ZONA
ARRIVI |
ART&SOUND NIGHT |
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Nell’ambito
della ormai consolidata manifestazione Nuovi Arrivi, il progetto
Zona Arrivi costituisce un recente territorio che si è
aperto dalla scorsa edizione grazie alla collaborazione con UniCredit
Private Banking - Gruppo UniCredit e che quest’anno si è
ampliato ulteriormente. Con
Passaporto, a partire dalla rassegna del 2005, ai giovani artisti
che partecipano è stata offerta la possibilità di venire
selezionati per due premi, una residenza-studio in una città europea
e l’acquisizione di un’opera che entra a far parte della collezione
d’Arte Contemporanea del Gruppo UniCredit. La novità dell’edizione
2006, invece, era costituita da work in progress, un laboratorio
che affianca l’elaborazione dell’esposizione finale ospitata
all’Accademia Albertina delle Belle Arti di Torino, con il coordinamento
di un artista senior per la produzione di un’opera collettiva. Maurizio
Vetrugno ha così lavorato sul tema del rapporto tra arte e vita
con i sette artisti invitati, in un confronto da cui è nato un
happening, che fa da sfondo ai singoli lavori degli artisti presenti in
mostra. Inoltre, proprio un lavoro dello stesso Vetrugno è stato
acquisito dal Gruppo UniCredit come simbolo del tema affrontato durante
il workshop. Con il sostegno di UniCredit, quindi, si è cercato
di toccare i punti fondamentali nel percorso formativo di un artista,
che sono costituiti dalla possibilità di un soggiorno all’estero,
dallo svolgere una produzione di gruppo e dall’entrare a far parte
di una collezione internazionale. Con Zona Arrivi l’identità
storica di Nuovi Arrivi si caratterizza sempre più come
un insieme importante di azioni indispensabili all’affermazione
della giovane arte emergente. |
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Nell’ultimo anno il lavoro di Antonio La Grotta ha sviluppato una maggior concentrazione simbolica. La condizione umana al centro, in tutta la sua grottesca surrealtà, un circolo senza inizio né fine. L’artista osserva la vita come un percorso programmato, dove si passa di tappa in tappa. La sfida consiste nello scegliere con critica autonoma le proprie decisioni, sganciandosi da quello che naturalmente e culturalmente è già stato impostato per noi. Per questo nascita, matrimonio, compleanni, lauree sono momenti di rito sociale svuotati di significato personale, ognuno con un armamentario simbolico condiviso globalmente. Le torte, le bomboniere: altari della banalità, ma anche solidi che sembrano enormi torri da scalare, per raggiungere retoriche conferme sociali. L’artista le fotografa e le trasforma in visioni, moltiplicazioni acide e kitsch dove si perde il confine tra realtà e allucinazione. La Grotta ha realizzato anche una serie di culle, foto macro di piccoli materassi usati, trovati nei mercatini, messe dentro a cubi di plexiglass. Diventano teche della memoria, destinate prima o poi a scomparire, evocando l’oblio che inghiotte comunque ogni cosa. L’artista continua intanto il suo viaggio in Italia, un lento racconto fatto attraverso le boule de neige, il souvenir al posto dell’esperienza diretta, il manierismo che si sovrappone e sostituisce al vero.
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A Berlino Giorgio Rubbio è arrivato con le sue figure stagnanti
alle spalle, lasciate nella loro staticità estatica e contemplativa.
Erano immerse in pozze, immobili e assorte mentre stavano sprofondando,
legate solo alla loro volontà di esistenza.Adesso, a distanza di
mesi, la concentrazione è, invece, sull’aspetto dinamico
della scena, su quell’energia cinetica che contengono i frame di
sequenze. Istanti estratti da un movimento in corso, con la sensazione
che si sia appena compiuto un atto mancato. Una sorta di tensione per
qualcosa che non è riuscito, da cui un’atmosfera di inquietudine
e disagio. L’artista ha chiamato Sgraziato questo nuovo progetto
sull’identità irrisolta, animato da creature che non riescono
a fare ciò che stanno provando. Questo tratto si riflette anche
nelle composizioni, meno aggraziate e armoniche rispetto a prima, con
figure che precipitano, altre in pose innaturali, comunque colte in una
fissità goffa. Come sempre sono i dettagli che rivelano le storie
di Rubbio. Particolari sparsi come segnali per leggere la storia. Composizioni
plastiche, segno raffinato e lieve, tra pittura, disegno e collage, in
cui appare costantemente in trasparenza l’autoritratto.
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I
GIORNI DEL FUTURO PASSATO Il
Tema proposto da Olga Gambari per questa edizione di Nuovi Arrivi, tema
svelato solo dopo il primo incontro e quando una linea di fuga (prospettica)
era già abbozzata, è il sempre presente legame tra Arte
e Vita. Con un facile gioco di parole ho sempre pensato che L’Arte
che Irrita la Vita sia il rapporto in cui le due |
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MAURIZIO VETRUGNO |
MOSTRE
PERSONALI
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