Scuola, società, territorio.
Una giornata di riflessione in vista dell'appuntamento nazionale di ottobre
Si svolgerà il 20, 21 e 22 ottobre prossimi una tre giorni nazionale dal titolo Scuola: Bene Comune. Una città per una comunità educativa, promossa dalla Città di Torino insieme alla Città Metropolitana. L’evento sarà l’occasione per riflettere sull’idea di una scuola che cresce insieme al suo territorio e diventa motore di miglioramento sociale, culturale, economico.
In preparazione di quell’appuntamento, si è svolto mercoledì 6 luglio un incontro che ha riunito presso la sede della Città Metropolitana, in corso Inghilterra, insegnanti, dirigenti scolastici, rappresentanti degli studenti, membri dell’Università, operatori sociali, esponenti del terzo settore e del mondo dell’associazionismo.
A coordinare l’iniziativa Francesco D’Angella, della direzione della rivista Animazione Sociale, che cura anchel’organizzazione dell’appuntamento di ottobre.
La giornata ha visto alternarsi, nella mattinata, gli interventi dell’Assessora all’Istruzione Carlotta Salerno, della presidente della V Commissione Consigliare Lorenza Patriarca, della consigliera della Città Metropolitana con delega all’Istruzione, Caterina Greco e del Direttore del Dipartimento Servizi Educativi della Città, Giuseppe Nota.
Gli interventi hanno sottolineato il ruolo fondamentale della scuola come motore della rigenerazione urbana, l’importanza delle reti e il valore del territorio come risorsa, in quanto sistema di relazioni, ma anche in quanto spazio fisico in cui vivono e trovano concretezza idee e progetti, nella convinzione che la scuola rappresenti non un fortino chiuso in se stesso, ma un bene comune per il suo territorio.
Nel pomeriggio i lavori sono proseguiti attraverso gruppi di discussione dedicati a quelli che saranno i quattro focus intorno cui si articolerà l’evento di ottobre.
1) La prospettiva sociale: la Scuola è l’unica istituzione che incontra tutti. Nella scuola ogni mattina entra la Città, con le sue disuguaglianze, le sue povertà, i suoi disagi, ma anche con la sua energia, i suoi progetti. La Scuola dunque è anche un luogo di attese e di pretese sociali molto alte. Può, da sola, dare risposta a questa domanda? In che modo può confrontarsi con le fatiche (enormi) che vivono oggi le famiglie?
2) La prospettiva pedagogica: cosa vuol dire, oggi, costruire apprendimenti di cultura? Come confrontarsi con un mondo in cui i luoghi di costruzione del sapere si sono moltiplicati (si pensi per esempio ai “social”)?
3) La prospettiva metodologica: Città Educative, Scuole aperte e partecipate, Comunità Educanti, Patti territoriali: tanti modi di pensare l’alleanza educativa. Si tratta adesso di capire come mettere a frutto questo patrimonio di esperienze.
4) La prospettiva organizzativa: poiché è difficile pensare di fare cose diverse mantenendo lo stesso quadro organizzativo, è necessario chiedersi: come deve cambiare l’organizzazione per far vivere le alleanze, per evitare che il peso ricada semplicemente sulle disponibilità individuali?
Questi i link dei verbali dei gruppi di discussione:
Gruppo 1: Quali processi di collaborazione e cooperazione tra scuola e territorio >
Gruppo 2: Quali contenuti pedagogici >
Gruppo 3: Trasformazioni organizzative per una scuola inclusiva >
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