ART&SOUND NIGHT |
a cura di Olga Gambari |
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OPIEMME L'Opiemme
nasce nel 1998, inizialmente come gruppo di scrittura.
CURRICULUM
SELEZIONATO DAL 2005 www.opiemme.com |
L’Opiemme da dieci anni sta portando avanti la sua poetry punk revolution. È un collettivo che cerca programmaticamente nuovi modi di proporre la poesia, togliendola da una teca polverosa per portarla in strada. Il logo è preso da una squadra di football inglese, famosa per la tifoseria estrema, con lo slogan “opiemme fight club”. Un collettivo combattente lo è, nutrito però da uno spirito che sta tra l’utopia e lo sguardo concreto. Ha trasformato la poesia in azione sociale, per una community sempre più estesa, che “adotta” i suoi progetti e li porta avanti. Progetti presenti in blog ecologici, dove vengono aggiornate le azioni, con un dibattito pubblico costante. Ne è nato un vero fenomeno aggregativo, basta pensare al progetto Traffic Kills.com, mascherine bianche indossate da statue e manifesti attaccati da Torino a New York, dall’Egitto a Mosca. Chiunque può prenderli tra l’altro, e ognuno è attaccato con il blu tack, un adesivo rimovibile che lascia i muri perfetti. Per l’Opiemme l’etica sociale è un valore primario. In questi anni ha invaso oltre trenta città con 70.000 rotolini, fogli con poesie scritte, sue e di altri, legati da un filo di lana, a disposizione di tutti, per regalare emozioni e idee portate dalle parole, e per far reimpossessare la gente dei propri luoghi urbani. Poi ci sono i “saccottini di poesie”, cotti in forno con dentro foglietti poetici e distribuiti in giro, e ancora i “segnali stradali poetici”, con adesivi che intervengono sui cartelli pubblici invitando a sognare, pensare, respirare. Hiroshima come Torino.Arte relazionale, street art, public art, un po’ di tutto ma senza definizioni. Ciascuno dell’ Opiemme sviluppa poi anche altri linguaggi, dal video alla cucina, convogliandogli in esperimenti di azione poetica collettiva. Anche questi sono modi di reinventare la scrittura, rendendola viva e capace di parlare alla società contemporanea. |
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Opiemme
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