Si terrà domani, venerdì 24 novembre 2023, alle ore 11.00 in via Campana 32/A a Torino, la cerimonia di intitolazione di un giardino a ricordo di “Eva Mameli Calvino, botanica e antifascista”.
Interverranno: Maria Grazia Grippo, presidente del Consiglio Comunale e della Commissione Toponomastica di Torino; Massimiliano Miano, presidente della Circoscrizione 8; Bice Fubini, già docente di Chimica generale e inorganica all’Università di Torino e fondatrice dell’associazione nazionale Donna e scienza; Alessandra Melloni, già docente di Scienze al liceo Cavour e componente dell’associazione Donne per la difesa della società civile.
Eva Mameli Calvino
(Torino, 12.02.1886 – Sanremo, Imperia, 13.03.1978)
Giuliana Luigia Evelina Mameli, detta Eva, nasce a Sassari nel 1886. Trasferitasi con la famiglia a Cagliari, nel 1905 si laurea in matematica. Morto il padre, raggiunge il fratello maggiore a Pavia, dove, nel 1907, si laurea in Scienze naturali, iniziando una brillante carriera come assistente volontaria nel laboratorio crittogamico di Pavia. Nel 1908 consegue il diploma di scuola di Magistero e nel 1910 ottiene l’abilitazione all’insegnamento, iniziando così la carriera di docente, pur continuando l’attività di ricerca che, nel 1915, le permette di conseguire, prima donna in Italia, la libera docenza in botanica. La sua fama giunge fino a Cuba, dove Mario Calvino dirige una Stazione sperimentale agronomica. Dovendo inserire nel gruppo di lavoro una persona esperta di genetica per le ricerche sulle piante tropicali, nel 1920 si reca in Italia dove incontra Eva Mameli, con la quale poi convola a nozze. Rientrati a Cuba, Eva Mameli assume la direzione del Dipartimento di botanica della Stazione e, tre anni dopo, nasce il primogenito Italo Giovanni, che sarebbe diventato uno tra i maggiori scrittori italiani del XX secolo. Nel 1925, rientrati in Italia, i coniugi riprendono un progetto di Stazione sperimentale di floricoltura a Sanremo. Negli anni seguenti, Eva Mameli vince il concorso per una cattedra di Botanica, prima all’Università di Catania e poi a quella di Cagliari, insieme con la direzione dell’orto botanico della medesima Università: due incarichi che nessuna donna aveva fino ad allora ottenuto. Con la nascita del secondogenito Floriano, nel 1927, lascia gli impegni accademici per restare a Sanremo. Durante il periodo della Repubblica di Salò, i Calvino danno ospitalità ai più autorevoli antifascisti sanremesi e i loro figli, Italo e Floriano, partecipano alla Resistenza. I coniugi vengono arrestati affinché forniscano informazioni sul nascondiglio dei figli, subendo entrambi fucilazioni simulate. Dopo la morte del marito, Eva Mameli prende il suo posto alla direzione della Stazione sperimentale, che lascia nel 1959 per raggiunti limiti d’età. Importantissimo è il suo ruolo nello sviluppo della floricoltura ligure e il suo impegno come divulgatrice, che la fanno diventare una personalità di rilievo nella ricerca scientifica botanica del Novecento.