Questo nuovo volume che appare nella collana della Presidenza del Consiglio comunale costituisce una preziosa occasione per meditare su una fase estremamente importante della vita politica cittadina e nazionale. Tra Otto e Novecento, infatti, la crescita industriale, la formazione di un ampio e combattivo proletariato urbano, le innovazioni tecnologiche, una nuova sensibilità sociale e il timore di conflitti di classe di ampie proporzioni concorrono a determinare una stagione di dibattiti e di riforme in ambito nazionale che hanno un esito particolarmente significativo con la legge sulle municipalizzazioni del 1903. Da quel momento il Consiglio comunale di Torino, che già si era spesso interrogato e diviso sul modo di assicurare ai cittadini i servizi pubblici essenziali, diviene sede di discussioni di straordinario interesse e di grande ampiezza d’orizzonti: liberali, cattolici e socialisti, con il conforto di economisti e scienziati sociali si confrontano, talora duramente, sull’opportunità di possedere e di gestire direttamente reti e servizi essenziali per lo sviluppo della città. Acqua, energia, trasporti, case sono al centro di un dibattito in cui temi economici - mercato, concorrenza, convenienza finanziaria -, tecnici, politici - in particolare sul Municipio imprenditore e datore di lavoro sui generis - e sociali si nutrono di indagini e raffronti di respiro internazionale.
Su tale terreno si formano inedite alleanze, si creano e cadono sindaci e maggioranze. La città esce profondamente e durevolmente mutata da una stagione politica in cui i sostenitori della municipalizzazione finiscono per avere la meglio: esattamente cento anni or sono nascono aziende ancor oggi operanti, al di là dei mutamenti di nome o di natura giuridica, come l’ATM e l’AEM; nello stesso 1907 nasce fra grandi contrasti l’IACP, la cui natura di ente autonomo è il risultato di un sofferto compromesso; l’anno successivo si provvede alla municipalizzazione dell’acquedotto. In un breve volgere di tempo si pongono le basi di un modello di erogazione dei servizi pubblici essenziali gravido di conseguenze e di lunga durata, la cui importanza per lo sviluppo economico e la promozione sociale della città, anche dal punto di vista della capacità di attrazione di capitali stranieri, non può in nessun modo essere sminuita.
Oggi si torna a discutere animatamente e criticamente del ruolo e del significato sociale dell’intervento dello Stato e degli enti locali nell’economia, dell’efficienza delle aziende pubbliche a paragone di quelle private, di concorrenza e liberalizzazioni, di separazione fra possesso delle reti e gestione dei servizi: tutti temi che il dibattito di un secolo fa, puntualmente e rigorosamente documentato nei saggi di Stefano Musso, Cristina Accornero e Maria D’Amuri, già prefigura e sviluppa. Partire da un retroterra storico tanto ricco, approfondito e appassionato può costituire la premessa per confrontarsi oggi senza schematismi e acritiche pregiudiziali, con l’obiettivo di costruire una città più umana, giusta e coesa, capace di fornire migliori condizioni di vita a tutti i suoi cittadini.
Giuseppe Castronovo
Presidente del Consiglio comunale della Città di Torino
Torino, dicembre 2007