CittAgorà
Periodico del Consiglio Comunale di Torino



19 luglio - Commemorato "il sovversivo" Cardetti

19-07-2010

Giorgio Cardetti Schivo, sobrio, coerente, leale. Sono questi gli aggettivi con i quali oggi si è ricordato l’ex sindaco di Torino Giorgio Cardetti, scomparso il 20 luglio 2008. La cerimonia in Sala Rossa si è svolta alla presenza della moglie Adriana, di consiglieri e amministratori di ieri e di oggi, fra i quali Diego Novelli. Fu proprio Novelli, nel 1975 a nominare Cardetti assessore, con delega all’ecologia. Cardetti, a Palazzo civico, approdò l’anno prima, quando venne eletto consigliere nelle fila del Partito socialista italiano. Fu proprio in quella occasione che vene definito “pericoloso sovversivo” da chi temeva la sua volontà di far cadere la Giunta.
Sindaco divenne nel 1985 e mantenne l’incarico per due anni, fino a quando non fu eletto parlamentare con il Psi.
Quegli anni sono stati rivissuti attraverso testimonianze dirette di amici, compagni di partito ed avversari.
Il presidente del Consiglio comunale, Beppe Castronovo, così lo ha ricordato: “Coerente con se stesso, con i valori del socialismo e con gli elettori” ed ha aggiunto come proprio sotto l’amministrazione Cardetti si diede avvio ad importanti modifiche dell’assetto urbanistico di Torino, a significativi progetti edilizi (la nuova destinazione del Lingotto, il Palazzo di Giustizia e le prime valutazioni sullo stadio “Delle Alpi”), all’innovazione e alla modernizzazione della politica dei trasporti e della viabilità torinese (passante di Porta Susa).
Castronovo saluta la signora Cardetti Da avversario politico, Antonello Angeleri (Lega Nord) riconosceva a Cardetti oltre a correttezza, serietà e rispetto delle istituzioni, un grande contributo alla crescita della città.
Gian Luigi Bonino ha rievocato gli anni della militanza nel Partito socialista, insieme allo scomparso ex sindaco, sottolineando come insieme fossero stati tra i principali promotori (Cardetti come deputato, lui come presidente Confesercenti) della legge sulla confisca dei beni ai mafiosi. “Come spesso avviene tra socialisti – ha commentato poi capogruppo dei Moderati – non sempre siamo stati d’accordo, ma siamo sempre stati insieme. Era un uomo corretto, difendeva le sue idee. Aveva debolezze come tutti noi, ma è rimasto sino alla fine un buon compagno”.
“Con Cardetti si modificava la presenza politica in Consiglio comunale che vedeva per la prima volta un sindaco socialista”, ha sottolineato Gioacchino Cuntrò (Pd), evidenziando come proprio grazie a Cardetti nacque l’idea di un sistema economico della città non solo legato alla Fiat.
Marziano Marzano, altro compagno di partito, portando il saluto dell’Associazione ex consiglieri e ripercorrendo il rapporto di amicizia nato ai tempi del liceo “Cavour” con Cardetti, ne ha ricordato la passione politica, accompagnata da un carattere sobrio e schivo. “Appena eletto sindaco – ha ricordato – con umiltà chiese a se stesso e a chi gli stava vicino “Ce la farò?”
“Nei due anni che hanno visto Cardetti rivestire l’incarico di primo cittadino – ha sottolineato il sindaco Sergio Chiamparinoè maturata la svolta nel senso della modernizzazione della città, soprattutto nel campo dell’urbanistica e dei trasporti. In quegli anni ci fu uno scontro nella sinistra sul futuro della città. Cardetti e il PSI capirono che la coesione sociale era sufficiente per innescare la modernizzazione. Ma va anche ricordato – ha concluso Chiamparino – il grande lavoro fatto dall’amministrazione di Diego Novelli per ricomporre le lacerazioni create dalla crescita tumultuosa degli anni ’50 e ’60, creando quel tessuto sociale non fragile che è indispensabile a qualunque modernizzazione”.

Nella foto: in alto: Giorgio Cardetti e, in basso, la moglie, salutata dal presidente del Consiglio comunale, Beppe Castronovo.

F.D'A.

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