesso plebano: tecniche di disegno e rilievo, frottage

- Lezione interattiva di verifica: lo scavo archeologico verticale, lettura stratigrafica, spunti per approfondimenti multidisciplinari, questionario finale.

 

Progetto a cura del Sistema museale di Valle Trompia

 

In occasione del tirocinio di un'allieva del master "Servizi educativi per il patrimonio artistico, dei musei storici e di arti visive" dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano (a.a. 2004-2005), presso il Sistema museale di Valle Trompia, è stato sperimentato con i bambini e le insegnanti della scuola primaria di Bovezzo, in provincia di Brescia, un accattivante percorso educativo di archeologia e valorizzazione dei beni culturali, dal titolo La pieve di S. Maria Annunciata di Nave - I materiali romani reimpiegati nel complesso plebano.

 

Sintesi del progetto

Il tirocinio presso il Sistema museale di Valle Trompia di Erica Agosti, allieva del master "Servizi educativi per il patrimonio artistico, dei musei storici e di arti visive" dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano ha avuto come fulcro l'elaborazione di un progetto educativo, La pieve di S. Maria Annunciata di Nave - I materiali romani reimpiegati nel complesso plebano, nato da una proficua collaborazione fra i servizi educativi del Sistema museale e le insegnanti della scuola primaria di Bovezzo.

Uno degli obiettivi che il progetto educativo si prefiggeva, era di portare i bambini a comprendere che per ricostruire la storia di un edificio è necessario attingere a molteplici fonti: così nel mestiere dell'archeologo non esiste solo lo scavo orizzontale, ma vengono utilizzate molte altre metodologie. La scelta è perciò ricaduta sul complesso plebano che sorge nella valle del Garza a pochi chilometri da Brescia, poiché più di altri si prestava ad essere letto in modo didatticamente significativo quale esempio di scavo archeologico verticale. Nelle imponenti strutture murarie risultano infatti ben visibili le stratificazioni delle diverse epoche costruttive che si sono succedute nel corso dei secoli: dagli ipotetici resti di un sacello romano dedicato ad Ercole, inglobato in un primo nucleo altomedievale, fino all'odierno edificio tardo gotico di tradizione lombarda.

Oltre ad una lezione introduttiva al mestiere dell'archeologo - nella quale fra le diverse attività è stata proposta in aula una simulazione di scavo - gli alunni delle classi quarta hanno più volte visitato il sito alla scoperta dei reperti romani reimpiegati nelle murature del complesso di epoca rinascimentale, ricco di pregevoli affreschi, sperimentando in modo divertente, ma con rigore scientifico, tecniche di disegno, rilievo e frottage.

 

L'esperienza realizzata ha permesso, come si evince dalle parole dei bambini, di sperimentare un atteggiamento di attribuzione di importanza alle testimonianze del passato, ma anche di rafforzare abilità pregresse e di raggiungere nuove abilità e conoscenze: "Ho imparato a ...

- fare il frottage

- usare la carta millimetrata

- usare il filo a piombo

- cercare le parti più antiche di una chiesa, gli oggetti più antichi, perciò sono diventata più attenta

- sovrapporre veline

- usare la scala 1:10 per rappresentare

- rimpicciolire

- riconoscere i simboli di una carta archeologica

- ricavare ipotesi usando cartine archeologiche

- ascoltare ipotesi di archeologi

- rispettare affreschi e resti

- lavorare in gruppo coi compagni

 

Ho imparato che...

- nello scavo si tolgono gli strati e non "si può più rimediare"

- trovare resti è difficilissimo

- il lavoro dell'archeologo è di precisione

- gli archeologi non studiano i dinosauri

- non bisogna ricoprire lo scavo prima di averlo studiato

- una chiesa può essere un sito archeologico

- si possono trovarvi resti di periodi diversi

- si può essere archeologi, anche senza scavare

- il legno si conserva solo in acqua

- la Pieve è vicino ad un fiume

- è stata costruita in epoche diverse, ma adesso sono lì nella nostra stessa epoca, un po' visibili e un po' no

- alcuni resti sono stati riutilizzati

- le tombe non sono sempre al cimitero

- non tutti i buchi nei muri sono fra le cose più antiche

- i resti dei bambini e degli adulti morti di peste li ho visti dal vivo".

 

L'intervento conclusivo in classe ha consentito inoltre una lettura stratigrafica delle diverse fasi costruttive dell'edificio e fornito spunti per futuri approfondimenti multidisciplinari, al fine di proseguire nel corso dell'anno quanto avviato.

Il progetto, oltre ad aver rafforzato e sviluppato nei bambini conoscenze ed abilità, ha avuto un esito imprevisto, molto confortante: ha reso la pieve un luogo famigliare e di interesse al di là del contesto scolastico. Un bambino ha realizzato spontaneamente, con le costruzioni Lego, la pianta del complesso e l'ha mostrata in classe; un altro ha convinto i genitori a seguire la messa domenicale alla pieve così da tener costantemente aggiornati i compagni sullo stato di avanzamento dei lavori di restauro; altri bambini ancora sono ritornati con le famiglie, facendo loro da guida.

Per la tirocinante il percorso ha fornito l'occasione di interagire con bambini e insegnanti nell'ambito di un più ampio progetto di studio della storia locale e di valorizzazione dei beni culturali del territorio, sperimentando le diverse fasi necessarie all'elaborazione di attività educative scuola/museo.

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