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ART&SOUND NIGHT
 

a cura di Olga Gambari

SILVIA RUATA

Carmagnola (TO) 1974
Accademia Albertina delle Belle Arti di Torino

COLLETTIVE
2007. Manufattu in situ, mostra del laboratorio con Hidetoshi Nagasawa, Parco
per l’arte, Cancelli di Foligno (PG)
2007. Premio giovani artisti, Fondazione Giovanni e Marella Agnelli, Torino
2007. Ri-creazione, Villa Moffa, Bandito di Bra (CN)
2007. Una sensibile diffidenza, Accademia Albertina delle Belle Arti, Torino
2006. Genius Loci, Castello di Racconigi, Racconigi (CN)
2006. Mostra dello Stage-Laboratorio con Stefano Arienti, Fondazione Spinola
Banna per l’arte, Poirino (TO)
2006. Artissima 2006. Stand dell’Accademia Albertina delle Belle Arti, Torino




I lavori di Silvia Ruata sono sempre degli scarti rispetto alla vita. Per esistere, però, devono stare attaccati alla pelle della realtà, su cui si mimetizzano, comunque, come piccole anomalie. Detour surreali che si aprono simili a piccole fughe, che fanno sorridere per la sorpresa, ma anche pensare, e notare, soprattutto, come nel nostro quotidiano più comune ci siano crepe disseminate, campanelli che spesso non notiamo. Peccato, pensa l’artista, che invece pare avere uno sguardo bizzarro, guidato sempre dall’ironia. I suoi lavori si possono definire azioni interelazionali, che necessitano della partecipazione del pubblico per attivare il loro meccanismo concettuale. Sono intriganti giochi di sapore dadaista, che mantengono sempre una leggerezza friabile. Perché non prendere a morsi un muro, per esempio, non vi è mai venuto voglia di mangiarvi una parete, affondarci i denti? Poi i suoi “animali da passeggio”, parallelepipedi con riprodotte sulle facciate le immagini di statuine in ceramica. Ruata aggiunge un guinzaglio e ce lo dà in mano, via a passeggio, come facciamo d’altronde con tanti cani ridotti a status symbol. E proprio la natura è un soggetto su cui ritorna l’artista, o meglio sul rapporto di uso ed abuso che l’umanità ha instaurato nei suoi riguardi. C’è un albero in un parco di Racconigi, che ha collare e catena, con un cartello che recita “attenti all’albero”, perché la natura, è una furia addormentata, che prima o poi si libera e ripareggia i conti. Ma anche in questo caso, ce ne dimentichiamo e non sappiamo sentire i famosi campanelli di cui sopra. In un altro parco, ci sono dei tronchi tagliati che contengono visioni da vertigine, perché aprono su immense galassie, porte d’accesso allo spazio che, senza un po’ di attenzione, sfuggono per sempre. E vi è mai capitato di trovarvi nel cuore di una metropoli, racchiusa in una piccola stanza? Sono le piccole magie di Silvia.

Silvia Ruata


Attenti all'albero
, 2006 - Cuoio, resina, smalti, 45x370 cm


 
Biscotto (serie Animali da passeggio), 2006 - Stampa su forex, ruote, guinzaglio, 43x32x30 cm


Cabin
, 2007 - Quarzo, resine poliacriliche, zucchero di canna, valigia, 56x42x20 cm
Preferisco la mimetica (entropia), 2007 - Quarzo, resine poliacriliche, grafite, televisore, still image, 44x42x38 cm


Bites (Morsi)
, 2007 - Marmo di Carrara, 31x20x7 cm (particolari)


Galassie, 2006 - Stampa anti-uv su forex, 120x150 cm