La necessità di predisporre un nuovo Programma Casa nasce essenzialmente dalla quantificazione del fabbisogno di edilizia residenziale pubblica esistente nella nostra Regione e dalla constatazione che, ormai da troppi anni, lo Stato non destina più risorse per questa finalità. Gli studi di settore e le analisi svolte dagli uffici della Direzione Edilizia sulla situazione abitativa e sul fabbisogno hanno evidenziato principalmente due aspetti: la diminuzione nel tempo degli alloggi in affitto e la crescente difficoltà dei cittadini a sostenere il pagamento del canone a libero mercato.
Lo statuto della Regione Piemonte, col riconoscere il diritto all’abitazione, impegna gli organi esecutivi dell’Amministrazione ad operare per garantire il soddisfacimento di un bisogno primario quale quello della casa coniugando gli interventi con le linee strategiche per lo sviluppo sostenibile del territorio e la coesione sociale.
Il Consiglio regionale, con la deliberazione n. 93-43238 del 20 dicembre 2006, ha approvato il “Programma Casa: 10.000 alloggi entro il 2012” (che sarà pubblicato sul supplemento al n.2 del Bollettino Ufficiale della Regione dell’11 gennaio 2007) assumendo quale obiettivo privilegiato il finanziamento di alloggi in affitto con differenti tipologie di canone, ridotto rispetto a quello di libero mercato, al fine di rispondere in modo concreto alle diversificate attese dei cittadini più deboli e svantaggiati.
Il Programma Casa prevede diverse linee operative, attraverso il finanziamento di interventi per:
Per assicurare una concreta risposta laddove si concentra la domanda di abitazioni in affitto il Programma Casa prevede che gli interventi di edilizia sovvenzionata, agevolata e gli studi di fattibilità siano localizzati nei Comuni con più di 8.000 abitanti, ovvero, nelle aggregazioni di comuni per una popolazione complessiva di almeno 8.000 abitanti o nelle Comunità Montane. Al programma giovani ed al programma anziani possono partecipare tutti i Comuni del Piemonte, mentre ai bandi per l’edilizia agevolata sperimentale e per il sostegno alle agenzie sociali per la locazione possono partecipare i Comuni con più di 15.000 abitanti.
Le principali strategie d’intervento del Programma Casa, in aggiunta agli interventi di edilizia agevolata, sovvenzionata e al bando giovani, si possono sintetizzare nel modo seguente:
Il Programma si pone l’obiettivo, in coerenza con le linee strategiche di pianificazione regionale, di limitare l’utilizzo a scopi edificatori delle aree libere e ancor più di favorire il recupero delle aree urbane degradate o delle aree industriali dismesse nonché di valorizzare il vasto patrimonio edilizio esistente. Al fine di avviare i processi di riqualificazione delle aree urbane e ridurre i tempi di attuazione degli interventi, si ritiene utile finanziare con il Programma Casa gli studi di fattibilità sulla trasformazione ed il riuso di parti del territorio.
I programmi biennali di attuazione del Programma Casa regionale dovranno vincolare la progettazione all’obiettivo di minimizzare i consumi dell’energia e delle altre risorse ambientali; dovranno favorire l’uso di fonti energetiche rinnovabili, anche realizzando sinergie con altri settori regionali concorrendo all’ottenimento di specifici contributi; dovranno, inoltre, incentivare la realizzazione di interventi che rispondano ad uno sviluppo sostenibile.
Per tale finalità è previsto un contributo aggiuntivo a riconoscimento dei maggiori costi derivanti dalla realizzazione di edilizia sostenibile.
Viene individuata, in via sperimentale per il primo biennio, per i Comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti una modalità d’intervento caratterizzata dalla concessione di contributi a fondo perduto per realizzare alloggi in locazione permanente da assegnare, a canoni inferiori rispetto a quelli medi dell’edilizia agevolata, a cittadini il cui limite massimo di reddito risulta non superiore al 30% del limite di accesso all’edilizia sovvenzionata. La realizzazione di tali alloggi, al fine di concretizzare il mix sociale, dovrà essere obbligatoriamente prevista all’interno di più ampi interventi di edilizia residenziale agevolata e autofinanziata.
Una politica di sostegno all’accesso all’affitto a canoni moderati può avvenire, oltre che attraverso il finanziamento di nuovi alloggi da destinare all’affitto e l’erogazione di contributi ai cittadini per pagare il canone, anche mediante l’incentivazione ai comuni a costituire agenzie sociali per la locazione e ad applicare le procedure relative ai canoni concordati, utilizzando al meglio quanto previsto dalla legge 431/1998.
Si tratta di mettere in campo azioni dirette a favorire l’incontro tra i proprietari di alloggi e quelle fasce di cittadini che hanno caratteristiche reddittuali insufficienti per sopportare i canoni correnti di mercato.
Il Programma Casa prevede un impegno finanziario di 748,85 milioni di euro e verrà attuato in tre bienni attraverso specifici piani e programmi d’intervento approvati dalla Giunta Regionale. Con la deliberazione di Giunta saranno stabiliti i criteri ed i tempi per la realizzazione degli interventi, l’individuazione dei soggetti attuatori e l’attribuzione dei finanziamenti. Con successive Determinazioni Dirigenziali saranno invece approvati i bandi di concorso per ciascuna linea d’intervento. In particolare per il primo biennio la delibera dalla Giunta Regionale sarà assunta entro 60 giorni dalla data di approvazione del Programma Casa da parte del Consiglio Regionale.
In applicazione della legge regionale 26 aprile 2000, n. 44, attuativa del d.lgs. 112/1998, ai Comuni sono delegate le funzioni relative alla raccolta e istruttoria delle domande di contributo presentate dai diversi soggetti richiedenti: Comuni, Agenzie Territoriali per la Casa (A.T.C.), cooperative edilizie e loro consorzi, imprese edilizie e loro consorzi e privati cittadini.
L’Assessore alle Politiche Territoriali
della Regione Piemonte
Prof. Sergio Conti