Visita guidata
alla mostra - intervista a Paolo MUSSANO
direttore Sanitario
Ospedale Amedeo di Savoia, ASLTO2
nell'intervista,
a cura di Nicola FERRARO e Rosa REVELLINO
della Redazione di Torino Medica,
il Direttore Sanitario dell'Ospedale
Amedeo di Savoia propone una visita
guidata di 25 minuti alla mostra nei
locali dell'Ecomuseo Urbano Circoscrizione
4, illustrando nel dettaglio, attraverso
le immagini proposte nei pannelli, la
storia dell'Ospedale, dalla sua nascita
ai giorni nostri.
COMUNICATO STAMPA
Una mostra fotografica per raccontare
oltre 100 anni di storia dell’Amedeo
di Savoia
“Ospedale Amedeo di Savoia ieri,
oggi e domani” è il
titolo della mostra fotografica che si
inaugura alle 17,30 di domani, mercoledì
18 marzo, all’Ecomuseo urbano della
Circoscrizione 4 in via Medici 28. Saranno
presenti Giulio Fornero, direttore generale
ASL TO2, Paolo Mussano, direttore sanitario
dell’Ospedale Amedeo di Savoia,
e Guido Alunno, presidente della Circoscrizione
4. La mostra resterà aperta fino
al 14 aprile (martedì e giovedì
9 –12, mercoledì 14 –
16; possibilità di visite guidate
per le scuole su appuntamento al numero
011.442.8420).
Curata
dalla SC Relazioni Esterne dell’ASL
TO 2 (azienda cui fa capo l’ospedale
di corso Svizzera 164), la mostra racconta
attraverso immagini e documenti gli oltre
100 anni di attività dell’Amedeo
di Savoia: dal disegno realizzato per
la sua costruzione nel 1892, alla realtà
odierna che lo vede centro di riferimento
regionale per la cura delle malattie infettive
e più attrezzato presidio ospedaliero
del Piemonte per la cura e l’assistenza
dei malati di AIDS, sede della Scuola
di specializzazione in Malattie infettive
della Facoltà di Medicina di Torino
e di attività di ricerca nel campo
medico infettivologico, fino al progetto
del nuovo padiglione per le malattie infettive
che sorgerà nell’area sud-ovest
del comprensorio.
In tutto 60 immagini provenienti dall’archivio
storico dell’ospedale, dall’album
di famiglia di medici e famigliari o da
fotografi professionisti. Immagini curiose
o toccanti che documentano la vocazione
per le malattie infettive dell’Ospedale
Amedeo di Savoia e, al tempo stesso, la
storia della città e l’evoluzione
della pratica medica.
L’ospedale fu progettato infatti
alla fine dell’800 quando, per far
fronte alle epidemie di vaiolo e colera
che avevano colpito Torino nel 1884, il
Municipio decise di realizzare una nuova
struttura per permettere l’isolamento
dei malati contagiosi. Alla raccolta di
fondi volle partecipare (con 160.000 lire)
anche il re Umberto I e l’ospedale
fu intitolato al suo defunto fratello,
il Principe Amedeo di Savoia.
La mostra documenta la vita dell’ospedale
dal 1900 quando, il 1° gennaio, l’Amedeo
di Savoia aprì al pubblico. Una
storia scandita dai volti dei protagonisti:
medici e pazienti; familiari in visita,
che osservano i loro cari attraverso i
finestroni costruiti per permettere un
contatto visivo senza rischiare il contagio;
gerarchi fascisti, schierati durante l’inaugurazione
di un nuovo padiglione negli anni 30;
bambini ricoverati nel reparto pediatrico,
in funzione fino al 1975; suore del Cottolengo,
che hanno prestato la loro opera in ospedale
fino alla nascita del Servizio Sanitario
Nazionale.
Ma la mostra diventa anche un documento
della storia della città: dal progetto
dell’ing. Prinetti per costruire
un nuovo ospedale lontano dall’abitato,
sulle rive della Dora dove la direzione
dei venti assicurava “di disperdere
eventuali possibilità di contagio”,
alle prime avvisaglie della 2° guerra
mondiale, alla alluvione del 2000, al
futuro aspetto dell’Amedeo di Savoia
visto dalla pista ciclabile che corre
lungo la Dora.
E, contemporaneamente, le fotografie permettono
di ricostruire l’evoluzione della
medicina e dei cambiamenti affrontati
da chi lavora in un ospedale specializzato
in malattie infettive: la cura d’aria
cui, prima della scoperta degli antibiotici,
venivano sottoposti i malati di tubercolosi
nei loggiati affacciati sul grande parco;
le rudimentali attrezzature del laboratorio
d’inizio 900 e le attuali sofisticate
tecnologie dei laboratori di Virologia
e Microbiologia; il documento che attesta
come alla fine degli anni 30 il maggior
numero di ricoveri in ospedale riguardasse
tubercolosi, morbillo, scarlattina, pertosse,
varicella, parotite e poliomelite; la
diagnosi del primo caso di AIDS in Piemonte
effettuata nel 1984. Il resto è
storia di oggi, e le emergenze affrontate
all’Amedeo di Savoia nel Duemila
si chiamano Sars, influenza aviaria, febbre
emorragica, esposizioni biologiche.
Piera
Marcarino
Ufficio Stampa ASL TO 2
tel: 011.439.3808 - fax 011.439.3727
e-mail: marcarino@aslto2.it
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