Parco della Tesoriera
Parco della Tesoriera
Cenni storici, architettonici, paesaggistici, naturalistici
Il Parco è anche conosciuto come Giardin dël Diav, in quanto si vociferava che apparisse galoppando nel Parco un cavaliere nero, forse il fantasma del Tesoriere del Re, Ajmo Ferrero di Borgaro.
All’interno del Parco spicca la villa settecentesca (detta Villa Sartirana, o Villa Tesoriera), circondata da un grande prato verde alla francese, al cui centro di fronte alla villa spicca una grande fontana a zampilli centrale. E’ un significativo esempio di villa suburbana settecentesca e rispetta fedelmente le linee strutturali dei più noti palazzi barocchi torinesi. Per le sue peculiarità e particolarità è un esempio di barocco settecentesco, a partire dalla costruzione, realizzata ex novo e non su fondamenta preesistenti, fino alla copertura del primo piano con volte in muratura, e non in legno.
La collocazione sull’asse di corso Francia, appena oltre la piazza Rivoli in direzione ovest, fu scelta dal Duca di Savoia Vittorio Amedeo II nel ‘700. Tale progetto si concretizzò nel 1713 allorquando Ayme Ferrero di Borgaro e Signore di Cocconato, tesoriere generale dei redditi del Duca, fece edificare una cascina ed acquistò il terreno circostante. Logica quindi la connessione tra la professione del suo fondatore e la denominazione di “Tesoriera”. Jacopo Maggi, architetto con licenza di creare opere d’arte, realizzò questa opera d’arte ispirandosi al Guarini.
Purtroppo gli avvenimenti storici segnarono il lento decadimento artistico della Villa che solo nel 1844, sotto la guida del Marchese Ferdinando di Breme e di Sartirana, subì sostanziali mutamenti e conobbe, per un breve periodo, fasto e splendore. Allora la villa chiamata “Sartirana” vantava una biblioteca di oltre 1.500 volumi di storia naturale e botanica, oltre ad una collezione ornitologica con rarissimi esemplari di uccelli esotici e arredi.
A metà Ottocento, la Tesoriera era un delizioso giardino botanico, con “camelie, rododendri, azalee, melograni, viburni, e parecchie nuove specie di conifere e querce”. La ricchezza botanica viene compromessa durante la seconda guerra mondiale e con la vendita dell’area nel 1962 dall’amministrazione dei Duchi D’Aosta all’Istituto Sociale dei Gesuiti, che abbattono molti alberi secolari. Nel 1976 varie manifestazioni di protesta e raccolte di firme dei Cittadini portano il Comune di Torino ad espropriare il Parco ed in seguito ad acquistare la Villa.
Oggi, dopo importanti restauri realizzati negli anni 2009-2011, che hanno restituito all’edificio il suo antico splendore, è di nuovo la sede della Biblioteca Musicale “Andrea Della Corte”.
Nel parco vi è un ricco patrimonio di alberi, arbusti e fiori, con specie tipicamente italiane e altre che, pur di provenienza lontana, si sono acclimatate, come la quercia rossa, originaria dell’America nord orientale. Si possono ammirare differenti specie arboree, tra le quali il noce nero, il faggio, il frassino, il tiglio, l’acero, l’olmo, il tasso, il bagolaro, il carpino bianco e la magnolia. Un’altra pianta della Tesoriera, unica in Torino, ci parla dei climi mediterranei: a destra, lungo il vialetto che parte quasi dall’ingresso di corso Francia, si può scorgere il tronco inclinato di una quercia da sughero.
Vicino all’ingresso troneggia il gigantesco platano di quasi 8 metri di circonferenza, forse piantato nel 1715: è l’albero più vecchio della Città (fonti: volume “Torino Verde” di Carlo Grande; sito web della Circoscrizione IV).
Accessi per il pubblico: corso Francia 192 (ingresso principale), corso Francia 186, via Borgosesia 33/a, via Asinari di Bernezzo 23
Accessibilità per disabili: SI’
Orari di apertura: dalle 7.30 alle 22 dal 1° ottobre al 30 aprile dalle 7.30 alle 24 dal primo maggio al 30 settembre
Parcheggio auto nei pressi : sì, parcheggi su strada sui 4 lati del parco con viabilità automobilistica.
Accessibile in bici: sì (si segnala pista ciclabile lungo corso Montecucco/corso Montegrappa)
Parcheggio bici: SI’ (ingresso corso Francia)
Percorribile in bici / percorsi ciclabili interni: si’ (grandi viali sterrati, non riservati alle bici: attenzione ai pedoni)
Mezzi pubblici: metropolitana linea 1, 2, 13, 36, 71, 65 e 65/
Fermate mezzi pubblici nei pressi:
M1 corso Francia fermata Monte Grappa
10 Rubiana
958 Monte Grappa
1997 e 1998 Borgosesia
2144 e 2145 Medici
2424 e 2425 Pacchiotti
443 Monte Grappa
3501 e 3502 Rivoli Nord
Per maggiori informazioni relative a passaggi ed orari, consultare il sito 5T
Parco custodito: NO
Presenza nei pressi di posto di polizia: NO
Colonnine SOS: NO
Tipologia di gestione: Centrale
Segnalazione danni:
Servizio Verde Pubblico
Tel. 011011.20110-20111 – verdepubblico@comune.torino.it
Servizi igienici: SI’ (pressi ingresso corso Francia 192)
Fontanelle di acqua potabile: SI’
Aree gioco: è presente un’area giochi attrezzata (ingresso da via Borgosesia 33/a)
Aree cani: sì, esterna (ingresso diretto da via Borgosesia 49)
Aree di sosta attrezzate/picnic: NO
Illuminazione notturna: SI’
Punti di ristoro: SI’ (1 bar ristorante interno, 1 chiosco)
Bocce:
- Bocciofila Don Michele Plassa: Ingresso diretto da Via Asinari di Bernezzo
Elementi di interesse
All’interno del parco: Fontana monumentale a zampilli; nelle ex scuderie ha sede il Club Alpino Italiano – CAI – Sezione UGET; Asilo nido e scuola materna comunale “la Tesoriera” con ingresso da via Asinari di Bernezzo
Da segnalare:
Biblioteca Civica Musicale Andrea della Corte
Il platano secolare
Altri link: Sito web della Circoscrizione 4