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2009 - "La Reggia: vita in movimento", La Reggia di Venaria Reale (TO)

 

“I nostri bambini imparano a conoscere il paese in cui vivono a scuola,
noi adulti possiamo capire la storia e la cultura del territorio in cui siamo arrivati
visitando i musei”
Roxana Tizu, Romania


Istituzione
Consorzio di Valorizzazione Culturale “La Venaria Reale”
www.lavenariareale.it

Referente del progetto
Silvia Varetto, coordinatore Servizi Educativi
silvia.varetto@lavenariareale.it

Destinatari
Adulti di origine immigrata.
Al progetto hanno preso parte 142 persone di diversa provenienza, il 90% delle quali collegato all’associazionismo locale. Il gruppo di lavoro finale per redigere il piano di azione 2010 nell’ambito dell’interculturalità ha coinvolto 10 donne di diverse nazionalità.

Dopo due secoli di abbandono e degrado e otto intensi anni di restauro, la Reggia di Venaria è stata restituita alla magnificenza barocca cui fu ispirata alla metà del Seicento dal duca Carlo Emanuele II di Savoia. La sua imponente architettura, i giardini, l’allestimento sulla vita di corte rievocata da Peter Greenaway offrono una cornice ideale al percorso di visita “Teatro di Storia e di Magnificenza”, una mostra permanente dedicata alla famiglia Savoia.
Nel primo anno di apertura la Venaria Reale (inaugurata nell’ottobre 2007) ha registrato circa 950.000 visitatori. La partecipazione a “MAP for ID” con il progetto pilota Vita in movimento si inserisce in un piano di verifica e promozione dell’accessibilità, finalizzato al potenziamento dei servizi al pubblico.

Obiettivi e fasi
Il principale obiettivo del progetto è stato di coinvolgere il pubblico nella progettazione di attività e servizi dedicati ai “nuovi cittadini”, creando gruppi di consultazione e di confronto tra operatori museali, rappresentanti di associazioni di immigrati, mediatori culturali e singoli visitatori.

A tal fine, il gruppo di progetto ha ritenuto importante concepire la Venaria Reale non solo come un territorio culturale di confronto (da cui la scelta di un tema trasversale, v. sotto), ma anche come un luogo di progettazione condivisa e partecipata, in cui il fruitore ha possibilità di offrire il proprio contributo alla vita e alla programmazione del museo.

Il progetto si è articolato in due fasi. La prima fase ha previsto:

  • interviste a colleghi in ambito museale, visitatori, mediatori culturali stranieri residenti in Italia da almeno due anni, finalizzate a comprendere le dinamiche di fruizione dei beni culturali da parte degli immigrati;
  • la diffusione dell’invito a partecipare al progetto presso gli sportelli informa-lavoro dei comuni intorno alla Reggia;
  • visite alla Reggia e ai Giardini incentrate sulle trasformazioni (la progettazione, il restauro, i cambiamenti d’uso) vissute dalla Venaria Reale nel corso dei secoli. Il tema della trasformazione è stato individuato come argomento che trasversalmente coinvolge un pubblico di età, formazione e provenienza differenti, diventando sia chiave di lettura del luogo, sia mezzo di conoscenza e coesione del gruppo.

La seconda fase di Vita in movimento ha previsto una serie di incontri nel corso dei quali i partecipanti e gli operatori museali (coadiuvati da uno o più insegnanti di CTP nonché da mediatori culturali messi a disposizione dall’Associazione “Noi Multietnici” per ovviare alle difficoltà di comprensione linguistica) si sono confrontati sul significato della visita. I visitatori più motivati – un gruppo di dieci donne di diversa origine e provenienza – sono stati invitati a partecipare a un incontro successivo al fine di sviluppare proposte di attività per il coinvolgimento del pubblico di origine immigrata per l’anno a venire. 

Esiti
Il punto di approdo di questi incontri è stato la stesura di un piano di azione per il miglioramento dell’accoglienza dei “nuovi cittadini”, la cui fattibilità sarà valutata dalla Direzione e strutturata nell’anno 2010.
Il documento – fondato sulla convinzione che occorra lavorare affinché la Reggia sia percepita come patrimonio dell’umanità, secondo quanto dichiarato dall’Unesco nel 1997, e non semplicemente come luogo significativo per una singola cultura – si articola in due principali ipotesi:
1)     attivare un “servizio speciale” di mediazione culturale mirata in lingua araba e romena presso il punto accoglienza della Reggia, al fine di offrire informazioni sulla visita, sugli eventi e i servizi, valorizzando la collaborazione con associazioni, mediatori, insegnanti dei CTP;

2)     organizzare i servizi di fruizioni (visite guidate, accoglienza, biglietteria) in modo che il personale della Reggia sia formato per dialogare con gli immigrati, un pubblico con esigenze specifiche ma con problematiche legate alla frequentazione della Reggia simili ad altri pubblici; in questo caso, la proposta mira a valorizzare il personale non italiano che già lavora nella Reggia.

Costo
€. 5.000,00 da European Commission LLP Programme – MAP for ID project

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