L'inverno è alle porte. Con il suo arrivo, inizia un periodo difficile per tutte le persone che non hanno un tetto sotto il quale trovare rifugio.
Opportunanda è una delle associazioni che si occupano delle persone senza fissa dimora. Uomini e donne che non hanno solamente perso la casa, ma anche il lavoro e gli affetti.
Le commissioni ervizi sociali e Pari Opportunità, guidate da Maria Teresa Silvestrini, hanno incontrato i responsabili di Opportunanda, che opera nel quartiere San Salvario.
Nella sede di via Sant'Anselmo, i volontari, circa 35, ai quali si aggiunge un'unica dipendente, accolgono quanti bussano alla loro porta.
L'associazione ha un centro diurno che offre un'alternativa al passare tutta la giornata sulla strada. Qui si può fare colazione, leggere quotidiani e riviste, socializzare con gli altri.
Opportunanda, inoltre, gestisce le "convivenze guidate". Ospita in appartamenti, per un periodo di tempo limitato, persone senza fissa dimora, per riabituarle a uno stile di vita regolare. Attualmente da alloggio a 14 persone, di cui 4 donne.
L'associazione cura le pagine torinesi del giornale di strada "Scarp de' tenis", pubblicato a Milano, sul quale scrivono i senzatetto.
I responsabili di Opportunanda hanno espresso ai consiglieri comunali le difficoltà che le associazioni hanno a coordinarsi tra loro, suggerendo che la Città potrebbe farsi carico di farle incontrare.
Proprio per questa mancanza di un modo di operare condiviso, le associazioni non sono in grado di quantificare il numero complessivo delle persone senza fissa dimora presenti a Torino.
I dati forniti da Opportunanda, seppur parziali, colpiscono per la loro rilevanza. Nel 2007, l'associazione ha contato 15mila passaggi, per circa ottocento persone. Nel primo semestre del 2008 ha accolto circa cinquecento senzatetto.
Nella foto: La sede di Opportunanda