Parco Michelotti

Parco Michelotti

Cenni storici, architettonici, paesaggistici, naturalistici

Il parco deve il suo nome all'architetto Ignazio Maria Lorenzo Michelotti, creatore del canale che correva parallelo al corso del fiume, anche detto canale dei mulini.

Lo stesso Michelotti nel 1816 costruisce la diga sul Po appena dopo il ponte, per deviare le acque del fiume e realizzare un canale lungo tre chilometri e mezzo che forniva energia ad alcuni opifici, a un mulino e a una ruota per il pompaggio dell’acqua. Fu dismesso nei primi anni Trenta del Novecento, proprio su quel canale coperto è nato l’attuale parco Michelotti.

Ma andiamo a vedere quali sono stati i passaggi chiave che hanno portato una vecchia bealera ( canale in piemontese) a diventare una icona del paesaggio torinese.

Il canale venne comunque inaugurato ufficialmente a settembre del 1817, con la diga, i passaggi per le barche, e più in là, verso la borgata Sassi, con  opifici minori, come segherie e laboratori artigiani, come i mulini alla Madonna del Pilone ( spesso inondati dalle piene del fiume). Nella riva del canale vi era la casa del custode con persino la ” camera di soccorso ai sommersi” una sorta di luogo di pronto soccorso con rianimazione per chi si fosse trovato in difficoltà nel fiume, la balneazione infatti era permessa nel Po, ma non nel canale Michelotti. La camera di soccorso fu utilizzata fino ai primi anni del Novecento. 

 Il canale comprendeva una calata di imbarco in sponda sinistra, il muro scaricatore in sponda destra adiacenti alla derivazione del canale ( eliminato a partire dal 1935). La diga fu poi rialzata e rafforzata nel 1881 e nuovamente nel 1910 per agevolare la navigazione fluviale sul Po in occasione dell’Esposizione del 1911.
 
Dopo la dismissione del canale, che venne coperto, di fatto si venne a creare un nuovo parco,  lungo tre chilometri e grande circa 35000 mq. Il parco divenne in breve tempo un luogo prediletto dai torinesi per le passeggiate, protette dall’ombra dei suoi grandi Platani ( famoso il filare di Ginko biloba in autunno), per poter ammirare il fiume. Nel 1936 venne ampliato e questo luogo di svago per la borghesia divenne “Torinopoli” , una piccola città del divertimento con teatro, cinema, una birreria, una pista da ballo ed altri divertimenti.

Ma la svolta che rese famoso il parco a tutti i torinesi fu nel 1950, la ditta Molinar specializzata in commercio di animali esotici, ottenne dal Consiglio Comunale, il permesso di poter allestire ed aprire un parco zoologico di stampo tradizionale e si affidò all’ Ing. Manfredi per la progettazione di spazi per gli animali che per l’epoca erano avveniristici.

Nel 1955 venne inaugurato, ospitava moltissimi animali, fra i quali giraffe, l’elefante, numerosi tipi di scimmie, un orso, i leopardi, rinoceronti ed ippopotami, tigri, zebre e pinguini. Il teatro venne trasformato in rettilario e acquario.

Tuttavia nei primi anni Ottanta, una rinnovata coscienza ecologica, le numerosi morti di animali a causa delle cattive condizioni di vita, le fughe di alcuni di essi e i problemi economici del gestore, portarono nel 1987 alla chiusura dello zoo di Torino, uno fra i primi, anticipando le leggi sulla tutela degli animali esotici in vigore a partire dagli anni Novanta.

A luglio 2018 viene inaugurato Parco Giò, nella zona sud ovest del parco Michelotti; 9 mila metri quadrati destinati ai bambini. L’intera area è stata messa in sicurezza e ristrutturata, le alberate sono state sottoposte a rigorosi controlli e potature, è stata inoltre potenziata da Iren l’illuminazione pubblica con nuovi lampioni a led. Particolare attenzione è stata posta alle idee dei bambini delle scuole limitrofe, che hanno potuto esprimere le loro idee in un percorso partecipato fra cittadini ed istituzioni.

Nel 2019 nell’area “Punta Nord”, iniziano nuovi lavori di riqualificazione, che proseguono nel 2022 con un intervento più corposo nell’area centrale, proprio dove sorgeva il giardino zoologico: sono stati realizzati nuovi ingressi al parco e nuovi varchi che lo collegano alla pista ciclabile. Sono state implementate panchine e aree di sosta e camminamenti pedonali con pavimentazione drenante, anche se gli interventi più consistenti hanno riguardato l’area verde con la sistemazione di circa 8 mila metri quadri di aree prative. Controllati ed implementati gli alberi, completando ad esempio il famoso viale di Ginko biloba che in autunno regala scorci sul fiume e sulla città di particolare fascino. avviato anche il progetto  “Ethological Art” con la partecipazione di dieci artisti di Urban art e graffiti, pensando a una nuova vocazione culturale e artistica per il parco.

Le piante che compongono il parco sono Platani, Ginko, Tigli, Olmi, mentre la fauna è quella tipica del lungo fiume con folaghe, svassi, germani e cormorani.

 

Accessi: il parco è accessibile sia da Corso Casale, che ne costeggia l’intera lunghezza, sia dal ponte di corso Regina Margherita

Accessibilità per disabili: Il parco è accessibile alle persone con disabilità

Parcheggio auto nei pressi: parcheggio presente all’altezza del civico 5 di corso Casale e nei pressi della biblioteca civica Geisser

Accessibile in bici: Sì , il parco è accessibile e percorribile in bicicletta per tutta la sua estensione. Una pista ciclabile lo attraversa

Parcheggio bici: Sì (rastrelliere)

Percorribile in bici / percorsi ciclabili interni: Sì 

Mezzi pubblici:

Autobus: 54-61-66-75-30- 6

tram: 3

 Fermate mezzi pubblici nei pressi:

  • 1811 Borromini
  • 1812 Gabetti
  • 1813 Bricca
  • 1814 Bricca
  • 1815 Monferrato
  • 1816 Cardinal Maurizio
  • 1817 Gran Madre
  • 1818 Gran Madre

Per maggiori informazioni relative a passaggi ed orari, consultare il sito GTT

Parco incustodito

Presenza nei pressi di posto di polizia: commissariato di polizia Torino centro- via Verdi 11 tel 011/8182011

Carabinieri comando compagnia Torino San Carlo – via Giulia di Barolo 6 tel 011/8154600

Colonnine SOS: no

Tipologia di gestione: Centrale, in full service  

Segnalazione danni:
Servizio Verde Pubblico
Tel. 011011.20110 verdepubblico@comune.torino.i

Servizi igienici: no

Fontanelle di acqua potabile: Sì

Aree gioco: Sì (1)

  • Parco Giò- corso Casale nei pressi del civico 5

Aree cani: No

Aree di sosta attrezzate/picnic: Sì

Illuminazione notturna: Sì

Punti di ristoro: sì sono presenti bar ed attività di ristorazione

Bocce: no

Basket: no

Calcio: no

Elementi di interesse

All’interno del parco: le strutture dell’ ex zoo con i murales dipinti in collaborazione con Street Art Museum, il parco Giò, il viale di Ginko biloba che in autunno si tinge di giallo acceso.

Da segnalare: Biblioteca civica Alberto Geisser

Altri link: circoscrizione 7