Città di Torino

I bambini ci guardano (e ci parlano di legalità)

Un'auto in sosta vietata, piantata sulle strisce pedonali, proprio davanti alla targa commemorativa del magistrato Bruno Caccia, assassinato dalla criminalità organizzata. Una sgradevole ma simbolica immagine - con giusta sanzione da parte della Polizia Municipale - che ha dato ancor maggiore concretezza all'iniziativa di insegnanti e allievi della scuola "Roberto D'Azeglio", riunitisi proprio in quel luogo al termine di un progetto educativo sulla legalità e la convivenza civile. Lo hanno spiegato bene, bambini e bambine, emozionati ma convinti e motivati: l'educazione al rispetto della legge, per i cittadini adulti di domani, passa anche attraverso la comprensione e la condivisione delle piccole regole quotidiane, a garanzia di tutti. Senza tutto questo, anche l'esempio eroico di Bruno Caccia (ucciso dalla 'ndrangheta perché dotato di un' intransigenza fuori dal comune nello svolgere il proprio dovere, come ha ricordato il presidente del Consiglio comunale di Torino, Fabio Versaci) rischierebbe di essere vano. E i bambini e bambine della "D'Azeglio" hanno mostrato di avere le idee chiare in proposito.
Tra il folto pubblico che ha affollato via Sommacampagna, in una calda domenica mattina di fine maggio, anche Paola Parmentola, in rappresentanza della Circoscrizione 8, e due volti storici del Palazzo di Giustizia torinese, Giancarlo Caselli e Vittorio Corsi.

Nelle immagini : allievi e insegnanti della scuola "Roberto D'Azeglio davanti alla lapide che ricorda Bruno Caccia; il presidente del Consiglio comunale Fabio Versaci e la consigliera della Circoscrizione 8 Paola Parmentola