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Oltre la soglia del Museo...Progetti per l'inclusione sociale interculturale

a cura del Dipartimento Educazione Castello di Rivoli Museo d'Arte Contemporanea

Avviato nel 1984 contestualmente all'apertura del Castello di Rivoli Museo d'Arte Contemporanea, il Dipartimento Educazione promuove la conoscenza dell'arte del nostro tempo coinvolgendo il pubblico per favorire un processo di crescita sociale e civile .

Con le sue molteplici attività, ricerche e progetti, rende tangibile l'idea di Museo ribadita dalla nuova definizione ICOM, accessibile e inclusivo , che promuove la diversità e la sostenibilità . Opera e comunica eticamente e professionalmente con la partecipazione delle comunità, offrendo esperienze diversificate.

Educazione, riflessione e condivisione sono concetti chiave, da sempre alla base dell'impianto progettuale e operativo del Dipartimento, che si esprime sia all'interno del Museo che all'esterno, dove il patrimonio culturale è inteso come elemento vivo e attivo del diritto di cittadinanza.

L'incontro con l'arte diventa per tutti un'avventura emozionante, un'esperienza in azione, sempre dinamica e totalizzante, che coinvolge i diversi sensi, il corpo e la mente.

Un'occasione di conoscenza e di formazione, laboratorio di libero pensiero, in cui l'arte favorisce l'attivazione di nuove pratiche relazionali, la moltiplicazione dei punti di vista, l'armonizzazione e l'accoglienza delle differenze, l'inclusione sociale.

Ugualmente determinante è l'azione espressa dal Dipartimento Educazione oltre la soglia del Museo, che incarna il ruolo etico che l'istituzione è chiamata ad assumersi nei confronti della società, per contribuire alla trasformazione sociale responsabile - per usare le parole di Michelangelo Pistoletto.

Progetti per l'inclusione sociale interculturale

TAPPETO VOLANTE Progetto interculturale scuola/museo
I contenuti specifici dell'arte contemporanea, l'internazionalità e il riconoscimento delle singole individualità, sono utilizzati come strumenti di inclusione sociale del progetto pluriennale Il Tappeto Volante, avviato nel 1996 a partire dalla Scuola dell'Infanzia Municipale Baia di Torino e successivamente esteso al quartiere torinese di San Salvario con il coinvolgimento di tutte le scuole. Attraverso la metafora del tappeto, il progetto ha promosso le relazioni tra le persone tramite i linguaggi dell'arte contemporanea, a favore dell'integrazione, della cittadinanza e della cultura.

Nell'ambito del progetto, che ha visto la partecipazione di insegnanti, operatori, alunni e genitori, sono sempre previsti, sia al Museo sia a scuola attività ed eventi quali momenti significativi per la vita scolastica e del quartiere. Tra gli esiti più evidenti vi è la riqualificazione degli spazi del quartiere, come documentano i numerosi wall drawing sulle facciate e nelle scuole.

Caratteristica del progetto l'annuale Festa del bianco e della luce, che ciclicamente ritorna, come la luce nel giorno del Solstizio d'inverno, per ricordarci che fare luce equivale a conoscere (per ri-conoscere): ancora un pre-testo per creare occasioni significative di incontro al di là della diversità culturale, degli usi e delle credenze, per vivere le differenze come ricchezza.


COLLABORAZIONE CON GRUPPO ABELE

Prosegue fin dal 2018 la collaborazione del Dipartimento Educazione Castello di Rivoli con Gruppo Abele – Genitori & Figli, Binaria e La Fabbrica delle E per attività incluse, rivolte alla comunità, famiglie, ragazzi e giovani, insegnanti, sia al Museo sia nella sede di Gruppo Abele con eventi come la Festa del Bianco e della Luce: nata dall'esperienza del progetto Tappeto Volante nel giorno del Solstizio d'Inverno, negli ultimi anni è stata declinata in relazione alle mostre che il Castello di Rivoli ha dedicato a Olafur Eliasson, Orizzonti Tremanti e Michelangelo Pistoletto Molti di uno, così come al progetto Terzo Paradiso – Rebirth Day di Pistoletto, esteso su scala globale, di cui il Dipartimento Educazione è ambasciatore fin dagli esordi.

Nel 2022 inoltre, la Fabbrica delle E ha ospitato l'installazione Abi-Tanti la moltitudine migrante, nell'ambito dell'evento nazionale Arte-fatti di pace.

ABI-TANTI. La moltitudine migrante

Dal 2000 ABI-TANTI. La moltitudine migrante è il progetto pensato per la piazza intesa  come Agorà (luogo dell'incontro e del confronto), per rimettere in gioco i concetti  d'identità e differenza, incontro con l'altro, l'estraneo, strano in quanto straniero, lo  sconosciuto proveniente da un altro mondo a partire dal tema del gioco. La moltitudine  migrante, nel suo lungo viaggio partito da Torino, è cresciuta fino a comprendere oltre  quindicimila esemplari e ha toccato diverse tappe in Italia e oltralpe: Melbourne per l'Arts  Learning Festival, Parigi Jardin des Tuileries nell'ambito della collaborazione con il  Musée du Louvre, Venezia Mulino Stucky, Spazio Marni per il Salone del Mobile di  Milano e poi le principali piazze Italiane Milano, Genova, Cagliari, Sanremo in occasione  della partenza del Giro d'Italia, Trento, Napoli, Salerno, Biella, Modena, Udine , Grenoble,  Alessandria, Vinci (FI), Rimini, Reggio Emilia, Roma ecc.

In tutte le Piazze e tanti luoghi in cui è approdato, il progetto ha trovato il sostegno  operativo ed economico di comuni e comunità. Gli ABI-TANTI infatti sono realizzati dalle persone che adottano il progetto, inteso come work in progress globale.

Per approfondimenti  https://www.castellodirivoli.o rg/educazione/

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