Questo nuovo volume degli "Atti consiliari - Serie storica", il tredicesimo della collana promossa dalla Presidenza del Consiglio comunale, rappresenta una specificazione rispetto al precedente che trattava della storia del Consiglio comunale di Torino nell'Italia repubblicana, ed è dedicato alla presenza delle donne nel governo della Città, un argomento tanto importante dal punto di vista storico quanto per la sua viva attualità.
La nostra società è fatta di uomini e di donne, ma non sempre la storia è stata narrata come un intreccio del loro agire reciproco. Eppure le donne sono emerse per molti aspetti come protagoniste del Novecento e la politica è certamente uno dei campi che le ha viste impegnate attivamente nell'affermazione della specificità del loro ruolo.
È parso dunque necessario rivolgere alle elette un'attenzione particolare, perché l'esperienza politica delle donne, in Italia come nei paesi di più antica democrazia, non può essere assimilata a quella maschile: diverse furono l'epoca e le circostanze della loro conquista dei diritti politici, ed è stata a lungo diversa la rappresentazione sociale della loro funzione. Differenze che hanno influito sull'entità della loro presenza e sui contenuti della loro azione.
In tale prospettiva l'itinerario di ciascuna delle consigliere torinesi appare come una conquista di spazi e di funzioni non scontati, malgrado la teorica parità dei diritti sancita dall'accesso al voto (1945) e alla elettività (1946).
Nell'ottica della parità le sei donne entrate in Sala Rossa il 5 dicembre 1946 e i loro colleghi lavorarono all'immane opera della ricostruzione di Torino. Le aveva precedute e ben rappresentate Ada Gobetti, Vicesindaco della Giunta popolare insediata alla Liberazione, che aveva salutato l'ingresso delle donne in politica come un fenomeno "rivoluzionario nello spirito, poiché segnò, rivelandola, una profonda, quasi radicale trasformazione della mentalità femminile". Nello stesso spirito le elette nelle tornate successive profusero le loro energie nella dialettica di un lavoro comune.
Ma la storia di questa attività, che pure viene delineata in questo volume, è solo un aspetto dell'esperienza politica femminile; che deve essere valutata anche sotto il profilo di una progressiva, spesso difficile, conquista di autonomia rispetto ad apparati e orientamenti politici apparentemente universali e neutri.
È un lavoro nuovo, che qui si è cercato di affrontare e che ha presentato non poche difficoltà, poiché ricostruire a molti anni di distanza vicende, che sono solo in parte documentate, ha richiesto alle curatrici di recuperare un tessuto di memorie e di testimonianze non sempre omogeneo né facilmente accessibile. Cosa questa che ci induce ad un particolare ringraziamento alle curatrici del volume, Ersilia Alessandrone Perona e Adriana Castagnoli, che hanno sapientemente coordinato il lavoro di ricerca ed elaborazioni dati svolto con passione ed acume da Carla Brogliatti, Helga Dittrich-Johansen e Silvia Corino Rovano.
Un ultimo doveroso ringraziamento sia all'Istituto Piemontese per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea, che ha messo a disposizione, per la realizzazione di questa opera, la struttura, l'archivio, la biblioteca e quanto altro fosse utile per raggiungere questo obiettivo, sia agli Uffici del Servizio Centrale Consiglio Comunale, che con sempre maggiore dedizione seguono lo svilupparsi di questa collana. L'essersi fermati al 1985, e quindi alla conclusione della VIII tornata amministrativa repubblicana, è stato il frutto di una scelta meditata, che mirava a concentrarsi su quanto possiamo già considerare "storia", rifuggendo dalle implicazioni che invece può avere la cronaca recente. Sicuramente questa ricerca potrà avere un seguito importante, approfondendo lo studio delle donne che dopo quella data sono state consigliere comunali, assessori e sindaci della nostra Città.
I materiali biografici e autobiografici, l'ampia antologia di interventi nel dibattito consiliare, i dati statistici che questo volume offre costituiscono un contributo ad una vicenda che solo di recente è divenuta oggetto di attenzione storiografica. Siamo fieri di avere iniziato un percorso che ci auguriamo lungo e denso di approfondimenti.
Mauro Marino
Presidente del Consiglio Comunale di Torino
Torino, febbraio 2001