ART&SOUND NIGHT |
a cura di Olga Gambari |
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ALESSANDRO FABBRIS
Torino 1977 PERSONALI |
Fare
pittura nell’arte contemporanea può essere la scelta più
difficile, più pericolosa. L’arte per secoli “è
stata” la pittura, e ancora adesso per molti, quando si dice “artista”,
immediatamente l’abbinamento naturale è con la figura del
pittore. Alessandro Fabbris parte da una conoscenza profonda della storia
della pittura, da un lato i maestri che hanno codificato alfabeti, svolte,
codici etici ed estetici, dall’altro le opere che ancora adesso
dominano l’immaginario collettivo. Per Fabbris c’è
stata prima di tutto una lunga riflessione concettuale su quello che significa
oggi “pittura”, sul senso che può avere; una complessa
rielaborazione di cui le sue opere diventano poi visualizzazione. Luce,
colore e forma sono i tre punti su cui ha sviluppato i suoi ragionamenti
artistici. La dimensione pittorica è spaccata e osservata da diversi
punti di vista, frammentata in sezioni che vengono poi ricomposte con
armonico e produttivo “disordine”. Una sorta di analisi stratigrafica
con cui l’artista si immerge nella superficie pittorica, proiettandola
in solidi tridimensionali |
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ALESSANDRO
FABBRIS
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