L’Ecomuseo
siamo noi!
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QUI la schedina di adesione
e partecipazione all'Ecomuseo
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Un’emozione
di vita e di memoria: tutti
sono invitati a partecipare
portando fotografie, scritti,
manifesti, stampe, diari,
manoscritti, lettere, interviste,
filmati... sulla storia della
Circoscrizione e del suo territorio.
I materiali consegnati verranno
acquisiti in copia e restituiti
al proprietario.
Inoltre, chi lo desidera,
potrà essere intervistato
per raccontare particolari
momenti storici o aspetti
peculiari delle diverse realtà
che riguardano la Circoscrizione.
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Cioccolata
a
San Donato
Le fabbriche di Bianchini,
Caffarel, Talmone, Prochet e Gay nel 1800
Giovedì
12 marzo 2009
ore 18
Conferenza
dell'architetto Mauro Silvio Ainardi
Ecomuseo Urbano
Circoscrizione 4
via Medici 28 - Torino
Filippo
Giacomo Watzembourn nel 1805, in borgo San
Donato realizzò un edificio adibito
a conceria delle pelli. Localizzato lungo
la riva del Canale di Torino, utilizzava,
per dare movimento alla macchina per conciare
le pelli, le acque che scorrono nel canale.
Una ruota idraulica lignea trasmetteva il
moto agli ingranaggi.
Successivamente nel 1819, la vedova Watzembourn
cedeva la fabbrica in locazione a Giovanni
Martino Bianchini “fabbricatore di
cioccolato in questa Città”,
il quale, utilizzando una “macchina
mediante la quale riforma il cioccolato”
in assai minore tempo che a braccia, diventava
capostipite nella Città di Torino
della produzione di cioccolata su scala
produttiva industriale.
In seguito, sul finire degli anni '20 dell'ottocento,
si stabilirà nello stabilimento Bianchini
il Caffarel, il quale, utilizzando la “macchina”
ideata dal Bianchini, realizzò uno
degli opifici del settore più importanti
in Italia.
Le vie Balbis e Carena vedono in seguito
la presenza degli opifici di Michele Talmone
e poi della ditta Prochet e Gay, a testimoniare
come Borgo San Donato costituiva nel XIX
secolo il primo polo della produzione della
cioccolata nella Città di Torino
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