Attori e Gruppo del Progetto
Museo degli Sguardi, Centro Zaffiria
Destinatari
Studenti italiani e stranieri di scuola secondaria di primo grado (3 classi con elevata presenza di stranieri, tot. 71 partecipanti). I gruppi classe sono stati scelti all’interno di un istituto scolastico ubicato nel centro storico della città, sempre più vissuto e frequentato da famiglie immigrate le cui opportunità di partecipare a eventi culturali promossi da istituzioni pubbliche sono assai limitate.
Il Centro Zaffiria è Polo specialistico della Provincia di Rimini, agenzia culturale del CET (Centro Educativo Territoriale dei Comuni di Bellaria, Santarcangelo, Verucchio, Poggio Berni e Torriana) e banca dati nazionale nell’ambito dell’educazione ai mass media. Realizza laboratori di educazione ai mass media, corsi per docenti e momenti di formazione per i genitori. Fa parte di una rete europea denominata Media4me, che riunisce partner da altri dieci paesi europei.
Interculturarte nasce dalla volontà del Centro Zaffiria di contribuire a trasformare i musei dell’Emilia Romagna – in questo caso il Museo degli Sguardi, partner del progetto – in luoghi di dialogo e integrazione, “offrendo una buona prassi su come renderli accoglienti, accessibili a persone che non hanno sufficienti strumenti o opportunità per conoscerli, e considerando le opere del museo come ‘oggetti strumentali’ capaci di sollecitare scambi con gli altri”.
Obiettivi
Fasi di Lavoro - Formazione
Nella fase preliminare, le collezioni del Museo degli Sguardi sono state prese in esame al fine di individuare gli oggetti più stimolanti (maschere) per un percorso coinvolgente e vicino agli interessi e ai vissuti dei ragazzi.
Le attività successive si sono svolte per gruppi classe:
1. Laboratori presso il museo, per scoprire e reinterpretare le maschere prescelte; si è cercato di rendere la visita al museo quanto più possibile attiva e partecipata, attraverso la scelta di una maschera che avesse particolarmente colpito i singoli partecipanti, e il riconoscimento degli oggetti esposti attraverso giochi opportunamente creati. Sono stati inoltre predisposti materiali didattici che sono ora a disposizione degli educatori del museo e riutilizzabili in altre occasioni.
2. Laboratori sulle nuove tecnologie realizzati dal Centro Zaffiria, finalizzati a comprendere come i giovani usano oggi le maschere per comunicare tra loro alla luce dei vecchi e nuovi mezzi di comunicazione.
3. Laboratori artistici, per rimettere in discussione il ruolo delle maschere nel passato e nel presente attraverso l’arte contemporanea: sotto la guida di un artista italiano e di un artista argentino, i ragazzi e le ragazze coinvolti sono stati stimolati a ripensare la comunicazione attraverso l’arte e a creare la propria maschera con l’utilizzo di materiali di uso comune in ogni casa (bottiglie in plastica, flaconi dello shampoo, barattoli degli yogurt, bicchieri e posate in plastica, tappi…). La scelta dei materiali per l’assemblaggio delle maschere è stata decretata dai tempi stretti a disposizione per la realizzazione, dal basso costo e dalla facilità di reperimento, ma anche per le caratteristiche plastiche di adattamento al viso.
4. Allestimento presso il museo di una mostra con le opere dei partecipanti e i materiali video prodotti, e momento pubblico di condivisione del lavoro svolto.
Esiti
Il progetto ha avuto ricadute positive sui partecipanti in termini di:
Dal punto di vista delle istituzioni partner, i risultati più significativi sono:
Criticità
Referenti del progetto:
Alessandra Falconi, Direttrice Centro Zaffiria
e-mail: zaffiria@comune.bellaria-igea-marina.rn.it
Maurizio Biordi, Direttore Museo degli Sguardi
e-mal: maurizio.biordi@comune.rimini.it