Il video della cerimonia
Torino ha reso omaggio a Luigi Firpo. Da oggi, infatti il giardino a fianco della sopraelevata di corso Dante, è dedicato allo scrittore torinese, giornalista e docente di Storia delle dottrine politiche, scomparso nel 1989. video
La cerimonia di intitolazione - foto - si è svolta questa mattina alla presenza del presidente del Consiglio comunale, Beppe Castronovo - video - e del sindaco Sergio Chiamparino, di molti amici e di tanti abitanti del quartiere, lo stesso in cui Firpo aveva vissuto.
“Firpo amava la sua città”, ha detto il presidente della Sala Rossa, “ed ha contribuito alla sua crescita culturale ed istituzionale”.
“Sapeva cogliere”, ha aggiunto, “le bellezze di quelle che considerava le quattro città che sopravvivono una dentro l’altra: la Torino romana, la Torino barocca, quella risorgimentale e quella dell’automobile”.
Chiamparino, invece, facendo riferimento alla rubrica “Cattivi pensieri”, curata da Firpo su “La Stampa” a partire dal 1976, ha sottolineato la concretezza quotidiana delle sue riflessioni, che sembravano essere in contrapposizione con i grandi ideali dell’epoca.
Ne ha ricordato il suo costante richiamo all’etica del comportamento, all’educazione civica e questo, ha detto il sindaco, “mi ha fatto negli anni comprendere come da un’etica individuale possa nascere un’etica della collettività”.
Alla cerimonia è intervenuto anche l’ex sindaco di Torino, Diego Novelli che ha ricordato la breve esperienza di Firpo come parlamentare, nella quale lo scrittore e giornalista torinese anticipò il cataclisma di tangentopoli.
“Era un torinese particolare”, e in relazione a quanto di negativo accadeva nella società, era contrario alla filosofia subalpina del “non prendersela”. “Lui”, ha aggiunto Novelli, “se la prendeva, ma con serenità”.
Dopo il saluto del presidente della Circoscrizione 8, Mario Cornelio Levi, è intervenuto Gian Mario Bravo, - video - presidente del Comitato scientifico della Fondazione Firpo.
Evidenziandone l’eredità culturale e letteraria, ha detto che “Firpo fu anche uomo di ricerca”, la stessa che sta portando avanti la Fondazione.
Prima dello scoprimento della targa, il saluto e il ringraziamento della moglie di Firpo, Laura Salvetti, che ha definito il marito “grande, luminoso e sapiente”. Negli anni ’80, ha ricordato, l’unico suo obiettivo era mettere a disposizione della città la sua ricca biblioteca.
Nelle foto: La targa, dopo lo scoprimento