A dicembre del 2007, nella collana della Presidenza del Consiglio comunale, appariva il volume “1895-1907. Politiche della Municipalizzazione, la nascita di AEM, ATM, IACP” con il quale si rievocava il dibattito avvenuto in quegli anni nel Consiglio comunale di Torino, intorno alla necessità di procedere alla pubblicizzazione di importanti settori dell’economia torinese. Nel volume Maria D’Amuri introduceva il tema delle case popolari e come esse abbiano significato un importante volano di sviluppo per la nostra città e abbiano contribuito a migliorare le condizioni sociali per migliaia di torinesi.
Il nuovo saggio di Maria D’Amuri, che oggi presentiamo, prosegue il “racconto” sulla evoluzione dell’edilizia popolare a Torino dal 1848, anno di insediamento del primo Consiglio comunale, alla fine della I guerra mondiale, e sulle politiche messe in atto dal Municipio per portare a soluzione il problema della casa. Una pubblicazione che ha il pregio di offrire un quadro molto preciso delle condizioni abitative a Torino, con particolare riferimento alle classi più povere e popolari.
Partendo dalla ricostruzione del quadro igienico-sanitario delle abitazioni torinesi dell’epoca, l’autrice riporta il dibattito avvenuto nella città e del Consiglio comunale in maniera estremamente ricca e documentata.
Riferisce di come si siano venute a determinare le condizioni per una politica attiva dell’Amministrazione, che fu in grado non solo di mettere in campo iniziative concrete ma, altrettanto efficacemente, di promuovere l’iniziativa privata, tanto di singoli imprenditori quanto di associazioni e cooperative varie. Imprese che permisero una sostanziale risposta positiva alle esigenze che da molte parti della popolazione venivano avanzate.
Allo stesso modo si dà conto della complessa articolazione della realtà torinese di quegli anni, fortemente caratterizzata da un aumento demografico determinato sia da un processo immigratorio incentivato dallo sviluppo industriale impetuoso, sia da un miglioramento considerevole delle condizioni igienico-sanitarie che diminuirono il tasso di mortalità infantile e aumentarono la speranza di vita.
All’interno dell’Amministrazione il dibattito, durato molti anni, portò all’attivazione di risorse finanziarie pubbliche e alla definizione delle modalità organizzative, tra le quali la nascita dell’Istituto per le Case Popolari, che si sono rivelate non solo efficaci al momento, ma capaci di conservarsi, nel tempo, determinanti per mantenere un corretto rapporto tra iniziativa pubblica e privata.
Rileggere e analizzare oggi questi documenti può essere un utile approfondimento storico per tutti ma, per coloro che sono chiamati ad amministrare la cosa pubblica, anche uno stimolo al mantenimento ed al rafforzamento di una città sempre più attenta al soddisfacimento dei bisogni e all’affermazione dei diritti di tutti i Cittadini.
Di tutto ciò ringraziamo la dottoressa Maria D’Amuri, che ha saputo cogliere tutte le opportunità offerte da quel grande patrimonio rappresentato dall’Archivio Storico della Città di Torino e il dottor Stefano Benedetto che, in maniera magistrale, lo dirige da molti anni.
Giuseppe Castronovo
Presidente del Consiglio comunale di Torino
Torino, gennaio 2010