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2006 - “La scienza in tavola”, Museo del Cielo e della Terra, San Giovanni in Persiceto (BO)

Attori del progetto
Museo del Cielo e della Terra, Associazione di volontariato "Insieme per conoscere".

Destinatari
Pubblico adulti in particolar modo anziani.

Obiettivi
Alfabettizzazione scientifica di base.

Durata del Progetto
Anno 2006

Fasi di Lavoro - Formazione
l museo è da considerarsi come una struttura multicentrica diffusa sul territorio, che si pone come un piccolo circuito scientifico coinvolgente i comuni delle Terre d’Acqua (tra Bologna e Modena). Parte ponderante dell’attività del museo è rivolta al proprio pubblico di base, composto prevalentemente dall’utenza scolastica, da famiglie con bambini e da professionisti. L’idea di realizzare un progetto indirizzato all’alfabettizzazione scientifica per adulti e in particolar modo per la terza età è nata a partire da alcuni presupposti:
la scienza ha un ruolo sociale e culturale sempre più importante nella nostra società e pertanto anche il diritto di cittadinanza passa attraverso la capacità di approcciare temi scientifici;

La divulgazione scientifica attualmente sta vivendo un momento di rinnovato rilancio, ma è indirizzata soprattutto verso le fasce più giovani (bambini e ragazzi) in un processo che da un lato coinvolge indirettamente anche gli adulti, ma esclude generalmente gli anziani;

L’apprendimento dei concetti scientifici negli anziani incontra alcuni ostacoli culturali, frutto in parte del ruolo marginale assegnato alla scienza nel contesto scolastico disegnato dalla riforma Gentile del 1923;

La conoscenza scientifica diffusa attraverso i media è il canale diretto attraverso cui gli anziani, grandi fruitori di questo mezzo, ricevono informazioni per lo più generali e poco approfondite;

Gli anziani, poi, sono molto interessati a temi quali la salute, la dieta, l’ambiente anche perché sono i maggiori consumatori di prodotti farmaceutici e di terapie.

Si è pertanto studiato un progetto che mettesse al centro dell’attività didattica il ruolo della convivialità attraverso una cena con un esperto scientifico in un luogo neutro rispetto agli spazi espositivi del museo (un ristorante o pizzeria, ma anche la caffetteria di un museo potrebbe andare bene) e con l’utilizzo di oggetti comuni e di uso quotidiano negli sperimenti proposti.

La realizzazione del progetto è stata coadiuvata da un’associazione di volontariato, “Insieme per conoscere” affiliata all’Università della Terza Età, con la quale è stato avviato dal comitato scientifico un percorso partecipato sulla scelta degli argomenti da affrontare in queste cene. L’associazione si è occupata anche della promozione dell’evento attraverso canali tradizionali, quali volantini presso i propri associati e della raccolta delle adesioni. I partecipanti a questa iniziativa provenivano dal comune di residenza dell’evento (79,4%) e sono risultati essere prevalentemente donne (il 78% circa), per metà pensionati e per metà ancora occupati; con un diploma di scuola media superiore (51%), che costituiva già una buona cassetta degli attrezzi in grado di aiutarli nell’approcciare gli argomenti proposti negli incontri.

Per mantenere vivo l'interesse dei partecipanti è stato necessario: creare un atmosfera non accademica nella quale lo stesso esperto partecipasse attivamente con il pubblico negli esperimenti proposti (“il relatore si deve sporcare le mani”); calibrare bene i tempi tra momento didattico e quello conviviale della cena perché la finestra massima di attenzione è di circa 30 minuti; comunicare attraverso parole semplici e comprensibili “non avendo paura” di utilizzare anche termini o definizioni sbagliate ma di uso comune perché l’accompagnamento all’uso corretto non deve essere percepito come punitivo o discriminante.

Per questa  esperienza si ci si è avvalsi di esperti che avessero non solo competenze disciplinari, ma anche quelle relative ai processi di apprendimento (variabili a seconda delle età), alle tecniche di comunicazione e soprattutto possedessero competenze di carattere relazionale, molto importanti nel caso di un pubblico come quello composto da persone di una certa età che necessita di percepire dal relatore cura e attenzione verso di lui.

Esiti
I risultati degli incontri sono stati positivi perché i tempi di attenzione sono stati elevati e il gradimento è stato espresso dai partecipanti soprattutto grazie al fatto che l’esperto poi cenasse insieme a loro.

Nel progettare iniziative per il pubblico della terza età si è tenuto ben presente che si tratta di persone con un proprio bagaglio di conoscenze dettate dall’esperienza ed è pertanto importante invitarli a raccontare e a prendere parte alla  discussione nel corso dell’incontro.

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