Il progetto di un’attività strutturata per piccolissimi alla Galleria d’Arte Moderna di Palermo è nato dall’urgenza di un bisogno: il nostro bisogno di allargare, innanzitutto con la mente e le idee, il pubblico della GAM; ma anche il bisogno espresso da alcuni neogenitori relativamente agli spazi - fisici e non solo - destinati ai piccolissimi e alle loro famiglie nella città di Palermo.
Frederic Leboyer sostiene che un bambino alla nascita prova paura, rabbia e felicità e le vive con un’intensità tale da identificarsi con esse. Parallelamente allo sviluppo del linguaggio i bambini esplorano l’universo emotivo che hanno dentro e accompagnarli in questa scoperta li aiuta a capire di non essere rabbia, non essere paura, offrendo loro la possibilità di apprendere l’alfabeto più prezioso che esista, il più utile per dare vita a nuovi linguaggi, a una più vasta possibilità di comunicazione. È l’alfabeto delle emozioni, quello che garantisce all’individuo un equilibrio con se stesso e con il mondo e che si svela ai neogenitori con la stessa intensità con cui lo scoprono i bambini.
Così abbiamo proposto il laboratorio “Colorato e felice” a bambini dai 18 mesi in su, accompagnati dai propri genitori. I tappeti colorati della Galleria d’Arte Moderna sono un luogo adatto ai passetti di un quasi duenne, mentre il silenzio caldo e avvolgente delle sale offre uno spazio di apprendimento ideale a un genitore con il suo piccolissimo.
Gli educatori dell’asilo nido comunale Palagonia di Palermo che avevano sviluppato durante l’anno il progetto “Il pennello Mirò: emozionARTI, un percorso di emozioni attraverso l’arte” hanno abbracciato la nostra proposta con entusiasmo, coinvolgendo attivamente le mamme e i papà.
Abbiamo accolto i bambini sul prato del Chiostro del Complesso monumentale Sant’Anna che ospita la GAM. Abbiamo scelto la mediazione di un testo per la prima infanzia, (Nicola Smee "Faccia buffa"), dal quale abbiamo tratto una storia per bambini. Le varie fasi della storia, popolate di animali ed accostate a situazioni facilmente comprensibili, erano associate ad espressioni facciali e quindi a emozioni come felicità, stupore, rabbia, preoccupazione, paura. Uno specchio ha aiutato i piccolissimi (e i loro genitori) a mimare le stesse espressioni e a guardarsi sorridenti, preoccupati, stupiti o impauriti. Solo dopo questo gioco i bambini sono stati accompagnati in Galleria dove hanno ritrovato nei volti scolpiti e dipinti espressioni più articolate e sfumate rispetto alle illustrazioni del testo per l’infanzia.
Abbiamo progettato la visita come una scoperta fuori da sé di qualcosa che esiste all’interno di ciascuno di noi.
Al termine della visita grandi fogli e colori a dita sono stati messi a disposizione dei piccoli (e dei grandi).
Ecco alcune impressioni che un papà ci ha generosamente donato:
Trovarsi insieme al piccolissimo E. innanzi all’austero “castello del principe GAM” che “custodisce e sorveglia i tesori della fata ARTE’ ”, è stato un esercizio ai confini tra l’irreale e l’esperienziale, il tattile e l’onirico. [… ]il cammino è iniziato e si è trasformato tra stupore/silenzio, smarrimento/attrazione, rumore/ovattato, luci/materia, colori/ombre, piatto/scultura, volume/dipinto, sguardi/ritratti, occhi/volti…ciò però non basta a comprendere tutte le possibili sensazioni avute dal sottoscritto…immagino quelle di E.!! Di fatto l’esperienza compiuta attraverso mio figlio ha destrutturato in primo luogo “Papà Dario”, è stata forse più diretta per il piccolo, ma ha permesso ad entrambi di accedere a stimoli comuni attraverso una chiave di accesso fornita proprio da lui! Mi riferisco ad esempio alla scoperta dei particolari nei quadri di genere… il gatto, il cane, e la mucca sono i soggetti che ha colto e io trascuravo; oppure il bambino scolpito e rubicondo sul quale si è specchiato interpretando se stesso e il volto della riconosciuta “…mamma!!!” (scultura Ecce Mater di Ettore Ximenes);[…]
Dunque stimoli, comunicazione e conoscenza sono stati principalmente ricondotti a noi due: stimoli comuni, comunicazione reciproca, conoscenza l’uno dell’altro…Padre/Figlio, Dario/E.
Seguendo la stessa metodologia didattica che ispira i laboratori per ogni età realizzati alla GAM dallo staff di Civita Sicilia, nessun risultato è “atteso”, niente è “raggiunto”. Abbiamo aperto un canale di comunicazione e abbiamo lasciato che adulti e bambini conquistassero il proprio spazio nel Museo.
Staff Didattico Galleria d’arte moderna di Palermo (Civita Sicilia)